28 ottobre 2011

intervento a radiopop-28-10-2011 i conti con i soldi che non ci sono, filobus, Fiera, aeroporto, e
altro

La settimana scorsa ho parlato della politica del “faremo” della giunta Tosi. Cioè cercavo di ricordare ai veronesi come a pochi mesi di distanza dalle prossime elezioni amministrative in concreto ci troveremo un bagaglio di molte presenze televisive del sindaco ma poche presenze “sul territorio” cioè fatti.
Il verbo “fare” declinato al futuro: faremo.

Ora però cominciano, quelli che governano la nostra città, ad essere seriamente preoccupati e allora si inventano i soldi che non ci sono e con quelli decidono di “fare”. A parole.

Non ci sono i soldi del promesso contributo statale di 86 milioni per il filobus dato che a Roma soldi non ce ne sono più? Manca anche il Piano Economico Finanziario (Pef) necessario per avere quei soldi dallo Stato e per procedere alla aggiudicazione dei lavori? Non importa ci sono le elezioni che battono alla porta e allora avanti lo stesso. A parole.
Diciamo che lo facciamo, il filobus, continuiamo a dirlo e finiranno per crederci.
Se ci saranno rivalse giudiziarie contro il Comune, per improvvida e illegale accelerazione delle pratiche, pensano in Lega, lo vedremo dopo. Adesso bisogna pensare solo a vincere le elezioni il che si presenta meno sicuro del previsto.

La ricerca di soldi da parte del Comune diventa schizofrenica. Tenta di vendere quote della sua partecipazione alla Fiera ma fa fatica perché la Camera di Commercio si divide e altri soci non ci stanno e chiama in aiuto la Regione affinché comperi quote il che , secondo l'opposizione, sarebbe un finanziamento occulto al Comune e nello stesso tempo attraverso la sua azienda Agsm regala centinaia di migliaia di euro alla squadra di calcio dell'Hellas -Verona la quale a sua volta li butta per pagare le multe che si becca ad ogni partita per i cori razzisti dei suoi dementi tifosi.

Dovrebbe aumentare le sue quote in aeroporto per consentirne il rilancio ma non ce la fa.
E intento un po' alla volta si scopre che non tutto è andato per il verso giusto allo scalo di Villafranca tanto che l'attuale presidente, preoccupato per le difficoltà di bilancio, si è ridotto lo stipendio a 60 mila euro l'anno.
Non sono pochi ma il suo predecessore, Bortolazzi, se ne portava a casa 90 mila.

Malgrado ciò i debiti dell'aeroporto con le banche continuano a crescere e le banche chiedono di rientrare con i fidi. E, oltre a ciò, è in atto un altro contenzioso per 10 milioni di euro con l'Ente nazionale degli aeroporti e si affollano consulenti che devono essere pagati.
Come dire c'è poco da stare allegri .

La gestione diretta o indiretta degli Enti economici veronesi da parte della maggioranza di destra veronese, che è la stessa di Roma, non è stata e non è un granché ma però sono previste altre presenze del sindaco Tosi in televisione. Non saneranno i bilanci ma contribuiranno a far pensare ad altro e se poi arriva anche la preannunciata lite con con Bossi siamo a posto.
Telearena, “L'Arena”, Telenuovo avranno di che imbolsire i nostri concittadini per settimane.

Ora una considerazione su alcune cose che sono accadute ultimamente. Considerazione che può sembrare frutto di fantapolitica ma che, invece, è abbastanza vicina alla realtà.

Le due maggioranze di destra, quella della Sironi e quella di Tosi, che, con l'intervallo di quella di centro sinistra di Zanotto, hanno governato la città negli ultimi anni, sono state quelle che, in assoluto, hanno venduto più beni patrimoniali del Comune ai privati, alle banche, soprattutto a “una” banca.
La banca è Unicredit (Cariverona) vecchia Cassa di Risparmio.

Vediamo: ultimamente sono passati alla banca palazzo Forti, castel San Pietro, i Magazzini Generali, il palazzo della Ragione in piazza dei Signori.
La banca già possedeva buona parte degli edifici di via Rosa, di via Garibaldi, di via Forti, di via Emilei, di via san Egidio, via san Mamaso e altri che mi sfuggono sparsi per la città.

Ora, come tutti sanno, e come purtroppo è successo, anche le banche, non solo negli Stati Uniti ma anche in Italia, possono fallire e infatti alcune sono fallite e altre ci sono andate vicino anche qui da noi a Verona, questo è un momento nel quale il mondo finanziario è, per dirla con gentilezza, in una turbolenza che rasenta la tempesta.

Se la banca fallisce i suoi beni immobiliari, case, palazzi e altro, vengono venduti, praticamente messi all'asta, e se li aggiudica chi ha più soldi, soldi in mano, pronti.
E quando si tratta di affari non ci sono regole: vince il più forte, chi ha più potere, cioè più soldi.

E chi è che, oggi, dispone della più grande massa di denaro immediatamente spendibile?
Non i Comuni, come ben sappiamo, ma altri, ben organizzati non solo al Sud ma anche, e forse di più, al Nord.
Castel San Pietro in mano alla mafia? Fantapolitica? Si, per adesso. Però... Però basta vendere beni pubblici ai privati. Teniamoceli stretti e per avere soldi per i trasporti, per la sanità, per la scuola, per la sicurezza del territorio, cercate finalmente di far pagare chi non ha mai pagato.

Non poteva mancare un ultima notizia, giunta da poco, che riguarda una delle nostre squadre di calcio. Non il Chievo, l'altra.
Il comitato ministeriale per la sicurezza nello sport ha emesso un comunicato nel quale praticamente ribadisce che i tifosi dell'Hellas Verona non si sono ancora resi conto della gravità dei loro comportamenti.

E l'allenatore e i giocatori se ne sono resi conto? Parrebbe di no. Solo il presidente si arrabbia gli altri o fanno finta di niente o ci stanno.

Giorgio Bragaja
mail: giorgio.bragaja@gmail.com

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21 ottobre 2011

intervento a radiopop 21-10-2011 Tosi: tanta TV e basta, Bossi ha ragione, Ca' del Bue e altro

Dunque Bossi ha detto: “Tosi è uno stronzo, è uno che ha portato nella Lega un sacco di fascisti, cosa che non potrà essere sopportata per molto”.

Mi costa dirlo ma Bossi ha ragione, anche se non è questo il motivo per cui ce l'ha con Tosi.
Bossi ce l'ha con Tosi perché il sindaco di Verona sta con Maroni che lavora per spodestare Bossi e la sua famiglia dalla guida della Lega. Affari di famiglia poco onorevoli.

E ha torto il giornalista del “Corriere della sera” che scrive: “....quella del Tosi che imbarca fascisti specialmente attraverso la sua lista civica, è una leggenda che ha preso piede anche in Veneto”.
Una leggenda? Dove vive il giornalista de “Il Corriere”? Il capogruppo della lista Tosi in consiglio comunale di Verona è tale Andrea Miglioranzi che si dichiara fascista e che fino al 2005 era esponente dei Gesta Bellica e magnificava il boia delle Fosse Ardeatine e le camere a gas anche se ora lo hanno un po' addomesticato con qualche incarico in aziende pubbliche.
Sono cose che a Verona sanno anche i sassi.

E qualche settimana fa Tosi ha accolto con soddisfazione nella sua Lega Roberto Lomastro capo della tifoseria più becera e fascista della squadra di calcio Hellas-Verona tifoseria che costerà altri soldi alla squadra oltre a quelli che già paga per le multe inflitte per cori razzisti dato che da Vicenza arrivano richieste di indennizzo per i danni provocati dopo l'ultima partita dai tifosi veronesi in trasferta.

Tosi ha sottoscritto i dieci euro che Santoro ha chiesto per poter continuare con la sua trasmissione perché, ha detto Tosi, “...non sono d'accordo con Santoro ma penso che debba poter esprimere le sue opinioni.”
Commovente. Ma la stampa e la TV ci informano che Tosi ha presentato quarantadue, (quarantadue!) denunce contro cittadini che hanno osato criticarlo. Alla faccia dell'amore per la libertà di espressione.
Ma tant'è l'innamoramento per Tosi contagia tutti e nessuno si chiede cosa ha fatto e fa Tosi come sindaco di Verona cosa che dovrebbe interessare più degli insulti di Bossi e dei suoi approcci non tanto velati con Casini e Fini.

Manca solo un anno alla fine del suo mandato e il verbo più amato da Tosi e dalla sua giunta è “fare” però coniugato al futuro: “faremo”.

Faremo la metropolitana di superficie e intanto gli studenti aspettano gli autobus per ore, a Verona sud faremo un centro direzionale e finanziario che ci invidieranno tutti con due torri alte 140 metri e al suo posto c'è invece un desolato parcheggio rasoterra, faremo il tunnel sotto le Torricelle e, fortunatamente, neanche si comincia, risolveremo il problema del traffico in centro storico e a San Zeno devastano, da anni, il quartiere gioiello di Verona per un inutile parcheggio sotterraneo, stanziano un sacco di soldi per sistemare l'arco dei Gavi e poi si accorgono, perché qualcuno li ha svegliati, che ne bastano pochi per renderlo godibile dai cittadini e protetto dai vandali.

A Verona ci sono più di diecimila appartamenti sfitti e, loro dicono, faremo, costruiremo nuove case in tutti i quartieri.
Solo in borgo Venezia ce ne sono trecento nuovi e da anni inutilmente offerti in vendita.
Così per Veronetta e per la Passalacqua: faremo, faremo, faremo.
Perfino le stupidaggini come le ronde padane e i divieti di mangiare panini vicino ai monumenti sono finite nel ridicolo.
In attivo solo la ferocia sociale verso rom e diseredati.
Tosi non ha fatto nulla di importante e il suo compito era quello di lavorare per la sua città e non per la TV e per la sua futura collocazione politica.
E allora, innamorati di Tosi, pare qualcuno anche a sinistra, pensateci bene
Sempre a proposito di Lega.
Il sindaco leghista di Sommacampagna, Gianluigi Soardi, ieri è stato condannato a tre anni e due mesi e all'interdizione dai pubblici uffici per truffa e peculato per atti compiuti quando era anche presidente della ATV la Azienda Trasporti Veronese. Fatture false, rimborsi per viaggi mai fatti, persino per caffè mai bevuti (si faceva dare blocchetti di scontrini non ritirati dai clienti da un bar amico di piazza Erbe) l'auto dell'azienda per scarozzare la famiglia in villeggiatura..... Ma lui dice che continuerà a fare il sindaco

Domani sabato manifestazione contro l'impianto di Ca' del Bue, l'inceneritore inutile e dannoso che inquinerà i comuni vicini e la stessa Verona.
Il raduno è previsto alle 14,30 a Porta Nuova e il corteo arriverà in piazza Bra.

Era appena cominciata la costruzione dell'impianto. circa venti anni fa, e il dottor Sorbini, direttore del nostro museo di Storia Naturale, mi informò che il luogo dove stavano sorgendo i primi manufatti delle fondazioni risultava, dalle carte idrogeologiche, come zona esondabile perché lì vicino ci sono l'Adige e alcune risorgive.

Ne parlai in consiglio regionale e subito dall'Agsm, titolare dell'impianto, mi giunsero accuse di irresponsabile allarmismo ma però, subito, si affrettarono ad alzare di alcuni metri i piloni della struttura.
Questo per ricordare che l'impianto non era nato sotto i migliori auspici anche perché la tangentopoli veronese era scoppiata proprio attorno ad Agsm e Ca' del Bue coinvolgendo e mandando sotto processo e, in alcuni casi in carcere, dirigenti e responsabili dell'azienda.

Ultima nota: la Procura di Brescia ha aperto una nuova inchiesta sulla strage di piazza della Loggia del 1974 che riapre la pista della destra veronese con le rivelazioni di un pentito che parla di un esponente della destra veronese che sarebbe stato a Brescia il giorno della strage.

Bene. E quando Abel e Furlan, dopo aver assassinato un numero imprecisato, ma notevole, di persone si accingevano a fare una strage in una discoteca in provincia di Mantova chi li aiutò a trasportare da Verona la tanica di benzina?
Ancora non c'è risposta.


Giorgio Bragaja

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15 ottobre 2011

intervento a radiopop 14-9-2011 su Brancher e Tosi, il Mattarellum, e altro.

Dunque il sindaco Tosi e Brancher (l'ex ministro più veloce del mondo; dopo soli diciassette giorni l'hanno costretto a dimettersi) hanno fatto la pace e con i sodali Pisa,Venturini, Polato...... davanti ad una tavola imbandita hanno posto le basi per la prossima campagna elettorale per la riconquista del Comune e per l'occupazione di qualche altro posto nelle banche veronesi (così si spiega la presenza al desco anche dell' avvocato Carlo Alberto Munari consigliere della Fondazione Cariverona )

Brancher poche settimane fa ha visto riconfermata in via definitiva la sua condanna a due anni di reclusione per ricettazione e appropriazione indebita e l'associazione “Lago di Garda tutto l'anno” costituita dai Comuni delle tre sponde di cui Brancher è presidente l'ha contestato duramente ritenendolo incompatibile con le finalità della associazione stessa. Ma negli stessi giorni Brancher è stato nominato dal governo Berlusconi a capo di un nuovo Ente pubblico con sede a Verona in lungadige Capuleti 11 con ricca dotazione di 160 milioni di euro e dunque la sua amicizia per qualcuno è tornata di nuovo preziosa e ricercata.

Un milione e duecentomila cittadini hanno firmato la richiesta per indire un referendum per cancellare la vigente legge elettorale. Tra questi anche molti veronesi. Io non ho firmato.
La vigente legge è stata voluta dal leghista Calderoli e battezzata dallo stesso come “Legge Porcellum” tanto è schifosa e antidemocratica.
La precedente legge pensata e voluta dal deputato del centro sinistra Mattarella fu soprannominata “Mattarellum” dal politologo Sartori per denunciarne il carattere punitivo verso una libera e democratica espressione del voto.
Per alcuni è addirittura peggiore del “Porcellum”.
Si farà il referendum per passare dal “Porcellum” al “Mattarellum”. Non capisco e so che molti non sono d'accordo con quello che ho detto.

Giuseppe Brugnoli, già direttore de “L'Arena”, si è conservato uno spazio settimanale sullo stesso giornale, una rubrica, “Il canton del Bepi”, nella quale scrive, in un italiano impeccabile anche se un po' troppo aulico, di fatti e di persone di Verona cogliendone spesso aspetti sfuggiti ai più.
Il che non vuol dire che io sia sempre d'accordo con lui.

Per esempio consideriamo due degli ultimi “cantoni”.
In uno ha santificato l' ex sindaco di Verona e presidente della Banca Popolare Giorgio Zanotto.
Ognuno si sceglie i propri santi ma forse sarebbe stato opportuno ricordare oltre le sue benemerenze anche la vicenda delle sanatorie edilizie con annessa rocambolesca scomparsa dei documenti di prova nelle acque del Canal Grande durante il loro viaggio verso la corte d'Appello, e anche che, anni fa, quando “L'Arena” era in difficoltà finanziarie e stava per essere
acquisita dall'editore di Repubblica ,Zanotto presidente della Popolare, la notte prima della conclusione della transazione riunì il consiglio di amministrazione della banca e buttò sul tavolo della trattativa alcuni miliardi bloccando così ogni possibilità di cambiamento.
Erano soldi della banca, non suoi, ma dei cittadini che li avevano versati, di tutti i cittadini anche di quelli che avrebbero voluto un giornale diverso da “L'Arena”, diverso da come era e da come è.

Nell'altro prendendo spunto dalla ricorrenza di un episodio della Resistenza svoltosi alle Poste, oggi piazza Viviani, fa un breve elenco dei protagonisti della Resistenza veronese.
E' uno scritto partecipato e commosso ma tutto bianco. Non c'è traccia di rosso.

Eppure a Verona ci sono stati anche Bertin Zampieri, Emilio Moretto, Miro Marchi, Vittorio Ugolini, Aldo Petacchi...che proprio bianchi non erano.
Evidentemente all'amico Brugnoli, già direttore de “L'Arena”, è rimasto un po' del daltonismo che, come un virus, colpisce tutti i direttori di quel giornale.
Poi, cessata la funzione, il virus scompare. Non del tutto, però.

Come si sa nella passata stagione calcistica la squadra dell' Hellas-Verona su 38 partite è stata multata per ben 20 volte per cori e striscioni razzisti per un totale di quasi 100 mila euro.
Domenica scorsa nuova multa di 7 mila euro sempre per gli stessi motivi e l'AGSM azienda di servizi, con socio unico il Comune e con presidente il segretario provinciale della Lega, ha scelto di sponsorizzare con un mucchio di soldi proprio l'Hellas-Verona.
Verona ha due squadre di calcio. L'altra è il Chievo in serie A. Ma il Chievo non è mai stato multato per cori e striscioni razzisti e dunque non ha bisogno di soldi pubblici per pagare le multe.

Il presidente dell'Hellas Martinelli, che tutti dicono essere una brava persona, non potrebbe, anche nell'interesse della squadra, che tutti vogliamo arrivi in serie A, darci un taglio con questa tifoseria?
Altrimenti vien naturale pensare che certe sponsorizzazioni siano anche condizionanti.

Nei giorni scorsi su un terreno comunale, e con il permesso della giunta, estremisti di destra di Forza Nuova provenienti da tutta Italia hanno tenuto un corso di arti marziali accompagnato e arricchito da urla guerresche di stampo nazista e razzista suscitando le proteste degli abitanti del quartiere. Qualche ingenuo si è chiesto come sia possibile.

Per finire in bellezza: sul settimanale della diocesi “Verona Fedele” don Fasani è tornato alla grande a parlare di politica
Con un lungo articolo loda Marchionne e si lamenta che ce ne sia uno solo, lancia anatemi contro la FIOM, contro il teologo Mancuso, contro la magistratura e persino contro la Marcegaglia che critica il governo.
Non una parola sull'amico Silvio con il quale “ce l'hanno tutti - parole sue, di don Fasani-solo perché gli piacciono le donne”.

Pensiero un po' irriverente: se al tempo di Sandro Pertini Presidente della Repubblica ci fosse stato un presidente del Consiglio come Silvio Berlusconi cosa avrebbe detto e fatto il Presidente della Repubblica Sandro Pertini?

Giorgio Bragaja

Questo intervento e i precedenti si trovano su: giorgiobragaja.blogspot.com
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