02 marzo 2012

intervento a radiopop 2-3-2012 ressa di liste, la Passalacqua? Chi è stato? don Milani.

Manca un mese alla presentazione delle liste per le elezioni al Comune di Verona che si terranno il6 e 7 maggio. Termine per la presentazione delle liste il 3 aprile.

Il presidente della Regione Zaia ha presenziato all'assemblea dell'altro giorno alla Gran Guardia per sostenere la candidatura di Tosi.
Il giornale cittadino scrive e titola come se il presidente desse ragione al sindaco nella decisione di fare una lista, come l'altra volta, cioè con il suo nome: Lista Tosi.

Non è così. Zaia ha semplicemente detto che Tosi deve essere il candidato sindaco cioè una ovvietà.

Non c'è nessuno nella Lega che pensi che Tosi non debba essere il candidato sindaco.Almeno per adesso.
Ci sono invece molti, anche a Verona, che sono d'accordo con Bossi che vede come il fumo negli occhi il fatto che Tosi metta il suo nome alla lista. E, sulla lista con il nome del sindaco, Zaia ha solo detto: vedremo.

I bossiani veronesi che contano, Bricolo Montagnoli ecc.. non c'erano alla Gran Guardia perché erano in Parlamento:
C'era solo il consigliere regionale Sandro Sandri che, convinto di aver un posto in prima fila si era avviato fiducioso per accomodarsi ma il posto per lui non c'era e si è accomodato in fondo alla sala, in piedi, in castigo.

Dunque tutto in alto mare anche se il coordinatore e responsabile per la campagna elettorale di Tosi, Miglioranzi, si proprio lui, ha dichiarato che la lista Tosi “va avanti come un missile”.
E cosi non parlano della città di cosa vogliono fare, che progetti hanno ma solo del nome della lista.
Tant'è che uno dei due Giorgetti, non so quale ma è lo stesso, ha detto “Tosi la smetta di fare la Erzigova, la smetta di fare la diva”.
Espressione al femminile che io ho trovato strana e che altri hanno trovato ambigua.

Sullo stesso registro più o meno tutti i candidati sindaci. E con una gran confusione sulle amicizie- Perché c'è chi si dice amico di Brancher, chi si dice amico della Bonfrisco ma anche di Brancher ma non di Bendinelli, chi dice di essere amico di Fratta Pasini ma non dei Giorgetti, chi di Bertacco ma non di Sboarina.però anche di Brancher e qualche volta di uno solo dei Giorgetti. La Cametti non è amica di nessuno e va da sola o forse con il terzo polo.
Un bel giro di amicizie.

Da parte sua il vescovo Zenti continua ad essere buon amico di Tosi perché, dice, Tosi è un leghista buono
Qualcuno dovrebbe mandare al vescovo l'elenco delle ordinanze di Tosi, ancora tutte in vigore, contro i più deboli e diseredati.
Ma no, il vescovo le conosce bene e per lui va bene così..

L'unico candidato sindaco che parla della città è il candidato sindaco del centro sinistra: Bertucco.
Senza colpi di scena, senza teatralità, con buon senso e precisione. Così come dovrebbero fare tutti.

Tiziana Valpiana, ex parlamentare, ha partecipato l'altro giorno, ad un dibattito alla Società Letteraria. Mi raccontava che quando, parlando della società civile veronese, dei comitati, delle associazioni, dei gruppi di lavoro e del loro ruolo positivo citando l'esempio della Passalacqua, la caserma della Nato ora patrimonio della città e di come si sono svolti i fatti, di come un comitato di cittadini si sia imposto dopo una dura lotta contro la stessa giunta comunale che non ne voleva sapere, che quella caserma non la voleva perché “...500 famiglie di militari americani portano benessere e poi cosa ne facciamo...” i presenti, tra i quali alcuni navigati uomini politici, esprimevano meraviglia.
Se ne erano dimenticati. Pensavano che fosse stato il Comune a volerla, che un sindaco (una sindaca in questo caso) illuminato e intelligente si fosse battuto per averla.
Tutto il contrario. E non solo la giunta e il consiglio comunale erano contro, salvo alcune mosche bianche, rosse per la verità, ma anche tutta la stampa e le televisioni veronesi.

Sono bastati pochi anni, dieci? per dimenticare?
Nella storia di questa città, quando se ne scriverà, la Passalacqua sarà diventata un dono piovuto dal cielo?
Quelli che sono stati i protagonisti di questa straordinaria vicenda hanno il dovere di lasciare una testimonianza, scrivano un libro che documenti come si sono svolte le cose, chi furono i protagonisti.

Questa vicenda, è, deve diventare, una testimonianza di democrazia, deve essere conosciuta e non dimenticata.
Ci sono forse tanti altri esempi, come la vicenda della Passalacqua, nella storia di Verona di questi ultimi decenni?

Domani 3 marzo nella scuola primaria Cangrande della Scala di san Giovanni Lupatoto si terrà un corso di formazione e aggiornamento con riferimento alle tematiche di don Milani, il prete degli ultimi.

Bisognerebbe estenderlo a tutti Comuni con sindaci leghisti.

giorgio.bragaja@gmail.com

La trascrizione di questo e dei precedenti interventi su: giorgiobragaja.blogspot.com
e su: radio popolare verona

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