19 aprile 2009

Intervento a Radio Popolare Verona - Traforo e Bar Posta (03 marzo 2009)

Dopo un primo esame la Giunta Tosi ha pensato che il miglior progetto per il traforo sotto le Torricelle sia quello presentato dalla Technital, progetto che prevede la possibilità , all'entrata e alle uscite, della costruzione di centri commerciali, officine, autogrill, alberghi, centri residenziali.

La Technital è costituita da costruttori e imprenditori veronesi noti alle cronache per tanti motivi ma, certo, non per i loro interessi ambientalisti e sociali.

Secondo il Comitato che, da anni con pochi mezzi, ma con grande determinazione si oppone al traforo,“ Technital, a Verona, significa Mazzi e Mazzi è colui (con Brendolan, quello dei centri commerciali Famila) che ha avuto il favore da Tosi di costruire il centro commerciale alle ex cartiere con torri più alte di quella di piazza Erbe, è quello che avrebbe voluto spostare lo stadio, è quello che ha partecipazioni nella autostrada A4 etc etc...”. E l'autostrada A4 sarà collegata, naturalmente, con il traforo.

Il traforo, da Quinto di Valpantena all'Adige, in parte sotterraneo e in parte in trincea a cielo aperto, sventrerebbe la collina che fa da sfondo scenografico alla città e che ne è il polmone verde, porterebbe inquinamento, non risolverebbe il problema del traffico e, consentendo anche il transito dei camion e TIR, comporterebbe elementi di pericolosità, Costerebbe moltissimo (e il denaro viene sempre dalle nostre tasche) e imporrebbe pedaggi agli utenti.

C'è, da fare, subito una considerazione: in un Paese dalle norme e dalle regole un po' così, un po' ballerine come il nostro, i progetti, tutti i progetti, quasi sempre, vengono poi modificati, con le famigerate “varianti in corso d'opera” con le più fantasiose motivazioni: supposte necessità tecniche, ostacoli imprevisti anche se facilmente prevedibili, urgenze economiche improvvise...cosicchè magari invece di una sola uscita intermedia ne faranno due con relative strutture di contorno : autogrill etc. oppure invece che sotterraneo occorrerà farne un tratto in più in superficie perchè si scopre che il terreno in quel posto non sopporta scavi profondi e non si sa mai cosa può succedere. In questo campo ne ho visto di tutti i colori.

Per queste considerazioni il rilievo che fa il Comitato e cioè che un altro progetto, non considerato favorevolmente dalla Giunta, che prevederebbe un tracciato tutto sotterraneo, sarebbe “meno peggio”, mi spinge a dire che in questo caso, nel caso del traforo sotto le Torricelle, non esiste il “meno peggio” perchè è l'idea stessa del traforo che è folle perchè va contro ogni idea positiva di futuro per la nostra città, perchè è un'idea vecchia, perchè è dettata solo dall'incapacità di programmare seriamente la vita collettiva dei veronesi per i prossimi decenni, perchè è non solo estranea a una cultura del paesaggio e dell'ambiente e dei trasporti, ma è estranea alla cultura senza aggettivi e definizioni. Ma questo è, certamente, anche il pensiero del Comitato e mi auguro che l'assemblea di venerdi prossimo a Parona abbia il meritato successo.

Un amara considerazione: non è stata solo la Giunta Tosi a portare avanti l'idea del traforo ma questa funesta idea ha attraversato, con più o meno convinzione, tutte le giunte degli utimi quindici /ventanni. Gli oppositori, in Consiglio Comunale, si contavano, di volta in volta, con le dita di una sola mano.

Ora,brevemente, un altro argomento. Il tribunale del riesame, il tribunale che deve confermare o meno i reati formulati dopo le indagini, ha deciso che nel caso dell'aggressione al bar Posta, finita con il ferimento di una ragazza, non si ravviserebbe la motivazione razzista perchè, dicono i giudici, è pur vero che gli aggressori inneggiavano al nazismo ma la filastrocca che cantavano un attimo prima, con i neri selvaggi che cuociono in pentola l'uomo bianco, si canta anche negli asili nido e nelle scuole materne.

A parte il fatto che, se è cosi, forse sarebbe il caso di rivedere i programmi delle scuole materne e dgli asili nido, ma per i giudici del tribunale del riesame, è la stessa cosa se quella filastrocca la cantano dei bambini di tre o quattro anni o se, invece, la cantano degli adulti, già noti per violenze e aggressioni, e che subito dopo spaccano la faccia ad una ragazza con un pesante portacenere di vetro solo perchè questa diceva di smettere?

Un detto veneto recita così: “Venesiani gran signori, padovani gran dotori, vicentini magnagati, veronesi tuti mati”. L'allegra follia dei veronesi era attribuita alle folate di aria fresca e frizzante che, scendendo dalle cime del monte Baldo, stimolavano l'umore dei cittadini.
Il clima, non solo quello meteorologico, è cambiato; è come se dal monte Baldo non scendesse più quell'aria pulita e profumata ma solo un refolo umidiccio e sonnolento e l'allegra follia dei veronesi, se mai c'è stata, è diventata, per la maggioranza dei miei concittadini, pigra assueffazione all'esistente. Da allegri matti a spettatori passivi e un po' incattiviti.

Giorgio Bragaja

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