25 giugno 2012

Intervento a radiopop 20-6-2012 su c'è un che di loffio..... C'è un che di loffio, oramai, in tutto quello che fa e dice la Lega. Tosi compreso. Come un disfacimento. Atti e parole prevedibili e previste. Banalità a perdere. Perfino il quotidiano “L'Arena”, sia nella cronaca che nella”Posta della Olga”, prende in giro Lega e leghisti e, impietosamente, scrive che domenica, in piazza dei Signori per la manifestazione nazionale contro il governo, c'erano appena mille persone. E così anche Telearena. Solo Telenuovo declamava: “ Grande manifestazione con cinquemila leghisti”. Sono passato anch'io da piazza dei Signori e (ho una qualche esperienza) dire che erano mille era già una esagerazione. Eppure c'era tutta la compagnia di giro: Maroni, Salvini, Tosi naturalmente, e il povero Bossi esibito lì come in tutte le piazze. Dopo la manifestazione tutti i sindaci leghisti sono andati in prefettura per consegnare al prefetto, in segno di protesta, le fasce tricolori. Non quelle vere ma copie in plastica fatte fare per l'occasione. E tutti, prefetta Perla Stancari compresa, giù a ridere, davanti al mucchio di fasce tricolori di plastica buttate sul tavolo, per la foto ricordo pubblicata dai giornali, e Maroni a dire: “....questa prefetta era la mia preferita quando ero ministro degli Interni”. Chissà se, oggi come oggi, questa dichiarazione è stata gradita. Altro argomento. Il vicesindaco di Boscochiesanuova Melotti ( è stato anche sindaco del paese e ora è anche presidente della Comunità montana), è molto arrabbiato con l'on. Brancher. Il motivo? Si tratta dei soldi dell'Odi. L'Odi (Organismo di indirizzo) è, come si sa, un ente con una dotazione di 160 milioni di euro da destinare allo sviluppo di comuni, siti nelle regioni Veneto e Lombardia, e confinanti con le province di Trento e di Bolzano E presidente dell'Odi è proprio il noto Aldo Brancher. Brancher fa il bello e cattivo tempo e gonfia di soldi il comune di Malcesine per una pista ciclabile e neanche un centesimo per le scuole di Erbezzo, Boscochiesanuova, Roverè.... Noto, Brancher, soprattutto per i suoi precedenti penali e per essere stato costretto alle dimissioni da ministro solo dopo diciassette giorni proprio per i suoi soggiorni nelle patrie galere. Queste cose il vicesindaco di Boscochiesanuova, che è persona avveduta, sicuramente le sa e allora perché si arrabbia con Brancher? Dovrebbe prendersela con chi ha nominato a presiedere un ente che distribuisce soldi uno che è stato condannato in via definitiva per falso in bilancio e finanziamento illecito e che aveva tentato di nascondersi fin negli anfratti dell'Appennino nel tentativo di non farsi raggiungere dalla sentenza e farla cadere in prescrizione. Gli è andata male perché è incappato in un giudice tosto che l'ha scovato proprio l'ultimo giorno prima che scattasse la agognata prescrizione Una volta per simili reati c'era l' ”interdizione dai pubblici uffici”. Altro argomento ancora. Quando Giuseppe Brugnoli era direttore de “L'Arena” raramente ero d'accordo con quello che scriveva. Ora, da un bel po' non è più direttore ma si è riservato, sul giornale, uno spazio, un angolo, un canton, “El canton del Bepi”, due colonnine, nel quale esprime commenti e giudizi, con una buona dose di ironia, su fatti e persone della nostra città. Spesso sono d'accordo con quel che scrive. Si vede che il passare degli anni migliora non solo il buon vino. Nell'ultimo (o penultimo?) “canton” scrive del trasporto urbano a Verona e considerati i tagli alle linee soprattutto verso il centro osserva: “...il futuro della città è visto nella periferia con lo sfruttamento intensivo delle aree dismesse e di quelle ancora verdi conservate finora dai vincoli militari o ecclesiastici...e il servizio di trasporto pubblico inteso non per portare gente in centro ma per trasferire comodamente gli abitanti del centro ai grandi centri commerciali...un programma “culturale” di grande respiro in modo da far diventare Verona simile ai grandi agglomerati urbani tutti uguali, dall'America alla Germania, dalla Russia all'Australia”. Tutto vero, tutto giusto, tutto sacrosanto. Però queste denunce sono state scritte anche trenta/quaranta anni fa, non su “L'Arena” ma, e sarebbe giusto ricordarlo, su “Il lavoratore”, periodico dei comunisti veronesi, e “L'Arena” di allora (il direttore non era Brugnoli), naturalmente democristiana in una città democristiana, non ne fece cenno perché la politica urbanistica democristiana di allora era come la politica urbanistica leghista di oggi. Giorgio Bragaja La trascrizione di questo e dei precedenti interventi su: giorgiobragaja.blogspot.com e su: radio popolare Verona

11 giugno 2012

intervento a radiopop 9-6-2012 su i soldi di Brancher, Tosi cyborg, Zeffirelli.... Il signor Dino Tornieri, di Cerro Veronese, ha scritto una interessante lettera a “L'Arena”, che trascrivo quasi al completo: “ I soldi destinati ai Comuni di confine con le province autonome di Trento e di Bolzano, finiti per la maggior parte in altre province tranne per il progetto milionario di Malcesine (oltre 17 milioni per realizzare una pista ciclabile) denotano, se ci fossero dubbi, la totale pochezza valutativa delle vere esigenze del territorio da parte della commissione che esaminava i progetti (esaminare i progetti è costato un milione di euro, un'enormità)”. E prosegue: “Non conosco i progetti esclusi degli altri comuni, ma quelli presentati dai comuni di Boscochiesanuova, Cerro, Roveré, relativi alla realizzazione di tre distinti poli scolastici mi sembrano meritori perché tentano di risolvere il problema dell'edilizia scolastica, che è prioritario rispetto ad altri progetti pur sempre meritori ma anche secondari alla luce dei recenti e meno recenti episodi sismici. Auspico che la rabbia per l'esclusione non sia solo degli amministratori, ma che facciano sentire forte la loro voce anche tutti i cittadini, interessati e non, perché serve la voce di tutti per riuscire a scardinare la logica che solo i progetti faraonici portano consenso anche se utili a pochi”. Fin qui la lettera. Il signor Tornieri fa osservazioni e critiche, giuste le prime, e sacrosante le seconde. Ora, però, bisogna spiegare alcune cose. La destinazione dei soldi, 160 milioni di euro, viene decisa dall' Odi (Organismo di indirizzo) che determina le modalità di riparto dei fondi per lo sviluppo dei comuni, siti nelle regioni del Veneto e Lombardia, confinanti con le provincie di Trento e di Bolzano. Dunque un ente importante, una dotazione finanziaria considerevole, da dirigere con equità, lontani da ogni sospetto di clientelismo e di pressapochismo. Ma chi è il presidente dell'Odi? Berlusconi e Tremonti con un decreto, a suo tempo, avevano nominato Aldo Brancher presidente non solo dell'Odi ma anche della commissione di approvazione dei progetti che valuta concretamente quali giunte beneficare e con quanto denaro. Nomina tuttora in vigore. In questo ente Brancher fa il bello e il cattivo tempo tanto che i sindaci del Veneto e della Lombardia parlano di “fondo Brancher” come se i 160 milioni fossero suoi. Per chi non segue molto le vicende politiche faccio, pur rischiando di essere noioso, un breve riassunto della non molto encomiabile carriera politica dell'on. Aldo Brancher. Arrestato per tre mesi nel carcere di San Vittore al tempo di Mani pulite e Berlusconi ricorda : “...io e Confalonieri giravamo intorno al carcere in automobile: volevamo metterci in comunicazione con lui”. Condannato in primo grado e in appello per falso in bilancio e finanziamento illecito, Brancher si salva per prescrizione e per la depenalizzazione decisa dal governo Berlusconi del quale faceva parte. Poi viena condannato a due anni di reclusione per ricettazione e appropriazione indebita confermati dalla Cassazione i cui magistrati dovettero rincorrerlo fin negli anfratti dell'Appennino dove tentava di nascondersi per far scadere i termini della prescrizione. E ora pare di nuovo in ballo nello scandalo delle tangenti Enav e Selet. L'autore della lettera a “L'Arena”, nel suo scritto, non nomina Brancher. Non conosceva i fatti? Strano perché è assessore al comune di Cerro. Oppure “L'Arena” ha censurato il nome? Nel dubbio ho fatto il breve riassunto di cui sopra. Altro argomento. Il giornalista Stefano Lorenzetto ha scritto un libro intervista sul sindaco Tosi: Si intitola ( con riferimento ad un libro e ad un film: La versione di Barney) “La versione di Tosi”. Scrive anche l'introduzione nella quale racconta di un viaggio di andata e ritorno da Verona a Genova, con breve sosta a Genova, in compagnia del sindaco con l'autista Idelmo che guida a velocità folle “....roba da raccomandarsi l'anima, frenate da panico, riprese brucianti...Tosi è rimasto sette ore secche senza mangiare, senza bere, senza urinare, percorrendo 600 chilometri ed è ancora fresco: un cyborg”. Che premio dare al giornalista? Quello del dolcetto con lo stecco? A proposito: alcuni giorni fa Tosi ha avuto un incidente di macchina. era da solo e le cronache raccontano di feriti sull'altra macchina, del pronto intervento addirittura del comandante dei vigili Altamura ma non dicono, come di solito fanno, se al sindaco è stato fatto il test anti alcol. Altro argomento. Zeffirelli dopo i tendoni vuole mettere altre statue in piazza Bra prima tra tutte quella della Callas. Fermatelo. Giorgio Bragaja La trascrizione di questo e dei precedenti interventi su: giorgiobragaja.blogspot.com e su: radio popolare Verona

02 giugno 2012

intervento a radiopop 1-6 2012 su varie Dunque Tosi ha vinto al primo turno smentendo la mia previsione (speranza) che, al primo turno, non ce l'avrebbe fatta e ci sarebbe stato il ballottaggio. La sua prima dichiarazione è stata un impegno solenne: “....faremo il tunnel, un nuovo sistema di trasporto pubblico, il centro direzionale”. Quale era stata la sua prima dichiarazione il suo impegno solenne di cinque anni fa? Questa: “....faremo il tunnel, un nuovo sistema di trasporto pubblico, il centro direzionale”. Identica a quella di poche settimane fa. Cosa significa? Significa che in questi cinque anni non ha fatto nulla. E' solo andato per televisioni e per banche e aziende pubbliche a promuovere sé stesso nelle prime e a sistemare i suoi amici nelle seconde. I suoi efficacissimi sponsor: Lerner, Formigli, Vespa, Santoro e, a Verona, telenuovo, telearena....il vescovo, il sovrintendente dell'ente lirico, le banche, tutta la destra estrema e fascista, la curva sud, Rana, il silenzio della sovrintendenza..... Difficile perdere. Altri sponsor inconsapevoli: l'inadeguatezza dei suoi avversari e le loro divisioni. Il candidato del centro destra, l'avvocato Castelletti che dichiara: “....io mi alzo alle quattro e alle cinque sono già al lavoro nel mio studio e faccio solo due giorni di ferie l'anno, il quindici e il sedici agosto, che passo falciando l'erba al mio paese”. Ma chi lo vota uno così? E infatti: un risultato elettorale da far paura. Speriamo che si riposi un po'. Il candidato del centro sinistra, Bertucco, sostenuto a malavoglia dai suoi e poco convinto di potercela fare, lascia trasparire questa sua incertezza quasi in ogni intervento e non c'è niente di peggio. Tosi, dopo aver assorbito nella sua lista quasi tutti gli esponenti della destra nostalgica veronese, ha subito nominato capogruppo della sua lista in consiglio comunale Massimo Piubello della stessa forza politica di estrema destra nazi di Andrea Miglioranzi, quello di viva Priebke e di ”...tu sporco ebreo”. Questa comunione tra Lega e fascisti fa di Verona la città più a destra di tutta Italia. Per restare in tema. E' stata imbrattata una targa con il nome di un ragazzo di destra ucciso anni fa a Milano. Il consigliere comunale Di Dio, ex assessore, ex An sul sito “Il locale dei camerati” dichiara: “Gli infami come coloro che hanno deturpato corona e muro di via Ramelli non si possono accettare e soprattutto non si possono lasciar girare tranquillamente impuniti per le strade della nostra città. Se ne beccate uno presentategli il conto!” In pratica: sprangatelo. Se poi va a finire come con Tommasoli, pazienza. Sempre per restare in tema. Si è aperto, dopo le elezioni, con una seduta solenne, il consiglio comunale della città, A presiedere la seduta, come da regolamento, il consigliere anziano Massimo Mariotti, della destra, eletto nella lista Tosi. Mariotti, per l'occasione, si è presentato indossando una vistosa camicia nera. E non per una scelta estetica. Mariotti quando era presidente della azienda trasporti concludeva le lettere ufficiali non con un normale “Distinti saluti” ma, non potendo ovviamente scrivere “Saluti romani” come usavano durante il fascismo, concludeva con: “Un saluto nel nome di Roma”. Nel caso di Di Dio si può dire con umana comprensione: “...non è colpa sua”. Per Mariotti, no. Non risulta, dalle riprese televisive e dai resoconti giornalistici, che, in aula, vi sia stata una qualche reazione. Forse non c'entra ma va annotato: per la prima volta nella storia repubblicana nel consiglio comunale di Verona non c'è un consigliere comunista. Giorgio Bragaja La trascrizione di questo e dei precedenti interventi su: giorgiobragaja.blogspot.com e su: radio popolare Verona

05 maggio 2012

Massimo Cacciari ha detto e scritto: “Flavio vincerà al primo turno”. Flavio, non nome e cognome: non Flavio Tosi. O solo il cognome: Tosi. No, Flavio. Un amico. Cacciari sbaglia. Tosi non vincerà al primo turno. Non avrà tutti i voti che ha avuto l'altra volta. Se li sogna. Non solo per le vicende della Lega, i diamanti, i soldi alla famiglia del capo, il figlio pluripetente alla maturità in Italia però con laurea in Albania comprata con i soldi del finanziamento pubblico, con i nostri soldi. Queste vicende influiranno ma non più di tanto. Saranno altri i motivi che bloccheranno Tosi. Due sopra gli altri. Il primo: in questi cinque anni del suo mandato dopo aver confermata, consolidata, resa normale, la ferocia sociale del suo agire contro i più deboli, si è connotato troppo di estrema destra. Lo diciamo da molto tempo qui da Radio Popolare e questa settimana anche “L'Espresso”, dopo aver scritto nel numero precedente delle simpatie economico-finanziarie di Tosi, ne ha così configurato la collocazione politica: “ Nella Civica che il sindaco ha definito “il caposaldo della mia coalizione”, c'è infatti di tutto: fascisti pentiti e non, vecchi arnesi missini, nomi storici della destra sociale, movimentisti di Casa Pound, ex skinhead. L'alfiere del federalismo a braccetto con l'ipernazionalismo dei nostalgici del Duce: un'alleanza che ha fatto di Verona un laboratorio nero-verde di destra 'ampia', fondata su identitarismo e xenofobia. A coordinare il tutto è Andrea Miglioranzi che fu uno dei primi a finire in galera per istigazione all'odio razziale e che coi 'Gesta Bellica' per anni ha deliziato le orecchie delle platee neofasciste del Nordest con brani come “il capitano”, dedicato a Erich Priebke, “8 settembre” (' io sono camicia nera, la mia patria è la mia bandiera') e testi antisemiti e xenofobi come “tu ebreo maledetto, giudeo senza patria”. Il secondo motivo per il quale, secondo me, non avrà tutti i voti dell'altra volta lo si legge tutto nel volantino più significativo con il quale ha intasato tutte le cassette postali di tutte le case di Verona. E' un foglio unico, fondo naturalmente verde-Lega . Su una facciata la sua lista, il fac-simile della scheda elettorale e la sua foto. Sull'altra facciata, al centro, lui fotografato, di notte, con due carabinieri mentre pattuglia le strade della città. e poi le foto delle sue realizzazioni come sindaco nei cinque anni del suo mandato. E cioè: due spartitraffico, l'acqua finta nella vasca dell'Arsenale, il pavimento in pietra di piazzetta Navona, tre giardini e un parco (che in parte c'era già). In cinque anni! In cinque anni si può cambiare il mondo e lui non ha fatto praticamente niente. Era impegnato altrove come ripete con tenacia il candidato sindaco Michele Bertucco. Da Lerner sulla 7, da Vespa a Rai uno, a Ballarò con Floris, a Telearena da Pugliero, a Telenuovo da Swirner, allo stadio con i facinorosi della curva sud, nei consigli di amministrazione delle banche con il suo sodale Maccagnani, a cena con il suo supporter vescovo Zenti: E poi ci sono cose più importanti da fare. Piazza i suoi uomini alla presidenza delle Aziende pubbliche, nelle Banche. Giovanni Maccagnani ai vertici della Fondazione Cariverona socio forte di Unicredit e il fratello Cristiano Maccagnani nei collegi sindacali di varie società tra cui “Acque veronesi”della quale è azionista la azienda municipale Agsm che dà 700 mila euri alla squadra di calcio Hellas-Verona della quale è presidente Giovanni Martinelli che a sua volta guida la società”Italgestioni” di cui Cristiano Maccagnani è sindaco effettivo. Soldi che poi l'Hellas-Verona deve spendere per pagare le multe per comportamento razzista dei suoi tifosi. Finora sono già 150 mila euri. Un record. Così sono andate le cose nella Verona di Tosi. Alla Passalacqua previsti parcheggi sotterranei per 1450 posti auto. La voragine sarà sei volte più grande di quella del parcheggio di piazza Corrubbio dove sono previsti 250 metri quadrati di griglie di areazione. Alla Passalacqua perciò ci sarà un chilometro e mezzo di griglie di areazione e sopra magari un campo giochi. giorgio bragaja La trascrizione di questo e dei precedenti interventi su: giorgiobragaja.blogspot.com e su: radio popolare Verona

20 aprile 2012

A radiopop 20-4-2012 su elezioni, Castelletti e altro.

Tra un paio di settimane si andrà a votare per sindaco e Consiglio comunale.
Le liste, sei o sette non ricordo, che sostengono Tosi hanno raccattato il peggio del panorama politico veronese e questo si sapeva già da prima.
Perfino Di Dio e casa Pound.

A proposito la figlia di Ezra Pound ha annunciato che verrà a Verona e farà di tutto per impedire che il nome di suo padre sia usato dai fascistelli di Verona e di altre parti d'Italia.

Torniamo alle elezioni a Verona.
Michele Bertucco il candidato sindaco del centro sinistra fa la sua campagna elettorale da persona per bene quale è.
Senza mirabolanti promesse, dice cose sensate, e, poi, ha anche la faccia di chi non sa raccontare panzane.

Il nuovo, cosi si autodefinisce, sarebbe il candidato sindaco Luigi Castelletti.
Che tanto nuovo veramente non è perché, non occorre una memoria di ferro per saperlo, è stato socialista ai tempi di Craxi, poi, cambiata l'aria, è stato consigliere provinciale di Forza Italia, il centro destra lo aveva poi nominato, prima, alla presidenza del Consorzio Zai e poi alla presidenza della Fiera e poi ancora alla vicepresidenza di Unicredit.
Posti ai quali non ci si arriva né per benedizione celeste né per concorso.

Ora Castelletti e l'altro candidato Gianluca Fantoni (lista Tosi) sono in gara cruenta tra di loro per la titolarità del progetto per la navigazione dell'Adige .

Il primo propone una diga all'altezza del ponte san Francesco. Una diga che consenta di mantenere alto il livello del fiume a monte così da consentire il via vai dei battelli.
Una sorta di lago magari buono anche per le battaglie navali.

Il secondo propone ( è una sua fissa ) un anfibio militare che, dopo aver navigato il fiume, risale, festoso e grondante fango, per un giro turistico fino alla casa di Giulietta.


“L'Arena” di qualche giorno fa ha pubblicato una lettera, in pratica una richiesta, di una cittadina elettrice indirizzata al candidato sindaco Luigi Castelletti.

La signora scrive: “ Sono lieta che l'avvocato Castelletti abbia accettato di prendere per mano il travagliato Partito delle Libertà, tradito dalla maggior parte dei suoi rappresentanti solo perché convinti che Tosi vincerà le elezioni e potranno così conservare i posti di potere. Ho apprezzato e apprezzo i duri attacchi che Castelletti quotidianamente muove al sindaco....un sindaco che molto aveva promesso e molto poco ha fatto per Verona.....però devo fare a Castelletti una domanda e pretendere una risposta. Se Tosi andasse al ballottaggio con Bertucco con chi farebbe alleanza?
Quali indicazioni darebbe ai suoi elettori?

Non pretendo che risponda solo a me. Scriva una lettera o faccia una dichiarazione pubblica solenne e vincolante, Dalla risposta dipende la mia decisione e non solo la mia”.

Fin qui la lettera.
Castelletti sullo stesso giornale ha risposto non rispondendo cioè ha detto:”...per scaramanzia non le dico cosa farò perché sarebbe come ammettere che al primo turno sarò sconfitto”.

Alla gentile signora mi permetto di rispondere io.

Castelletti quando in conferenza stampa alla televisione ha annunciato la sua candidatura a sindaco e ha presentato la sua lista composta, come ha testualmente detto, solo da laureati, cioè visto, come stanno le cose in Italia e anche altrove, nessun operaio, nessun artigiano, nessun commerciante solo notai, medici, ingegneri, commercialisti, aveva come sostenitori: alla sua destra il deputato Aldo Brancher condannato con sentenza definitiva a due anni tre mesi per peculato e truffa e alla sua sinistra Cinzia Bonfrisco.

Gentile signora pensa davvero che con la carriera che ha alle spalle, gli amici che si ritrova e le stupidaggini che dice, ci possano essere dubbi su chi, tra i candidati in un eventuale ballottaggio tra Tosi e Bertucco, sarà il preferito di Castelletti?
E dunque se Tosi non le piace voti subito per Bertucco.

Il Parlamento ha deciso, anche con il voto del PD, di inserire nella Carta Costituzionale l'obbligo del pareggio di bilancio.

Nel 1947 in commissione parlamentare per la stesura della bozza di Costituzione da portare poi al voto in aula, i partiti della sinistra e i liberali (il Msi non c'era), proposero di inserire nel testo il diritto dei cittadini all'insurrezione nel caso di attentato alla democrazia da parte del potere.
La proposta non passò solo per il veto della DC.
Dall'insurrezione al pareggio di bilancio.

giorgio bragaja

La trascrizione di questo e dei precedenti interventi su: giorgiobragaja.blogspot.com
e su: radio popolare Verona

13 aprile 2012

Intervento a radio popo 13-4-2012 su Lega di soldi e di famiglia

Rubavano tutti. Il papà, la mamma. i figli, le badanti, i morosi, gli amici...
Un mucchio di soldi, soldi pubblici, soldi nostri.
Non ci sono parole. Almeno io, questa volta, non ne trovo di adeguate.

E allora, per una volta leggerò poche righe di quel che ha scritto su “il manifesto” Alessandro Robecchi.

“Pare una gara tra i più illustri commentatori, a rendere l'onore delle armi al vecchio capo bolso fatto fesso da figli e famigli. Ma il vecchio capo bolso non era fino a pochi mesi fa addirittura ministro? E il suo partito di lauree comprate all'ingrosso, di diplomi fatti con i trasferelli, non esprimeva nientemeno che il ministro degli Interni?

E questa stirpe di macchinoni pagati con soldi pubblici, di gigolò mantenuti, di terrazzi ristrutturati, di Porsche a noleggio, di scuole padane a spese nostre, non era la stessa che, orgogliosamente, condannava a morte per annegamento centinaia di migranti disperati?

Non era forse visibile a occhio nudo il progetto razzista e piccoloborghese del “padroni a casa nostra”?
Comprare il diploma al figlio, la vacanza alla moglie, la laurea alla badante.
E tutto dietro lo schermo un po' scemo del folklore leghista con cui, ancora ieri, la grande stampa li assolveva.

Come dire: 'sti leghisti han fatto un po' di spettacolo, ma danni veri mai.
E invece no. I respingimenti in mare sono cosa loro (e del socio Silvio) .
Il finto reato di immigrazione clandestina per cui migliaia di innocenti sono oggi nelle galere italiane, pure.
Il calpestamento del diritto di asilo anche.

La vergogna per qualche milioncino fregato senza destrezza è oggi tutta padana.
Ma la vergogna per non aver fermato, a volte nemmeno visto, i crimini della meschina ideologia leghista, invece, è tutta italiana”.
Fin qui “il manifesto”.

E a Verona? E la Lega a Verona? E' stata così, è cosi anche a Verona?
Date tempo al tempo. I segnali ci sono tutti.

Il sindaco leghista di Sommacampagna condannato in prima istanza a due anni e tre mesi per peculato, la sindaca leghista di Zimella si vede sequestrare dalla magistratura tre appartamenti regalatigli dal padre, dirigente leghista, e funzionario delle imposte, perché acquistati con denaro che si era procurato pretendendo e ottenendo tangenti dagli industriali della concia.

Il vicepresidente dell'Amministrazione Provinciale, leghista, indagato pure lui
Se la Lega perderà consensi emergeranno altre rogne.

Una nota a margine sulle prossime elezioni.
Andrea Miglioranzi, quello di: ”tu ebreo maledetto”, nominato dal sindaco Tosi suo capogruppo in Consiglio Comunale e organizzatore della sua, del sindaco, campagna elettorale, non compare in nessuna delle molte liste a sostegno di Tosi.
Questa apparente stranezza vuol dire due cose.
La prima: essendo, appunto, molte, le liste a sostegno di Tosi (credo sette) i voti dell'estrema destra, potenziale patrimonio di Miglioranzi, si disperderanno sui vari candidati di estrema destra presenti, in queste elezioni come non mai, nelle varie liste con il conseguente rischio, per Miglioranzi, di fare una pessima figura.
La seconda è che Tosi gli ha assicurato che lo nominerà assessore e forse vicesindaco.
Perfetto. Avremo un sindaco leghista e un vicesindaco fascista e tutti e due condannati per razzismo.
E' quel che si merita Verona?
Se i veronesi continueranno a votare come hanno votato finora, si.

Nota a margine.
I giornali e le Tv continuano a dire: però Tosi è un maroniano, un moderato come Maroni, e non ricordano che Maroni é stato il più feroce ministro degli interni degli ultimi cinquanta anni.

giorgio bragaja

La trascrizione di questo e dei precedenti interventi su: giorgiobragaja.blogspot.com
e su: radio popolareVerona

06 aprile 2012

intervento a radiopop 6-4-12 su

Lega d'assalto e di famiglia. Sarà una slavina.

Alcuni noti leghisti veronesi si dicono stupiti, per quello che sta succedendo nel loro partito, al loro partito, agli uomini del loro partito.

Corruzione, malgoverno, soldi dispensati alla famiglia del capo.
Il Trota bocciato in tutte le scuole e promosso in Consiglio Regionale della Lombardia con dodicimila euri di gettone mensile.

Nella cassaforte del tesoriere Belsito un conto “The family” per il clan Bossi e 200 mila euri per il figlio Renzo, dotato anche, il Trota, di Suv argenteo con rimorchietto. E altri soldi, tanti, per l'altro figlio, Riccardo che, poverino, non stava bene se non aveva un paio di Porsche in garage.

Addirittura increduli. Qualcuno, in buona fede, stupito lo è davvero e non c'è motivo per dubitare dei suoi sentimenti.
Ma stupiti il sindaco Tosi, il segretario provinciale della Lega e presidente dell'Agsm Paternoster, il deputato Montagnoli e altri dirigenti? Stupiti loro?

Addirittura Montagnoli dice che si tratta di una manovra, un disegno, ( è sottinteso della magistratura) per screditare la Lega.
Tosi dice, e corre un bel rischio, che per Bossi mette la mano sul fuoco.
Paternoster allarga il discorso e intravede subdole manovre elettoralistiche.
Cascano dalle nuvole. Memoria corta.
Bossi si dimette e tutti chiedono “santo subito”.

Chi vi parla, alcuni giornali, i rappresentanti delle forze di opposizione in consiglio comunale e provinciale a Verona, in consiglio regionale a Venezia e nei consigli comunali dei paesi della nostra provincia , da anni raccontiamo e denunciamo quel che è diventata la Lega.
Per dire solo di alcuni fatti:

Il sindaco leghista di Sommacampagna Soardi, che era anche presidente della azienda pubblica dei trasporti, viene sospeso d'autorità dal prefetto dalla carica di sindaco e si dimette anche da presidente, perché condannato in prima istanza a tre anni e due mesi per peculato.

Il vice presidente leghista della Provincia coinvolto in una vicenda di abusi commessi dal vicecomandante dei vigili.

La sindaca leghista di Zimella si è vista sequestrare due appartamenti perché, secondo la magistratura, erano stati acquistati dal padre con denaro frutto di mazzette.
E così avanti.
Questi e altri non erano segnali da poco.
Tanto più che fatti analoghi accadevano in tutte le provincie.

Ora, fatti di questo tipo, toccano anche il cosiddetto “cerchio magico”, barbara espressione per indicare i fedelissimi di Bossi: Calderoli, Rosy Mauro, il presidente della Regione Piemonte Cota, Bricolo, si anche il veronese Bricolo. Cosa se ne facessero nel cerchio magico non si sa ma comunque c'era anche lui.

Dicevo, non erano segnali di poco peso ma tutti facevano finta di niente.
Tosi esprimeva solidarietà a Soardi e parlava, come se non fosse leghista.

Ora toccano anche la famiglia del capo, malato ma crudelmente lasciato in prima fila perché, si sa, la pietà per chi è malato esorta ad essere indulgenti.
Ma, temo, non ci sarà indulgenza soprattutto da parte dei suoi più fidati amici che cominciano a prendere le distanze.
Pochi passi di distanza ma a giorni assisteremo ad una accelerazione, i passi diventeranno più lunghi e poi anche più veloci.

I più svelti saranno quelli, non veri e propri leghisti, magari neanche mai stati leghisti, ma che hanno avuto dalla Lega posti importanti , nomine importanti, che siedono nei posti alti di banche, di Enti pubblici....
Per non dire di presidenti di banche, di vescovi compiacenti, di giornalisti scendiletto.
Bossi sarà fatto santo nel calendario leghista ma, in realtà, abbandonato.

Se poi la Lega perderà voti, anche pochi, come, secondo me sicuramente accadrà, se altri fatti poco emendabili verranno alla luce, come, secondo me, accadrà, assisteremo ad un esodo biblico, ad una vera e propria slavina.
Ci sarà poco da essere soddisfatti.
Ma così va il mondo almeno questo mondo che ci troviamo.
Forse bisognerà fare qualcosa per cambiarlo.

Per quello che può, Michele Bertucco candidato sindaco per il centrosinistra ci sta provando e ce la sta mettendo tutta.
Un suggerimento: perché Bertucco non manda a tutti i conduttori di trasmissioni televisive dove Tosi è ospite giornaliero i curricula di Tosi e del suo capogruppo in consiglio comunale e coordinatore della sua campagna elettorale, Andrea Miglioranzi?
Bossi ne aveva detta almeno una di giusta: “Tosi è uno stronzo perché a Verona ha portato i fascisti nella Lega”.

giorgio bragaja

La trascrizione di questo e dei precedenti interventi su: giorgiobragaja.blogspot.com
e su: radio popolare Verona

23 marzo 2012

intervento a radio popo 23-3-2012 Star: perché Filippi? piazza Corrubbio, foto di gruppo....

Prima due parole sul governo Monti. Non parlo mai di questioni nazionali perché tanti altri ne parlano ma, ogni tanto, mi vien voglia di fare una eccezione e di dire la mia.

Dunque, secondo me, Monti e i suoi ministri stanno facendo cose che, se Berlusconi avesse anche solo accennato di voler fare, l'opposizione e giornali tipo Repubblica e Corriere, radio e Tv l'avrebbero massacrato.

Invece oggi il partito di Berlusconi e il partito di Bersani, insieme, votano tutto, forse anche l'articolo 18.
Penso perciò che la fine del governo Berlusconi sia stata pensata, progettata e voluta concordemente non per un desiderio di decenza ma per poter fare, decentemente, quelle cose indecenti che a un governo indecente non sarebbe stato consentito di fare.

Parco Star, Parco scientifico e tecnologico Star. E' il luogo, fisico, perché ha anche una sua sede alla periferia di Verona, nel quale, per volontà e con il sostegno economico degli Enti pubblici e privati veronesi si doveva sviluppare ricerca per l'innovazione e lo sviluppo della nostra.
Parchi simili esistono anche a Venezia e a Padova con esiti sembra diversi da quelli del parco veronese.
Infatti il Parco Star è in crisi con perdite annue di centinaia di migliaia di euro.
Di questa vicenda che dura da qualche anno ne ho parlato qui a radio popolare mi pare due anni fa.

Ora le cose sono peggiorate e, in qualche modo Comune e Provincia, dovranno intervenire.
Di chi è la responsabilità?

Premesso che non è sempre vero che se un Ente va male la colpa maggiore è del suo presidente o del suo direttore, voglio porre questa domanda.

Cioè quello che a me risulta ancora misterioso è questo: come mai, per quali motivi hanno messo a presiedere il Parco Star il leghista Maurizio Filippi che non aveva e non ha alcuna competenza ed esperienza in materia e che oltre alla presidenza del Parco ha accumulato, non si sa perché, altri incarichi di prestigio con relative sostanziose prebende?

La Lega a Verona conta su vasti consensi e perciò può fare riferimento su persone che titoli e competenze sicuramente ne hanno.
E allora perché Filippi? E perché, come detto prima, a lui altre importanti responsabilità?
Non è ragionevolmente comprensibile. Ci deve essere un qualche altro motivo.

I lavori per il parcheggio di piazza Corrubbio a san Zeno sono di nuovo fermi e intanto si è riunito il consiglio di Circoscrizione che, praticamente all'unanimità (diciassette voti contrari, quattro astenuti e nessun favorevole) ha detto che il progetto di rifacimento della piazza sopra il parcheggio sotterraneo fa schifo.

Così i consiglieri hanno deciso di interessare la Sovrintendenza.

Stanno freschi. Se in piazza Bra c'è ancora il monumento al Muro, se in piazza Indipendenza mettono quello che vogliono senza che nessuno apra bocca, se tutta la città è tappezzata di ignobili targhe, targhette, busti e bustini, se il Liston è diventato come la riviera romagnola (senza avere in compenso il mare) con i nuovi tendoni zeffirelliani che nascondono i palazzi rinascimentali, se l'Arena sarà nascosta dalla pubblicità, pensate che la sovrintendenza si interessi di piazza Corrubbio?
A proposito di parcheggi sotterranei uno era addirittura progettato in piazzetta Bra Molinari.
Detto cosi uno può dire beh, e allora?
Dire piazzetta Bra Molinari per molti significa poco. Il luogo non viene individuato.
Ma la piazzetta Bra molinari è il luogo più magico di Verona.

E' quel piccolo giardino dietro la chiesa di santa Anastasia, e il liceo Maffei, quel luogo che di fronte ha la più straordinaria visione che la città può offrire: il fiume, il ponte Pietra, il colle di san Pietro con il Teatro romano e il castello.
E lì la maggioranza di qualche anno fa voleva un parcheggio e non fu la Sovrintendenza a bloccarlo.

Su “L'Arena” dell'altro giorno si dava la notizia che l'assessore Di Dio e il consigliere della Zai Mariotti, dell'estrema destra veronese, erano confluiti in quella che sarà la lista Tosi, in pratica nella Lega suscitando le rimostranze degli AN e di altri destri.
Rimostranze che io ritengo del tutto ingiustificate perché la scelta di Di Dio e Mariotti è del tutto coerente.

Perché oggi a Verona la vera destra estrema è la Lega e lo dimostra il fatto che il Sindaco Tosi ha nominato suo capogruppo in consiglio comunale e coordinatore unico della sua campagna elettorale Andrea Miglioranzi dichiaratamente fascista che ancora nel 2004 dopo che da decenni nelle scuole, nei giornali, nella Tv si documentavano le barbarie naziste, cantava le gloriose gesta belliche del capitano Priebke, quello delle Ardeatine.

“L'Arena” corredava il fausto annuncio della decisione di Di Dio e Mariotti con una foto che ritraeva i tre, Tosi, Di Dio e Mariotti abbracciati in piazza Bra davanti a l'Arena.
Mancava Miglioranzi.

Era a casa preso da una botta di nostalgia e aveva messo un CD per riascoltare quello che lui cantava qualche anno fa con il suo gruppo musicale nazirock “Gesta Bellica”: gli sporchi ebrei, la feccia rossa, l'eroico capitano Priebke...

Ha ragione Cazzullo che in un lungo articolo sul Corriere afferma che Verona è la città più fascista d'Italia ma ha torto quando, malgrado ciò, ne traccia un ritratto buonista.
Perché il fascismo non è mai buono.
E, infatti, a Verona sono in vigore le ordinanze comunali più razziste d'Italia e il razzismo è fascismo.
E se Tosi è il sindaco più amato d'Italia dopo quello di Napoli (che è il suo opposto) c'è di che aver paura. Qui a Verona.

giorgio.bragaja@gmail.com

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e su: radio popolare Verona

16 marzo 2012

a radiopop 16-3-2012 su il nuovo di Castelletti, la verde Verona, Fantoni e altro

C'è un nuovo candidato sindaco, l'avvocato Castelletti per il Pdl, già vicepresidente di Unicredit, della Fiera e di altri Enti pubblici.

La sua prima dichiarazione è stata questa: “ Siamo l'officina di un progetto amministrativo che può diventare laboratorio di un progetto nazionale nell'ottica del Partito popolare europeo, che cerchi anche di riavvicinare la politica alla società. Io non sarò il Monti di Verona ma un tecnico a servizio della città ecc, ecc...”.

Il solito melenso ritornello e, per confermare anche visivamente, che lui è il nuovo si è presentato con alla sua destra il noto Aldo Brancher, il ministro più veloce della Repubblica quello che dopo soli diciassette giorni dalla sua nomina è stato gentilmente ma fermamente convinto dal Presidente della Repubblica Napolitano a lasciare l'incarico perché condannato co sentenza definitiva a due anni e tre mesi per falso in bilancio e ricettazione, e alla sua sinistra, di Castelletti, la senatrice Cinzia Bonfrisco anche lei, evidentemente, espressione del nuovo che gira per il Bel Paese.

Si è definito, Castelletti, un tecnico, cioè staccato dai partiti come se le cariche ricoperte negli anni passati gli fossero state date da Gesù bambino.
Spera di prendere voti anche dai leghisti anti Tosi e, mi auguro di no , anche dai cosiddetti moderati del centro-sinistra tipo Fogliardi e compagnia.

Il candidato sindaco del centro-sinistra Bertucco, fa il suo mestiere con calma (forse un po' troppa calma) e dice le cose che vuol fare in incontri pubblici, su “L'Arena”, sul suo sito e in televisione quando lo invitano.

Tosi, invece, è dappertutto e sempre, coccolato e riverito oggetto di domande sembra fatte apposta per fargli fare bella figura.
Mai nessuno che, anche solo per caso o per sbaglio, gli chieda: “...ma, e le sue ordinanze contro i più disgraziati che Lei ha emanato nel suo Comune? ...ma, e la sua condanna per razzismo?...ma, e la nomina a capogruppo della sua lista in consiglio comunale di chi cantava morte agli ebrei e viva il boia delle Ardeatine?”

Nè Santoro, nè Lerner, nè Floris gli hanno mai posto queste domande, domande che, forse, avrebbero messo un po' in difficoltà il troppo sicuro sindaco di Verona.

Il Politecnico di Torino per conto della Fondazione per la sussidiarietà ha fatto una classifica sul verde e i parchi nelle città e ha classificato Verona tra i primi.
Non conosco i parametri usati per comporre la classifica ma penso che tra questi, necessariamente, ci sarà stato anche l'uso, la fruibilità dei luoghi verdi, la loro funzione anche di luoghi per la socializzazione, gli incontri, l'accoglienza.

Sicuramente agli esperti del Politecnico devono essere sfuggiti i dissuasori fatti saldare dal sindaco sulle panchine per non permettere a chi non ha un tetto di riposarsi ma soprattutto non hanno notato che addirittura in alcuni giardini le panchine non ci sono più perché sono state tolte per lo stesso motivo.
Al Politecnico di Torino sono bravi, sono dei tecnici, come Monti, ma un po' disattenti.

Fantoni, consigliere e vicepresidente del consiglio comunale nell'ultima settimana ha colpito ancora per ben due volte.
Dopo aver proposto nel corso degli ultimi due o tre anni una passerella sopraelevata in acciaio tra ponte Pietra e il sagrato della chiesa di santo Stefano per snellire il traffico davanti al Teatro romano, una galleria sotterranea tra san Giorgio e ponte Garibaldi sempre per snellire il traffico, la copertura de l'arena, e altre cose che non ricordo ma dello stesso livello culturale, l'altro giorno ha proposto l'utilizzo di un mezzo anfibio della guerra del Golfo (Irak) per la navigazione turistica dell'Adige.

Cioè una sorta di carro armato che trasporta i turisti navigando sull'Adige , riemerge, per dire, all'alzaia dell'Arsenale e prosegue, grondante fango, su per il ponte di Castelvecchio verso la Bra.
L'altra proposta è quella di fare il museo dell'amore dedicato a Giulietta nella casa di Romeo in via Arche Scaligere .
Ma la cosiddetta casa di Romeo è abitata, ha un inquilino che ne è anche proprietario.
Inquilino difficile da sfrattare perché non è un extracomunitario, è Paolo Biasi, il presidente della Fondazione Cariverona.

Uno a questo punto può dire: l'anfibio, il ponte sul ponte....ma, dai, non è vero.
E' vero, nero su bianco su “L'Arena” e lo stesso Fantoni in diretta in radio e Tv.

Del resto perché non può essere possibile in una città nella quale una sovrintendenza permette che un sindaco senza chiedere permessi a nessuno collochi statue dove e come gli pare come è successo con l'ultima in piazza delle Poste per omaggiare il culto di Giulietta e Romeo?

La squadra di calcio Verona-Hellas è stata multata per 40 mila euro per i cori razzisti che i suoi ti fosi hanno intonato durante l'ultima partita.

Finora sono centomila euro di multe da pagare e mancano ancora dieci partite.
E' un record. La domanda d'obbligo: come mai il Comune di Verona, con la sua azienda principe, la Agsm, sponsorizza e finanzia la squadra con la tifoseria più razzista del campionato?
E, invece, non sponsorizza anche il Chievo che di tifosi razzisti non ne vuol sapere?

giorgio.bragaja@gmail.com

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e su: radio popolare Verona

02 marzo 2012

intervento a radiopop 2-3-2012 ressa di liste, la Passalacqua? Chi è stato? don Milani.

Manca un mese alla presentazione delle liste per le elezioni al Comune di Verona che si terranno il6 e 7 maggio. Termine per la presentazione delle liste il 3 aprile.

Il presidente della Regione Zaia ha presenziato all'assemblea dell'altro giorno alla Gran Guardia per sostenere la candidatura di Tosi.
Il giornale cittadino scrive e titola come se il presidente desse ragione al sindaco nella decisione di fare una lista, come l'altra volta, cioè con il suo nome: Lista Tosi.

Non è così. Zaia ha semplicemente detto che Tosi deve essere il candidato sindaco cioè una ovvietà.

Non c'è nessuno nella Lega che pensi che Tosi non debba essere il candidato sindaco.Almeno per adesso.
Ci sono invece molti, anche a Verona, che sono d'accordo con Bossi che vede come il fumo negli occhi il fatto che Tosi metta il suo nome alla lista. E, sulla lista con il nome del sindaco, Zaia ha solo detto: vedremo.

I bossiani veronesi che contano, Bricolo Montagnoli ecc.. non c'erano alla Gran Guardia perché erano in Parlamento:
C'era solo il consigliere regionale Sandro Sandri che, convinto di aver un posto in prima fila si era avviato fiducioso per accomodarsi ma il posto per lui non c'era e si è accomodato in fondo alla sala, in piedi, in castigo.

Dunque tutto in alto mare anche se il coordinatore e responsabile per la campagna elettorale di Tosi, Miglioranzi, si proprio lui, ha dichiarato che la lista Tosi “va avanti come un missile”.
E cosi non parlano della città di cosa vogliono fare, che progetti hanno ma solo del nome della lista.
Tant'è che uno dei due Giorgetti, non so quale ma è lo stesso, ha detto “Tosi la smetta di fare la Erzigova, la smetta di fare la diva”.
Espressione al femminile che io ho trovato strana e che altri hanno trovato ambigua.

Sullo stesso registro più o meno tutti i candidati sindaci. E con una gran confusione sulle amicizie- Perché c'è chi si dice amico di Brancher, chi si dice amico della Bonfrisco ma anche di Brancher ma non di Bendinelli, chi dice di essere amico di Fratta Pasini ma non dei Giorgetti, chi di Bertacco ma non di Sboarina.però anche di Brancher e qualche volta di uno solo dei Giorgetti. La Cametti non è amica di nessuno e va da sola o forse con il terzo polo.
Un bel giro di amicizie.

Da parte sua il vescovo Zenti continua ad essere buon amico di Tosi perché, dice, Tosi è un leghista buono
Qualcuno dovrebbe mandare al vescovo l'elenco delle ordinanze di Tosi, ancora tutte in vigore, contro i più deboli e diseredati.
Ma no, il vescovo le conosce bene e per lui va bene così..

L'unico candidato sindaco che parla della città è il candidato sindaco del centro sinistra: Bertucco.
Senza colpi di scena, senza teatralità, con buon senso e precisione. Così come dovrebbero fare tutti.

Tiziana Valpiana, ex parlamentare, ha partecipato l'altro giorno, ad un dibattito alla Società Letteraria. Mi raccontava che quando, parlando della società civile veronese, dei comitati, delle associazioni, dei gruppi di lavoro e del loro ruolo positivo citando l'esempio della Passalacqua, la caserma della Nato ora patrimonio della città e di come si sono svolti i fatti, di come un comitato di cittadini si sia imposto dopo una dura lotta contro la stessa giunta comunale che non ne voleva sapere, che quella caserma non la voleva perché “...500 famiglie di militari americani portano benessere e poi cosa ne facciamo...” i presenti, tra i quali alcuni navigati uomini politici, esprimevano meraviglia.
Se ne erano dimenticati. Pensavano che fosse stato il Comune a volerla, che un sindaco (una sindaca in questo caso) illuminato e intelligente si fosse battuto per averla.
Tutto il contrario. E non solo la giunta e il consiglio comunale erano contro, salvo alcune mosche bianche, rosse per la verità, ma anche tutta la stampa e le televisioni veronesi.

Sono bastati pochi anni, dieci? per dimenticare?
Nella storia di questa città, quando se ne scriverà, la Passalacqua sarà diventata un dono piovuto dal cielo?
Quelli che sono stati i protagonisti di questa straordinaria vicenda hanno il dovere di lasciare una testimonianza, scrivano un libro che documenti come si sono svolte le cose, chi furono i protagonisti.

Questa vicenda, è, deve diventare, una testimonianza di democrazia, deve essere conosciuta e non dimenticata.
Ci sono forse tanti altri esempi, come la vicenda della Passalacqua, nella storia di Verona di questi ultimi decenni?

Domani 3 marzo nella scuola primaria Cangrande della Scala di san Giovanni Lupatoto si terrà un corso di formazione e aggiornamento con riferimento alle tematiche di don Milani, il prete degli ultimi.

Bisognerebbe estenderlo a tutti Comuni con sindaci leghisti.

giorgio.bragaja@gmail.com

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e su: radio popolare verona

18 febbraio 2012

intervento a radiopop 17-2-2012 su evasori, monumenti, Fantoni...

Credo di non sbagliarmi se dico che l'Italia tra i grandi Paesi europei è il Paese nel quale l'evasione fiscale è maggiormente diffusa, diffusa capillarmente.

Le ragioni sono molteplici: la cattiva amministrazione degli enti pubblici, particolarità culturali e religiose, tradizioni...
Però, secondo me, c'è anche il fatto (e non me ne vogliano gli ex democristiani) che, appunto, per tanti anni il partito egemone in Italia è stato la Democrazia Cristiana partito che, attraverso le sue organizzazioni politiche, sindacali, culturali, ha praticato verso questo tipo di reato più l'indulgenza che la severità.

Quando (tanti anni fa) fui eletto per la prima volta in consiglio comunale dopo pochi giorni l'assessore ai tributi mi invitò nel suo ufficio. Era, naturalmente, della DC e fratello di un importante ministro.
Io insegnavo e così mia moglie e i nostri redditi erano ,perciò, facilmente individuabili e individuati.

Allora una parte delle “tasse” si pagava al Comune: l'imposta di famiglia.
Il colloquio con l'assessore fu breve. Lui disse “vediamo un po' cosa si può fare” e io risposi “no grazie” cosi come avevano fatto precedentemente tutti i colleghi del mio gruppo consiliare.

Questo per dire che già allora era ritenuta cosa normale fare i furbi con il fisco.
Del resto, sempre allora, i grandi redditieri veronesi, che avevano la fonte della loro ricchezza in città migravano nei comuni della provincia amministrati da compiacenti sindaci democristiani dove pagavano una imposta di famiglia poco più alta della mia.

A proposito di redditi: Negli Stati Uniti sta riprendendo piede un'idea che era venuta ad un membro del Congresso, credo alla fine dell' 800, poi ripresa durante l'era Roosevelt e di nuovo abbandonata: quella di stabilire per legge un “salario minimo” e un “salario massimo” e cioè che non si potesse scendere sotto ad un “salario” che consentisse una vita decente e che non si potesse superare un “salario” alto ma non ancora indecente.

Pare che Marchionne non sia d'accordo. In un giorno incassa quanto un suo operaio in un anno.
Non è un conto sbagliato, esagerato, è proprio giusto.

Ci risiamo.
L'assessora alla cultura del Comune Mimma Perbellini e la presidente della commissione cultura della Assimp ( Associazione di imprese veronesi) annunciano di aver deciso di affidare agli studenti dell'Accademia Cignaroli il compito di progettare e realizzare ogni anno un monumento in pietra o in bronzo da collocare poi nei parchi cittadini.

Naturalmente il primo, quello che sarà realizzato quest'anno, dice la Perbellini, avrà come tema l'amore perché questa è la città di Giulietta.

Qualche consigliere comunale dovrebbe chiedere agli uffici di fare un inventario di tutti i monumenti, le targhe, i busti, le targhette sparsi un po' dappertutto e poi di considerare la possibilità di sfoltire questo museo degli orrori magari con l'aiuto della inconsapevole sovrintendente.

Il consigliere e vicepresidente del consiglio comunale Fantoni torna a colpire.
Dopo aver proposto l'Howercraft in Adige, la passerella aerea in metallo tra ponte Pietra e il sagrato di santo Stefano per abolire il semaforo dell'incrocio che rallenta il traffico, dopo aver proposto una galleria tra la chiesa di san Giorgio e il ponte Garibaldi sempre per sveltire il traffico, con relativo abbattimento di un pezzo di mura antiche, è tornato sulla sua prima idea fissa: la copertura dell'arena.

In tanti preoccupati, gli avevano consigliato di lasciar perdere ma tra non molto ci saranno le elezioni e lui è convinto che queste sue proposte gli porteranno molti voti dei veronesi e, visto che è stato eletto più volte e non risultano agli atti altre sue iniziative significative, è probabile che abbia ragione lui.

Tanto più che, questa volta, gli hanno dato ragione anche il sindaco Tosi e il sovrintendente della fondazione Arena Girondini.
Si, dunque, alla copertura dell'arena si a tutte le altre genialità del vicepresidente del consiglio comunale.
Questa è Verona e questi sono i veronesi.
E' proprio così?
Davvero?
Se non è così perché non cominciamo a dirlo che non è così?
A dire che quelli che oggi governano la città sono cosa diversa dalla nostra cultura, sono alieni, gente che non ha “sapere”, che governa una città che non conosce e che non ama.
La città, la mia città, non è la città di Tosi.
La sua è un altra città che non conosco e che non potrei amare.

10 febbraio 2012

intervento a radio pop 10-12-12 su il vescovo della Lega, il collezionista di patacche, Bertucco, Foibe

Il vescovo di Verona, come era prevedibile, ha cominciato la campagna elettorale per la Lega con la stessa impudicizia con la quale aveva iniziato il suo sodalizio con Tosi fin dai primi giorni del suo ufficio.
Durante una lunga intervista rilasciata a Bruno Fasani per l'emittente Telechiara afferma: “Non esito a dire che il dialogo con le amministrazioni veronesi della Lega è possibile perché si tratta di un leghismo stemperato e di buon senso, ma prendo le giuste distanze dal leghismo radicale”.

Dunque quello di Tosi, per il vescovo Zenti , è un leghismo “di buon senso”.
Buon senso che ha condotto Tosi ad essere condannato in via definitiva per razzismo per la sua condotta verso i più deboli e diseredati.
Buon senso che induce Tosi a mantenere in vigore tutte le indegne ordinanze emesse sempre contro i più deboli e indifesi.
Buon senso che gli ha fatto mettere i dissuasori sulle panchine.
Buon senso che lo fa essere maroniano cioè amico di Maroni il ministro degli interni ideatore delle più feroci misure contro i disperati del Mediterraneo.
Buon senso con il quale ha scelto come suo massimo rappresentante in consiglio comunale e come organizzatore della sua prossima campagna elettorale uno che si dichiara apertamente fascista e che inneggiava alle camere a gas.

Dicono che tutti i buoni sacerdoti, e tanto più i vescovi, come buona regola, tengano sempre il Vangelo sul comodino e che, prima di dormire, non manchino mai di leggerne alcune pagine.
Ma, come si sa, ogni regola ha la sua eccezione.

Zenti in Diocesi, Tosi in Comune, Girondini alla Fondazione Arena, Bortolazzi (fino a ieri) all'aeroporto.
Meno male che abbiamo il Papà del Gnoco che bilancia un po' le cose.

Nei giorni scorsi stampa e televisioni veronesi hanno dato grande rilievo ad una notizia, diciamo, mondano-politica.

Il consigliere comunale e capogruppo della lista Tosi in consiglio comunale Andrea Miglioranzi, ha ricevuto un altra onorificenza cavalleresca.

E' stato nominato cavaliere dell' “Ordine dell'Aquila d'oro” dai Corpi Sanitari Internazionali, onorificenza che si aggiunge alla commenda ricevuta un anno fa da parte dell' ordine cavalleresco di Gerusalemme e del Santo Sepolcro o qualcosa di simile.

Come si evince da una semplice richiesta telefonica, o via internet, dalla direzione della Croce Rossa Italiana, dal Ministero degli Interni, e dagli uffici vaticani, o ancora più semplicemente come ho fatto io si fa una telefonata al cittadino veronese che è il legittimo rappresentante dell'ordine cavalleresco religioso che fa riferimento al Santo Sepolcro, le risposte sono univoche: le associazioni di riferimento che hanno conferito le onorificenze di cui sopra sono meno credibili del mago Otelma e le onorificenze che distribuiscono a pioggia sono soltanto patacche.

Ricordo, anni fa, giunse a Verona un tipo intraprendente che si insediò in un grande albergo e dichiarò di essere il legittimo pretendente al trono del Portogallo.
Molti veronesi (ricchi) andarono in quell'albergo per riverirlo ma soprattutto per essere insigniti di una qualche onorificenza cavalleresca naturalmente pagando.

Tra questi il potente direttore della più importante banca cittadina che si recò all'albergo fece i dovuti inchini sborsò gli altrettanto dovuti milioni (80, di allora) e tornò a casa con il titolo di marchese di Fatima.
Marchese di Fatima! Roba che una persona semplicemente non stupida avrebbe capito subito che si trattava di un bidone.
I bidonati, un bel numero, se ne resero conto solo quando il legittimo pretendente al trono del Portogallo lasciò l'albergo inseguito dalla questura.


Il simbolo dell'Agsm compare sulle maglie della squadra quando questa gioca in casa e il simbolo di Sicurint Group compare sulle maglie della squadra quando questa gioca in trasferta.
Il simbolo di Sicurint Group è una vistosa aquila ad ali rigide spiegate simbolo molto, molto, molto simile a quello della Wermacht hitleriana.

Foibe.
Oggi è “Il giorno della memoria” e si commemorano le vittime delle foibe. Centinaia di italiani uccisi e gettati nelle cavità carsiche.
E' stata una vicenda atroce preceduta da altre vicende altrettanto atroci di segno opposto, Queste ultime meno conosciute.
Per esempio non si parla, e non si scrive, mai di una vicenda dai risvolti grotteschi in tanta tragedia.
Nel 1943, come ultima umiliazione, Mussolini e Vittorio Emanuele III imposero al popolo croato, sottomesso dalle truppe tedesche e italiane, un re italiano, Aimone di Savoia con il nome di Tomislavo II.

La giornalista Alessandra Vaccari ha dedicato quattro intere livide pagine de “L'Arena”, naturalmente con il consenso del direttore Cattaneo, a Zeno Rocca il giovane incarcerato (oggi ai domiciliari) per la sua partecipazione ai moti anti Tav.
La Vaccari è una giornalista con l'elmetto: Irak, Afganistan, Cambogia a volte con il suo amico Nerozzi, quello che ha patteggiato un anno e dieci mesi (se non avesse patteggiato avrebbe preso il doppio e sarebbe finito in galera) perché, violando la legge italiana, stava arruolando mercenari per un colpo di stato alle isole Comore non per portarvi la democrazia, alla Che Guevara per intenderci, ma per rovesciare il legittimo governo democratico e consentire alle immobiliari internazionali del turismo di lusso di fare i loro affari.

giorgio.bragaja@gmail.com

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20 gennaio 2012

intervento a radiopop 20-1-12 su: quando a Venezia, Tosi pigliatutto, povero Di Dio...

Poche parole sul naufragio della nave Concordia all'isola del Giglio.

Quando ero a Venezia più di una volta mi è capitato di vedere i mostri del turismo navale uscire dal canale della Giudecca ed entrare nel bacino di San Marco e ormeggiare a poche decine di metri dalla Riva degli Schiavoni, dal palazzo Ducale, dal Danieli. Alte il doppio del palazzo e di tutte le case vicine e lunghe quasi come tutta la Riva.
E inquinanti come migliaia di automobili.

Ci furono proteste delle associazioni ambientaliste e di alcuni partiti ma non risulta ci siano stati perentori ordini di sgombero da parte della Capitaneria di porto.
Come, mi pare, nessuna protesta ci sia stata da parte della capitaneria di porto dell'isola del Giglio tutte le volte che, prima del disastro, i mostri del mare passavano, fuori rotta, vicino alla riva per qualche salutino con il tacito consenso dell'armatore Costa.

Ora tutti, giustamente, durissimi con il comandante e tutti, ingiustamente, tenerissimi con l'armatore
Fellone il comandante, eroe il responsabile della Capitaneria di porto dell'isola del Giglio che, però, ha dato ordini solo a disastro avvenuto.
Persone normali, da noi, niente.

Alle prossime elezioni comunali, ormai ad un batter di ciglia, Tosi si presenterà con tre o quattro liste di sostegno. la sua, quella della lega, quella dei pensionati e qualche altra.
Probabilmente anche con l'aiuto dell'UDC e di Rutelli.

Un pensierino lo sta facendo anche qualcuno nel centro-sinistra.

Corrono in soccorso del previsto vincitore anche molti transfughi del partito di Berlusconi e, a coordinare il tutto, il sindaco ha nominato il nazirock Miglioranzi attuale capogruppo della sua lista in Consiglio Comunale.

E a mettergli le parole in bocca e a scrivergli gli interventi e le dichiarazioni pubbliche il suo capoufficio stampa Bolis, un bravo giornalista con vasta esperienza politica.
Tosi è dappertutto.
Da Santoro, da Lerner, da Vespa, da Belpietro, su Rai Uno, su Rai Due, su Rai Tre, su Sky, su Telenuovo, su Telearena, su Telepace, su “L'Arena”, sul “Corriere”, su “La repubblica.”...

E Bertucco? Il candidato del centro sinistra, suo avversario alle prossime elezioni, dove è? A parte qualche trafiletto su “L'Arena” e sul “Corriere di Verona” ogni morte di Papa, non si vede e non si sente.

Ha un ufficio stampa messo insieme dai partiti che l'hanno candidato?
C'è qualcuno che gli sta dando una mano?
O non c'è nulla e lo danno per perso e dunque hanno ragione quelli che dicono che Bertucco è stato scelto perché, presagendo la sconfitta, i nomi noti e importanti del centro-sinistra veronese si sono defilati aspettando un occasione più propizia?

Il segretario provinciale del PD è, tutti i giorni, sulla stampa e in TV. Bertucco mai. E' una scelta?
Se è così, meritiamo di perdere questa volta e anche le successive.
Se non è così diamoci una mossa.

Atto primo.
Un paio d'anni fa il sindaco Tosi, con una delibera odiosa, fece togliere le panchine dai giardini di via Prato Santo perché venivano usate dagli extracomunitari.
Mao Valpiana comperò una panchina e la collocò in quei giardini a disposizione di tutti.
Tosi mandò i vigili, la panchina fu tolta e Valpiana denunciato e multato per occupazione abusiva di suolo pubblico.
Il giudice assolse Valpiana e il sindaco dovette rimborsare le spese.

Atto secondo.
Viene Saviano a Verona alla Gran Guardia. Sindaco e assessori, invitati, non si fanno vedere.
Valpiana critica quelle assenze e dichiara ai giornali: “ O si sta contro la mafia o si è collusi, o si è per la pace o si è per la guerra”.
Il sindaco e l'assessore Di Dio, sentendosi diffamati, denunciano Valpiana.

L'iniziativa giudiziaria si è conclusa in questi giorni e, ancora una volta, a favore di Valpiana perché, dice il giudice, “in materia di mafia sono necessarie precise prese di posizione perché ogni incertezza costituisce indiretto vantaggio per l'organizzazione criminale e ciò non significa pertanto accusare la giunta di collusione con la mafia bensì di mollezza verso il fenomeno e si tratta di un giudizio (quello di Valpiana) che non presenta alcun carattere diffamatorio”.

Cioè quel che ha detto Valpiana, non essendo diffamatorio, corrisponde a verità.

Peggio di così, per Tosi e Di Dio, non poteva andare.

Che Tosi sia sindaco, con il clima che c'era in città quando fu eletto, si può capire, ma che uno come Di Dio possa essere assessore, sia pure in una giunta Tosi, mi resta ancora incomprensibile.


giorgio.bragaja@gmail.com

La trascrizione di questo e dei precedenti interventi su: giorgiobragaja.blogspot.com
e su: radio popolare Verona

13 gennaio 2012

Intervento a radiopop 13-1-12 su evasori, “faremo”, un concerto e altro...

Tutti noi abbiamo visto ogni sera, e per molte sere di seguito, lo spot del Ministero delle Finanze, Ufficio delle Entrate, contro l'evasione fiscale.

Si vedevano, una di seguito all'altra le, disgustose immagini di alcuni microrganismi parassiti delle piante, degli animali, dell'intestino e poi il volto di un uomo dall'espressione incattivita indicato come evasore fiscale e, come tale, definito parassita della società.

Subito le proteste perché, secondo alcuni, i tratti di quel volto erano tipicamente meridionali e davano una caratterizzazione razzista e ingiusta alla denuncia.
Penso che la protesta sia stata forse anche giusta ma sicuramente non ha colto veramente nel segno.
Il volto rappresentato, meridionale o no, era sicuramente quello di un “poro can”, un povero cristo con l'espressione arrabbiata, la pelle sudata come quella di uno che ha appena finito il suo turno di lavoro alla Thissen o agli altiforni della Galtarossa .
E' questo, per la Rai, l'evasore fiscale-tipo?

Non sarebbe stato più rappresentativo un volto fresco, riposato, pulito, ben pettinato tipo quello di un industriale della concia vicentina e dell'agroalimentare veronese o di un affermato professionista con l'espressione contenta di chi è consapevole che un blitz della finanza a Cortina non fa primavera e che lui potrà godersi tranquillo i suoi soldi indisturbato, o quasi, tanto più che troverà sempre un Galan, un Cicchitto e una Santanchè che lo difenderanno?

Probabilmente è proprio così che l'evasore fiscale viene visto, e non solo dalla Rai, ma anche dal governo che i soldi li va a cercare non in un seria patrimoniale ma tra il lavoro dipendente e le pensioni.
Del resto, in Italia, stanno tutti bene, parola del veronese Michele Bauli, quello del pandoro, che afferma “Questa crisi ha una forte connotazione psicologica e induce la gente a tirare i remi in barca”.
La psiche malata dei pensionati e degli operai e non il portafogli vuoto. Freud e non il capitalismo.
Chissà perché la connotazione psicologica ce l'hanno solo gli operai e i pensionati e non Bauli e i suoi amici.

Nuovo anno e auguri e impegni del sindaco Tosi che tra un abbraccio e l'altro con Rutelli, Fini e Casini e un tuffo nel lago, elenca quello che farà nel periodo che intercorre tra oggi e le elezioni di giugno.

Praticamente tutto. Filovia, inizio traforo, parcheggio all'ex gasometro e altro.
Non farà nulla come non ha fatto nulla finora. Ha solo indicato cose da fare senza farle e ciò è stato reso possibile perché occultato da un presenzialismo coccolato a tutti i livelli da stampa e televisioni locali e nazionali e non contrastato seriamente da una opposizione praticamente inesistente.

A proposito di parcheggi da quant'è che scavano a San Zeno? I cittadini del quartiere dopo aver votato per il Papà del Gnoco voteranno ancora per l'assessore Corsi e per Tosi?

Sempre a proposito di parcheggi e di posti auto.
Mi piacerebbe sapere quanti sono i posti auto, al chiuso e all'aperto, pubblici e privati, nel comune di Verona, in Borgo Roma come in piazza Isolo, a Cadidavid come in piazza santi Apostoli......
e che percentuale di area urbana è già coperta e si prevede venga coperta dai parcheggi. E che rapporto c'è tra il numero di macchine in proprietà a residenti nel comune di Verona e il numero di posti auto?
E' un dato in possesso del Comune?
Credetemi, non sono domande inutili. In alcune città del mondo si hanno otto, dieci, posti macchina per ogni automobile. Una follia. Noi non siamo certamente in questa condizione ma è meglio fermarsi in tempo.

Il concerto dei nazirock non si farà.
Era programmato l'arrivo a Verona delle più importanti band dell'estrema destra quelle di viva Priebke il boia delle fosse Ardeatine, quelle che bisogna picchiare nei vicoli, quelle di sporco ebreo, quelle di fascisti siamo e resteremo.

Quelle insomma di cui faceva parte il capogruppo della lista Tosi in Consiglio comunale.
Ma il gestore del locale nel quale si dovevano esibire ha detto no convinto della schifezza della manifestazione.
Convinto dal prefetto? No. Convinto dal sindaco? Capirai! proprio lui che i gruppi estremisti di destra se li coccola.

Convinto dal Circolo Pink e dai movimenti e partiti della sinistra ma soprattutto dal circolo Pink che ha trascinato gli altri intervenendo subito, con determinazione e con una precisa e documentata denuncia pubblica.

Cronaca leghista.
Il giornale “La Padania” urla che in Parlamento la Lega voterà, come chiede la magistratura che l'ha condannato, per l'arresto del deputato del Pdl Cosentino accusato di collusione con la camorra ma poi Bossi parla con Berlusconi e chi s'è visto s'è visto e Cosentino, libero e contento, festeggia al ristorante.
Tosi dice che non è d'accordo ma continua a fare il leghista convinto.
Un modo come un altro, e non il più stupido, per accreditarsi di fronte a parte dei partiti del centro (e non solo) come un libero pensatore disponibile a nuove alleanze. Anche le più oscene.

Così va il mondo ma molti non sono d'accordo.
Non sono d'accordo per esempio i giovani studenti che pubblicano un periodico che non conoscevo: “ Il superstite”.
Me l'hanno fatto avere, l'ho letto e ho tirato un respiro di sollievo.
Non tutto è perduto. Cercatelo e leggetelo.

giorgio.bragaja@gmail.com

La trascrizione di questo e dei precedenti interventi su: giorgiobragaja.blogspot.com
e su: radio popolare Verona