17 febbraio 2013

Intervento a radio pop 16-9-2012 Quando Monti fu nominato (non eletto) capo del governo, in uno di questi miei interventi affermai che, utilizzando la sua fama di persona seria, sarebbe riuscito a fare quel che a Berlusconi non era stato permesso fare. Era una previsione facile facile. Ma la realtà sta dimostrando che era una previsione al ribasso. Infatti: Monti afferma che lo Statuto dei lavoratori ha portato più danni che benefici ai lavoratori stessi e, conformemente a questa sua pensata, di quello Statuto non tiene gran conto. La sua ministra Fornero afferma che il lavoro non è un diritto confermando di non aver mai letto la nostra Costituzione e che le sue lacrime al momento della nomina non erano dovute alla consapevolezza della pesante responsabilità che si stava assumendo ma erano dovute alla incontenibile gioia e meraviglia per la botta di fortuna che le era immeritatamente piovuta dal cielo. E c'è ancora chi scrive e dice che la lotta di classe e le ideologie sono roba del secolo scorso, oramai morte e sepolte. Renzi, sindaco di Firenze ma più noto come “il rottamatore”, è partito da Verona con il suo camper per un tour italiano durante il quale si batterà, dice, per svecchiare, rottamare, il suo partito, il Pd, ma anche gli altri partiti, i sindacati, le istituzioni e si propone come capo del governo se il Pd dovesse vincere le prossime elezioni. Largo ai giovani politici e via i vecchi politici. Fa bene? Ha ragione? In qualche misura si. Però.... Qualche volta sono andato ad assistere alle sedute del consiglio comunale, leggo sui giornali i resoconti delle sedute, ascolto alla radio e alla televisione i discorsi, le dichiarazioni, le interviste dei nuovi giovani politici veronesi e non. Se devo dir la verità non mi sembrano granché. Non è la solita solfa di “...ai miei tempi...” ecc. ecc. Se ne avete la voglia e il tempo andate qualche volta anche voi ad assistere alle sedute del consiglio, ad ascoltarli dal vivo e riconoscerete che una qualche ragione ce l'ho. Perciò se Renzi vuole rottamare non si limiti al vecchio e usato ( che, spesso, è “usato garantito”) ma dia un'occhiata anche al nuovo. Il materiale non è del migliore e la resa è piuttosto scarsa. Nel precedente intervento, la settimana scorsa, avevo parlato degli spettacoli in Arena e al Teatro romano criticando i primi ed elogiando i secondi attribuendo meriti e demeriti ai rispettivi responsabili. Bene Savorelli per il Teatro Romano, male Girondini per la lirica in arena. L'altro giorno la Federazione della Sinistra, il Partito Socialista e Sinistra Ecologia e Libertà sono tornati ancora una volta sulla questione con una dichiarazione comune dal titolo significativo: “ La lirica a Verona retrocessa in Serie B”. E dicono: “La situazione areniana è il fallimento più clamoroso, non solo per il calo di spettatori e incassi, ma per la qualità delle perdite e per la mancanza assoluta di una proposta di inversione della rotta. E il calo del turismo non c'entra assolutamente nulla perché altrimenti non si spiegherebbero le cifre record di Salisburgo ma neppure quelle positive di teatri di qualità (Macerata) o quelle in crescita del Teatro Romano a Verona. I turisti, purtroppo, sono oramai gli unici spettatori del Festival lirico mentre da anni non vengono più a Verona i melomani e gli appassionati dall'Italia e dall'estero preferendo altre piazze di caratura e serietà superiore. In realtà il buco del 2012 è il coronamento inevitabile di una politica culturalmente disastrosa di Tosi e Girondini politica che ha affossato, anno dopo anno, la musica lirica a vantaggio di altre manifestazioni di cassetta”. Silvia Nicolis, imprenditrice, direttrice del museo Nicolis di Villafranca, presidente della sezione turismo di Confindustria dice: “....le mostre sono mancate del tutto....anche la stagione lirica ha segnato un momento di difficoltà: qualcuno dice che sia mancata la qualità....voglio credere che all'interno della Fondazione Arena ci sia una totale competenza per scelte di qualità...”. Un modo molto beneducato, molto “inglese”, per dire, sostanzialmente, le stesse cose dette da quei sovversivi di cui sopra. Giorgio Bragaja Questo e i precedenti interventi si trovano digitando: Radio Popolare Verona .

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