intervento a radio pop 10-12-12 su il vescovo della Lega, il collezionista di patacche, Bertucco, Foibe
Il vescovo di Verona, come era prevedibile, ha cominciato la campagna elettorale per la Lega con la stessa impudicizia con la quale aveva iniziato il suo sodalizio con Tosi fin dai primi giorni del suo ufficio.
Durante una lunga intervista rilasciata a Bruno Fasani per l'emittente Telechiara afferma: “Non esito a dire che il dialogo con le amministrazioni veronesi della Lega è possibile perché si tratta di un leghismo stemperato e di buon senso, ma prendo le giuste distanze dal leghismo radicale”.
Dunque quello di Tosi, per il vescovo Zenti , è un leghismo “di buon senso”.
Buon senso che ha condotto Tosi ad essere condannato in via definitiva per razzismo per la sua condotta verso i più deboli e diseredati.
Buon senso che induce Tosi a mantenere in vigore tutte le indegne ordinanze emesse sempre contro i più deboli e indifesi.
Buon senso che gli ha fatto mettere i dissuasori sulle panchine.
Buon senso che lo fa essere maroniano cioè amico di Maroni il ministro degli interni ideatore delle più feroci misure contro i disperati del Mediterraneo.
Buon senso con il quale ha scelto come suo massimo rappresentante in consiglio comunale e come organizzatore della sua prossima campagna elettorale uno che si dichiara apertamente fascista e che inneggiava alle camere a gas.
Dicono che tutti i buoni sacerdoti, e tanto più i vescovi, come buona regola, tengano sempre il Vangelo sul comodino e che, prima di dormire, non manchino mai di leggerne alcune pagine.
Ma, come si sa, ogni regola ha la sua eccezione.
Zenti in Diocesi, Tosi in Comune, Girondini alla Fondazione Arena, Bortolazzi (fino a ieri) all'aeroporto.
Meno male che abbiamo il Papà del Gnoco che bilancia un po' le cose.
Nei giorni scorsi stampa e televisioni veronesi hanno dato grande rilievo ad una notizia, diciamo, mondano-politica.
Il consigliere comunale e capogruppo della lista Tosi in consiglio comunale Andrea Miglioranzi, ha ricevuto un altra onorificenza cavalleresca.
E' stato nominato cavaliere dell' “Ordine dell'Aquila d'oro” dai Corpi Sanitari Internazionali, onorificenza che si aggiunge alla commenda ricevuta un anno fa da parte dell' ordine cavalleresco di Gerusalemme e del Santo Sepolcro o qualcosa di simile.
Come si evince da una semplice richiesta telefonica, o via internet, dalla direzione della Croce Rossa Italiana, dal Ministero degli Interni, e dagli uffici vaticani, o ancora più semplicemente come ho fatto io si fa una telefonata al cittadino veronese che è il legittimo rappresentante dell'ordine cavalleresco religioso che fa riferimento al Santo Sepolcro, le risposte sono univoche: le associazioni di riferimento che hanno conferito le onorificenze di cui sopra sono meno credibili del mago Otelma e le onorificenze che distribuiscono a pioggia sono soltanto patacche.
Ricordo, anni fa, giunse a Verona un tipo intraprendente che si insediò in un grande albergo e dichiarò di essere il legittimo pretendente al trono del Portogallo.
Molti veronesi (ricchi) andarono in quell'albergo per riverirlo ma soprattutto per essere insigniti di una qualche onorificenza cavalleresca naturalmente pagando.
Tra questi il potente direttore della più importante banca cittadina che si recò all'albergo fece i dovuti inchini sborsò gli altrettanto dovuti milioni (80, di allora) e tornò a casa con il titolo di marchese di Fatima.
Marchese di Fatima! Roba che una persona semplicemente non stupida avrebbe capito subito che si trattava di un bidone.
I bidonati, un bel numero, se ne resero conto solo quando il legittimo pretendente al trono del Portogallo lasciò l'albergo inseguito dalla questura.
Il simbolo dell'Agsm compare sulle maglie della squadra quando questa gioca in casa e il simbolo di Sicurint Group compare sulle maglie della squadra quando questa gioca in trasferta.
Il simbolo di Sicurint Group è una vistosa aquila ad ali rigide spiegate simbolo molto, molto, molto simile a quello della Wermacht hitleriana.
Foibe.
Oggi è “Il giorno della memoria” e si commemorano le vittime delle foibe. Centinaia di italiani uccisi e gettati nelle cavità carsiche.
E' stata una vicenda atroce preceduta da altre vicende altrettanto atroci di segno opposto, Queste ultime meno conosciute.
Per esempio non si parla, e non si scrive, mai di una vicenda dai risvolti grotteschi in tanta tragedia.
Nel 1943, come ultima umiliazione, Mussolini e Vittorio Emanuele III imposero al popolo croato, sottomesso dalle truppe tedesche e italiane, un re italiano, Aimone di Savoia con il nome di Tomislavo II.
La giornalista Alessandra Vaccari ha dedicato quattro intere livide pagine de “L'Arena”, naturalmente con il consenso del direttore Cattaneo, a Zeno Rocca il giovane incarcerato (oggi ai domiciliari) per la sua partecipazione ai moti anti Tav.
La Vaccari è una giornalista con l'elmetto: Irak, Afganistan, Cambogia a volte con il suo amico Nerozzi, quello che ha patteggiato un anno e dieci mesi (se non avesse patteggiato avrebbe preso il doppio e sarebbe finito in galera) perché, violando la legge italiana, stava arruolando mercenari per un colpo di stato alle isole Comore non per portarvi la democrazia, alla Che Guevara per intenderci, ma per rovesciare il legittimo governo democratico e consentire alle immobiliari internazionali del turismo di lusso di fare i loro affari.
giorgio.bragaja@gmail.com
La trascrizione di questo e dei precedenti interventi su: giorgiobragaja.blogspot.com
e su: radio popolare Verona
10 febbraio 2012
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