25 giugno 2012
Intervento a radiopop 20-6-2012 su c'è un che di loffio.....
C'è un che di loffio, oramai, in tutto quello che fa e dice la Lega. Tosi compreso.
Come un disfacimento. Atti e parole prevedibili e previste. Banalità a perdere.
Perfino il quotidiano “L'Arena”, sia nella cronaca che nella”Posta della Olga”, prende in giro Lega e leghisti e, impietosamente, scrive che domenica, in piazza dei Signori per la manifestazione nazionale contro il governo, c'erano appena mille persone.
E così anche Telearena. Solo Telenuovo declamava: “ Grande manifestazione con cinquemila leghisti”.
Sono passato anch'io da piazza dei Signori e (ho una qualche esperienza) dire che erano mille era già una esagerazione.
Eppure c'era tutta la compagnia di giro: Maroni, Salvini, Tosi naturalmente, e il povero Bossi esibito lì come in tutte le piazze.
Dopo la manifestazione tutti i sindaci leghisti sono andati in prefettura per consegnare al prefetto, in segno di protesta, le fasce tricolori.
Non quelle vere ma copie in plastica fatte fare per l'occasione.
E tutti, prefetta Perla Stancari compresa, giù a ridere, davanti al mucchio di fasce tricolori di plastica buttate sul tavolo, per la foto ricordo pubblicata dai giornali, e Maroni a dire: “....questa prefetta era la mia preferita quando ero ministro degli Interni”.
Chissà se, oggi come oggi, questa dichiarazione è stata gradita.
Altro argomento.
Il vicesindaco di Boscochiesanuova Melotti ( è stato anche sindaco del paese e ora è anche presidente della Comunità montana), è molto arrabbiato con l'on. Brancher.
Il motivo? Si tratta dei soldi dell'Odi.
L'Odi (Organismo di indirizzo) è, come si sa, un ente con una dotazione di 160 milioni di euro da destinare allo sviluppo di comuni, siti nelle regioni Veneto e Lombardia, e confinanti con le province di Trento e di Bolzano E presidente dell'Odi è proprio il noto Aldo Brancher.
Brancher fa il bello e cattivo tempo e gonfia di soldi il comune di Malcesine per una pista ciclabile e neanche un centesimo per le scuole di Erbezzo, Boscochiesanuova, Roverè....
Noto, Brancher, soprattutto per i suoi precedenti penali e per essere stato costretto alle dimissioni da ministro solo dopo diciassette giorni proprio per i suoi soggiorni nelle patrie galere.
Queste cose il vicesindaco di Boscochiesanuova, che è persona avveduta, sicuramente le sa e allora perché si arrabbia con Brancher?
Dovrebbe prendersela con chi ha nominato a presiedere un ente che distribuisce soldi uno che è stato condannato in via definitiva per falso in bilancio e finanziamento illecito e che aveva tentato di nascondersi fin negli anfratti dell'Appennino nel tentativo di non farsi raggiungere dalla sentenza e farla cadere in prescrizione.
Gli è andata male perché è incappato in un giudice tosto che l'ha scovato proprio l'ultimo giorno prima che scattasse la agognata prescrizione
Una volta per simili reati c'era l' ”interdizione dai pubblici uffici”.
Altro argomento ancora.
Quando Giuseppe Brugnoli era direttore de “L'Arena” raramente ero d'accordo con quello che scriveva.
Ora, da un bel po' non è più direttore ma si è riservato, sul giornale, uno spazio, un angolo, un canton, “El canton del Bepi”, due colonnine, nel quale esprime commenti e giudizi, con una buona dose di ironia, su fatti e persone della nostra città.
Spesso sono d'accordo con quel che scrive.
Si vede che il passare degli anni migliora non solo il buon vino.
Nell'ultimo (o penultimo?) “canton” scrive del trasporto urbano a Verona e considerati i tagli alle linee soprattutto verso il centro osserva: “...il futuro della città è visto nella periferia con lo sfruttamento intensivo delle aree dismesse e di quelle ancora verdi conservate finora dai vincoli militari o ecclesiastici...e il servizio di trasporto pubblico inteso non per portare gente in centro ma per trasferire comodamente gli abitanti del centro ai grandi centri commerciali...un programma “culturale” di grande respiro in modo da far diventare Verona simile ai grandi agglomerati urbani tutti uguali, dall'America alla Germania, dalla Russia all'Australia”.
Tutto vero, tutto giusto, tutto sacrosanto.
Però queste denunce sono state scritte anche trenta/quaranta anni fa, non su “L'Arena” ma, e sarebbe giusto ricordarlo, su “Il lavoratore”, periodico dei comunisti veronesi, e “L'Arena” di allora (il direttore non era Brugnoli), naturalmente democristiana in una città democristiana, non ne fece cenno perché la politica urbanistica democristiana di allora era come la politica urbanistica leghista di oggi.
Giorgio Bragaja
La trascrizione di questo e dei precedenti interventi su: giorgiobragaja.blogspot.com
e su: radio popolare Verona
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