che provvidero alla razzia senza tanti complimenti.
Il libro sparì, come ho detto, anche dal curriculum dell'autore. Il quale autore, se ricordo bene, ebbe anche lui un periodo di oscuramento forzato che però, per lui, non fu del tutto negativo dato che quando riapparve nelle librerie lo fece in grande stile e con tanti lettori.
La domanda che mi sento di fare è questa : capisco tutto, il rischio di denunce, una sorta di ostracismo politico e penale che può ricadere sull'autore e anche, forse, un giudizio non positivo sulla qualità del libro da parte dello stesso autore, ma non sarebbe utile per tutti che quel libro, al di là di ogni giudizio preventivo, oggi, si potesse leggere?
PS
Ho letto i resoconti e ho visto, sui giornali e su Internet, quel che è stata la prima della stagione lirica. Il sovraintendente Girondini con una improbabile capigliatura e una farfallona argentea al collo con fascia copripancia in tinta, e signore al seguito strizzate in abiti da gardaland.
E la proposta di Zeffirelli di ornare piazza Bra con statue di cantanti accolta con entusiasmo dal sindaco.
“Verona fedele”, il settimanale della diocesi veronese, non scrive una parola sulle riflessioni della Commissione Episcopale Italiana e su quello che è stato scritto su “L'Avvenire” a proposito delle vicende del Presidente del Consiglio. Non una parola.
Non una parola neppure da parte dalle signore di Lega e Forza Italia e AN veronesi responsabili di incarichi per le pari opportunita, riguardo alle frasi dell'avvocato di Berlusconi, Nicolò Ghedini : “se vuole Berlusconi, di donne può averne a carrettate” e “al massimo lui è l'utilizzatore finale (di donne) e non è penalmente perseguibile”.
Signore Cametti, Martini, Perbellini, mute?
E' una città così, con un sindaco così, con un vescovo così, con gente (non tutta) così.
Giorgio Bragaja
23 giugno 2009
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