18 febbraio 2012

intervento a radiopop 17-2-2012 su evasori, monumenti, Fantoni...

Credo di non sbagliarmi se dico che l'Italia tra i grandi Paesi europei è il Paese nel quale l'evasione fiscale è maggiormente diffusa, diffusa capillarmente.

Le ragioni sono molteplici: la cattiva amministrazione degli enti pubblici, particolarità culturali e religiose, tradizioni...
Però, secondo me, c'è anche il fatto (e non me ne vogliano gli ex democristiani) che, appunto, per tanti anni il partito egemone in Italia è stato la Democrazia Cristiana partito che, attraverso le sue organizzazioni politiche, sindacali, culturali, ha praticato verso questo tipo di reato più l'indulgenza che la severità.

Quando (tanti anni fa) fui eletto per la prima volta in consiglio comunale dopo pochi giorni l'assessore ai tributi mi invitò nel suo ufficio. Era, naturalmente, della DC e fratello di un importante ministro.
Io insegnavo e così mia moglie e i nostri redditi erano ,perciò, facilmente individuabili e individuati.

Allora una parte delle “tasse” si pagava al Comune: l'imposta di famiglia.
Il colloquio con l'assessore fu breve. Lui disse “vediamo un po' cosa si può fare” e io risposi “no grazie” cosi come avevano fatto precedentemente tutti i colleghi del mio gruppo consiliare.

Questo per dire che già allora era ritenuta cosa normale fare i furbi con il fisco.
Del resto, sempre allora, i grandi redditieri veronesi, che avevano la fonte della loro ricchezza in città migravano nei comuni della provincia amministrati da compiacenti sindaci democristiani dove pagavano una imposta di famiglia poco più alta della mia.

A proposito di redditi: Negli Stati Uniti sta riprendendo piede un'idea che era venuta ad un membro del Congresso, credo alla fine dell' 800, poi ripresa durante l'era Roosevelt e di nuovo abbandonata: quella di stabilire per legge un “salario minimo” e un “salario massimo” e cioè che non si potesse scendere sotto ad un “salario” che consentisse una vita decente e che non si potesse superare un “salario” alto ma non ancora indecente.

Pare che Marchionne non sia d'accordo. In un giorno incassa quanto un suo operaio in un anno.
Non è un conto sbagliato, esagerato, è proprio giusto.

Ci risiamo.
L'assessora alla cultura del Comune Mimma Perbellini e la presidente della commissione cultura della Assimp ( Associazione di imprese veronesi) annunciano di aver deciso di affidare agli studenti dell'Accademia Cignaroli il compito di progettare e realizzare ogni anno un monumento in pietra o in bronzo da collocare poi nei parchi cittadini.

Naturalmente il primo, quello che sarà realizzato quest'anno, dice la Perbellini, avrà come tema l'amore perché questa è la città di Giulietta.

Qualche consigliere comunale dovrebbe chiedere agli uffici di fare un inventario di tutti i monumenti, le targhe, i busti, le targhette sparsi un po' dappertutto e poi di considerare la possibilità di sfoltire questo museo degli orrori magari con l'aiuto della inconsapevole sovrintendente.

Il consigliere e vicepresidente del consiglio comunale Fantoni torna a colpire.
Dopo aver proposto l'Howercraft in Adige, la passerella aerea in metallo tra ponte Pietra e il sagrato di santo Stefano per abolire il semaforo dell'incrocio che rallenta il traffico, dopo aver proposto una galleria tra la chiesa di san Giorgio e il ponte Garibaldi sempre per sveltire il traffico, con relativo abbattimento di un pezzo di mura antiche, è tornato sulla sua prima idea fissa: la copertura dell'arena.

In tanti preoccupati, gli avevano consigliato di lasciar perdere ma tra non molto ci saranno le elezioni e lui è convinto che queste sue proposte gli porteranno molti voti dei veronesi e, visto che è stato eletto più volte e non risultano agli atti altre sue iniziative significative, è probabile che abbia ragione lui.

Tanto più che, questa volta, gli hanno dato ragione anche il sindaco Tosi e il sovrintendente della fondazione Arena Girondini.
Si, dunque, alla copertura dell'arena si a tutte le altre genialità del vicepresidente del consiglio comunale.
Questa è Verona e questi sono i veronesi.
E' proprio così?
Davvero?
Se non è così perché non cominciamo a dirlo che non è così?
A dire che quelli che oggi governano la città sono cosa diversa dalla nostra cultura, sono alieni, gente che non ha “sapere”, che governa una città che non conosce e che non ama.
La città, la mia città, non è la città di Tosi.
La sua è un altra città che non conosco e che non potrei amare.

10 febbraio 2012

intervento a radio pop 10-12-12 su il vescovo della Lega, il collezionista di patacche, Bertucco, Foibe

Il vescovo di Verona, come era prevedibile, ha cominciato la campagna elettorale per la Lega con la stessa impudicizia con la quale aveva iniziato il suo sodalizio con Tosi fin dai primi giorni del suo ufficio.
Durante una lunga intervista rilasciata a Bruno Fasani per l'emittente Telechiara afferma: “Non esito a dire che il dialogo con le amministrazioni veronesi della Lega è possibile perché si tratta di un leghismo stemperato e di buon senso, ma prendo le giuste distanze dal leghismo radicale”.

Dunque quello di Tosi, per il vescovo Zenti , è un leghismo “di buon senso”.
Buon senso che ha condotto Tosi ad essere condannato in via definitiva per razzismo per la sua condotta verso i più deboli e diseredati.
Buon senso che induce Tosi a mantenere in vigore tutte le indegne ordinanze emesse sempre contro i più deboli e indifesi.
Buon senso che gli ha fatto mettere i dissuasori sulle panchine.
Buon senso che lo fa essere maroniano cioè amico di Maroni il ministro degli interni ideatore delle più feroci misure contro i disperati del Mediterraneo.
Buon senso con il quale ha scelto come suo massimo rappresentante in consiglio comunale e come organizzatore della sua prossima campagna elettorale uno che si dichiara apertamente fascista e che inneggiava alle camere a gas.

Dicono che tutti i buoni sacerdoti, e tanto più i vescovi, come buona regola, tengano sempre il Vangelo sul comodino e che, prima di dormire, non manchino mai di leggerne alcune pagine.
Ma, come si sa, ogni regola ha la sua eccezione.

Zenti in Diocesi, Tosi in Comune, Girondini alla Fondazione Arena, Bortolazzi (fino a ieri) all'aeroporto.
Meno male che abbiamo il Papà del Gnoco che bilancia un po' le cose.

Nei giorni scorsi stampa e televisioni veronesi hanno dato grande rilievo ad una notizia, diciamo, mondano-politica.

Il consigliere comunale e capogruppo della lista Tosi in consiglio comunale Andrea Miglioranzi, ha ricevuto un altra onorificenza cavalleresca.

E' stato nominato cavaliere dell' “Ordine dell'Aquila d'oro” dai Corpi Sanitari Internazionali, onorificenza che si aggiunge alla commenda ricevuta un anno fa da parte dell' ordine cavalleresco di Gerusalemme e del Santo Sepolcro o qualcosa di simile.

Come si evince da una semplice richiesta telefonica, o via internet, dalla direzione della Croce Rossa Italiana, dal Ministero degli Interni, e dagli uffici vaticani, o ancora più semplicemente come ho fatto io si fa una telefonata al cittadino veronese che è il legittimo rappresentante dell'ordine cavalleresco religioso che fa riferimento al Santo Sepolcro, le risposte sono univoche: le associazioni di riferimento che hanno conferito le onorificenze di cui sopra sono meno credibili del mago Otelma e le onorificenze che distribuiscono a pioggia sono soltanto patacche.

Ricordo, anni fa, giunse a Verona un tipo intraprendente che si insediò in un grande albergo e dichiarò di essere il legittimo pretendente al trono del Portogallo.
Molti veronesi (ricchi) andarono in quell'albergo per riverirlo ma soprattutto per essere insigniti di una qualche onorificenza cavalleresca naturalmente pagando.

Tra questi il potente direttore della più importante banca cittadina che si recò all'albergo fece i dovuti inchini sborsò gli altrettanto dovuti milioni (80, di allora) e tornò a casa con il titolo di marchese di Fatima.
Marchese di Fatima! Roba che una persona semplicemente non stupida avrebbe capito subito che si trattava di un bidone.
I bidonati, un bel numero, se ne resero conto solo quando il legittimo pretendente al trono del Portogallo lasciò l'albergo inseguito dalla questura.


Il simbolo dell'Agsm compare sulle maglie della squadra quando questa gioca in casa e il simbolo di Sicurint Group compare sulle maglie della squadra quando questa gioca in trasferta.
Il simbolo di Sicurint Group è una vistosa aquila ad ali rigide spiegate simbolo molto, molto, molto simile a quello della Wermacht hitleriana.

Foibe.
Oggi è “Il giorno della memoria” e si commemorano le vittime delle foibe. Centinaia di italiani uccisi e gettati nelle cavità carsiche.
E' stata una vicenda atroce preceduta da altre vicende altrettanto atroci di segno opposto, Queste ultime meno conosciute.
Per esempio non si parla, e non si scrive, mai di una vicenda dai risvolti grotteschi in tanta tragedia.
Nel 1943, come ultima umiliazione, Mussolini e Vittorio Emanuele III imposero al popolo croato, sottomesso dalle truppe tedesche e italiane, un re italiano, Aimone di Savoia con il nome di Tomislavo II.

La giornalista Alessandra Vaccari ha dedicato quattro intere livide pagine de “L'Arena”, naturalmente con il consenso del direttore Cattaneo, a Zeno Rocca il giovane incarcerato (oggi ai domiciliari) per la sua partecipazione ai moti anti Tav.
La Vaccari è una giornalista con l'elmetto: Irak, Afganistan, Cambogia a volte con il suo amico Nerozzi, quello che ha patteggiato un anno e dieci mesi (se non avesse patteggiato avrebbe preso il doppio e sarebbe finito in galera) perché, violando la legge italiana, stava arruolando mercenari per un colpo di stato alle isole Comore non per portarvi la democrazia, alla Che Guevara per intenderci, ma per rovesciare il legittimo governo democratico e consentire alle immobiliari internazionali del turismo di lusso di fare i loro affari.

giorgio.bragaja@gmail.com

La trascrizione di questo e dei precedenti interventi su: giorgiobragaja.blogspot.com
e su: radio popolare Verona