11 giugno 2009

a radio pop ordinanze e s, apostoli

a radio pop 20090603 ordinanze, s.s apostoli, bugie Silvio

Anche Domenica il direttore de “L'Arena” ha gioiosamente spalancato la porta del “giornale di Verona” a Vespa per il consueto elogio, in prima pagina, a Berlusconi, buono, bravo, e perseguitato.

Parliamo d'altro. In piazza dei Signori si è imposto il silenzio con l'ordinanza del sindaco Tosi. In piazza Erbe, no. In corso Porta Borsari, no.
Una chitarra viene subito zittita in piazza dei Signori. Il rombo dei Suv, cafoni, giganteschi e rombanti fuori strada sulle pietre di piazza Erbe, no. Le liti e le urla in corso Porta Borsari, no.

I ragazzi di piazza dei Signori non lasciano sporco. Quelli di piazza Erbe e di corso Porta Borsari lasciano un letamaio.
Quelli di piazza dei Signori sono i cattivi definiti di sinistra mentre da piazza Erbe e da corso Porta Borsari sono transitati i buoni quelli finiti poi in galera per le aggressioni di Porta Leoni e piazza delle Poste.

I vigili di Tosi sono intervenuti duramente in piazza dei Signori e si sono fatti aiutare dalla Polizia in tenuta antisommossa. Sembra che il questore abbia preso un po' le distanze affermando che loro, la Polizia, sono stati chiamati dai vigili e non potevano fare altro e che, in fondo, c'è la legge e l'ordinanza era del sindaco.

A proposito di ordinanze e di leggi vorrei ricordare un fatto: verso la fine degli anni '60 pubblicammo su “Il Lavoratore”, periodico del PCI di Verona, un invito a raccogliere medicinali da mandare, poi, al Fronte di Liberazione del Vietnam. Il Prefetto ci denunciò per “accattonaggio” sulla base di una interpretazione delle norme emanate dal Ministero degli Interni e dovemmo pagare una ammenda.

Vorrei segnalare, non solo al Questore e al Prefetto, ma anche alla annunciatrice di una TV locale che, nelle “Lettere a L'Arena”, assieme a pochi altri, ha protestato per il disturbo provocato dai ragazzi di piazza dei Signori, che, con le ordinanze sulla sicurezza e il decoro, si sa come si comincia ma non si sa come si finisce. Dalla censura per le chitarre e i bonghi a quella sui giornali (e anche sulle TV) il cammino è breve e già una volta è stato percorso.

Parliamo ancora d'altro.

Chiesa dei Santi Apostoli. Si affaccia su corso Cavour, più che millenaria, piena di crepe vecchie e nuove. Mesi fa il parroco dà l'allarme anche perché li addosso le ruspe scavano per fare il solito demenziale parcheggio sotterraneo. “L'Arena” dà l'allarme e comincia a scrivere articoli.
A Radio Popolare dico che i soldi per le riparazioni li deve sborsare la ditta che scava e non i cittadini se vien fuori, come è ragionevole pensare e come tutti dicono fin dai primi giorni, che c'è un rapporto diretto tra gli scavi per il parcheggio e i danni più recenti alla chiesa.

Da allora ad oggi sei o sette articoli documentati con interviste e con, nel primo articolo, l'annuncio da parte del Comune di un primo stanziamento di 35 mila euri per le riparazioni. Però succede una cosa strana: articolo dopo articolo i riferimenti alla connessione tra scavi per il parcheggio e le crepe nella chiesa si attenuano, diminuiscono, fino a scomparire del tutto.

L'altro giorno, domenica, grande titolo: “Un assegno per far partire il cantiere” e una altrettanto grande foto con un assessore regionale che, assieme al parroco dei Santi Apostoli, regge una fotocopia, grande come un lenzuolo, di un assegno di 200 mila euri dati dalla Regione. Soldi nostri, dei cittadini, e l'assessore dice che il contributo della Regione potrà aumentare ove ce ne fosse bisogno.

Parla il parroco, parla l'assessore, parlano autorità, tecnici. Però non una parola sulle ruspe che continuano a scavare e a far tremare la terra e i muri della chiesa. Annunciano altri contributi della Camera di Commercio delle Banche e, forse, anche della Curia e, ancora, altri soldi del Comune. Insomma una grande, generosa gara a chi è più buono.

Che ci sia un legame tra la “scomparsa dei fatti”, cioè del rapporto diretto tra ruspe e crepe, e il fatto che il padrone delle ruspe che scavano sotto la chiesa è lo stesso padrone delle ruspe che scaveranno sotto le Torricelle per fare il tunnel, cioè la società Technital?

Altro argomento. Qualcuno afferma che i fatti privati di Silvio Berlusconi non ci devono interessare come se Berlusconi fosse il mio vicino di casa e non il capo della maggioranza del Parlamento e del Governo cioè di quelli che decidono cosa devo o non devo fare, cosa devo pagare, come devo comportarmi, che non devo mentire negli atti pubblici ecc..

A volte anche persone che godono di una meritata stima si lasciano prendere da una sorta di malintesa superiorità verso comportamenti ritenuti volgari e non degni di nota, dimenticando però che questi comportamenti , venendo dall'alto, diventano esempi da seguire per tutti. Con effetti nefasti.

E poi uno che racconta continuamente balle racconta balle anche nella sua attività di governo e allora, via, non facciamo i superiori.


Giorgio Bragaja


P.S.
E' in atto una procedura per l'accertamento delle cause (e delle eventuali responsabilità) che hanno provocato danni alla chiesa dei Santi Apostoli ?
Se è così è legittima l'elargizione di denaro pubblico prima dell'accertamento delle cause e delle responsabilità ?
Se non è cosi, cioè se non sono in atto procedure di accertamento, qualche consigliere comunale o regionale può chiedere perché ?

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