20 aprile 2012

A radiopop 20-4-2012 su elezioni, Castelletti e altro.

Tra un paio di settimane si andrà a votare per sindaco e Consiglio comunale.
Le liste, sei o sette non ricordo, che sostengono Tosi hanno raccattato il peggio del panorama politico veronese e questo si sapeva già da prima.
Perfino Di Dio e casa Pound.

A proposito la figlia di Ezra Pound ha annunciato che verrà a Verona e farà di tutto per impedire che il nome di suo padre sia usato dai fascistelli di Verona e di altre parti d'Italia.

Torniamo alle elezioni a Verona.
Michele Bertucco il candidato sindaco del centro sinistra fa la sua campagna elettorale da persona per bene quale è.
Senza mirabolanti promesse, dice cose sensate, e, poi, ha anche la faccia di chi non sa raccontare panzane.

Il nuovo, cosi si autodefinisce, sarebbe il candidato sindaco Luigi Castelletti.
Che tanto nuovo veramente non è perché, non occorre una memoria di ferro per saperlo, è stato socialista ai tempi di Craxi, poi, cambiata l'aria, è stato consigliere provinciale di Forza Italia, il centro destra lo aveva poi nominato, prima, alla presidenza del Consorzio Zai e poi alla presidenza della Fiera e poi ancora alla vicepresidenza di Unicredit.
Posti ai quali non ci si arriva né per benedizione celeste né per concorso.

Ora Castelletti e l'altro candidato Gianluca Fantoni (lista Tosi) sono in gara cruenta tra di loro per la titolarità del progetto per la navigazione dell'Adige .

Il primo propone una diga all'altezza del ponte san Francesco. Una diga che consenta di mantenere alto il livello del fiume a monte così da consentire il via vai dei battelli.
Una sorta di lago magari buono anche per le battaglie navali.

Il secondo propone ( è una sua fissa ) un anfibio militare che, dopo aver navigato il fiume, risale, festoso e grondante fango, per un giro turistico fino alla casa di Giulietta.


“L'Arena” di qualche giorno fa ha pubblicato una lettera, in pratica una richiesta, di una cittadina elettrice indirizzata al candidato sindaco Luigi Castelletti.

La signora scrive: “ Sono lieta che l'avvocato Castelletti abbia accettato di prendere per mano il travagliato Partito delle Libertà, tradito dalla maggior parte dei suoi rappresentanti solo perché convinti che Tosi vincerà le elezioni e potranno così conservare i posti di potere. Ho apprezzato e apprezzo i duri attacchi che Castelletti quotidianamente muove al sindaco....un sindaco che molto aveva promesso e molto poco ha fatto per Verona.....però devo fare a Castelletti una domanda e pretendere una risposta. Se Tosi andasse al ballottaggio con Bertucco con chi farebbe alleanza?
Quali indicazioni darebbe ai suoi elettori?

Non pretendo che risponda solo a me. Scriva una lettera o faccia una dichiarazione pubblica solenne e vincolante, Dalla risposta dipende la mia decisione e non solo la mia”.

Fin qui la lettera.
Castelletti sullo stesso giornale ha risposto non rispondendo cioè ha detto:”...per scaramanzia non le dico cosa farò perché sarebbe come ammettere che al primo turno sarò sconfitto”.

Alla gentile signora mi permetto di rispondere io.

Castelletti quando in conferenza stampa alla televisione ha annunciato la sua candidatura a sindaco e ha presentato la sua lista composta, come ha testualmente detto, solo da laureati, cioè visto, come stanno le cose in Italia e anche altrove, nessun operaio, nessun artigiano, nessun commerciante solo notai, medici, ingegneri, commercialisti, aveva come sostenitori: alla sua destra il deputato Aldo Brancher condannato con sentenza definitiva a due anni tre mesi per peculato e truffa e alla sua sinistra Cinzia Bonfrisco.

Gentile signora pensa davvero che con la carriera che ha alle spalle, gli amici che si ritrova e le stupidaggini che dice, ci possano essere dubbi su chi, tra i candidati in un eventuale ballottaggio tra Tosi e Bertucco, sarà il preferito di Castelletti?
E dunque se Tosi non le piace voti subito per Bertucco.

Il Parlamento ha deciso, anche con il voto del PD, di inserire nella Carta Costituzionale l'obbligo del pareggio di bilancio.

Nel 1947 in commissione parlamentare per la stesura della bozza di Costituzione da portare poi al voto in aula, i partiti della sinistra e i liberali (il Msi non c'era), proposero di inserire nel testo il diritto dei cittadini all'insurrezione nel caso di attentato alla democrazia da parte del potere.
La proposta non passò solo per il veto della DC.
Dall'insurrezione al pareggio di bilancio.

giorgio bragaja

La trascrizione di questo e dei precedenti interventi su: giorgiobragaja.blogspot.com
e su: radio popolare Verona

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