28 febbraio 2013
intervento per radiopop 3 ottobre 2012 su “intransigenza”, case Mazzanti e altro.
“ Sono diventato meno intransigente “ ha dichiarato qualche giorno, fa durante una delle sue quasi quotidiane interviste a giornali e Tv, il sindaco di Verona Flavio Tosi.
La categoria dell'intransigenza, comunemente, viene associata a valori nobili.
Tosi è stato condannato, in via definitiva dopo tre gradi di giudizio, per razzismo non per intransigenza.
Quando parla di sé dovrebbe essere più preciso.
Comunque se intendeva dire: “ sono diventato meno razzista”, ce ne rallegriamo.
La stampa internazionale ha detto (scritto) che piazza Erbe è la più bella piazza del mondo.
Ivan Zerbato ha espresso pubblicamente, e con ragione, la sua disapprovazione per il colore dell'intonaco, color giallo canarino, con il quale è stata ricoperta una delle case Mazzanti in piazza Erbe, quella vicina a via della Costa.
Anni fa, fu restaurato un affresco delle Case Mazzanti, quello più a sinistra sulla facciata della casa che fa angolo con corso santa Anastasia, affresco che tuttavia era ancora ben visibile.
Dopo qualche tempo, poco, l'affresco sparì quasi completamente e ora resta un vasto muro desolatamente grigio con qualche residua traccia di colore.
L'intervento di restauro era evidentemente sbagliato.
L'anno scorso, o l'altr'anno, sempre in questa (quasi) settimanale rubrica azzardai una proposta:
perché non “ravvivarlo”, quell'affresco, ripristinarlo, ricostruirlo, farlo rivivere, riportarlo come era prima del restauro sbagliato?
In fondo si tratterebbe solo di rimediare ad un errore umano di oggi e non di ignorare, artificiosamente e volgarmente, gli effetti del naturale ma implacabile trascorrere dei secoli.
Intere città d'arte in Europa sono state ricostruite tali e quali dopo la guerra e perché no un affresco?
Un esponente de Pdl lombardo, un certo Piazza, presidente di una importante istituzione pubblica parcheggia la sua Jaguar nel posto riservato ad un invalido , l'invalido protesta ma l'altro se ne frega. L'invalido chiama un vigile che da una multa al prepotente.
Questi si allontana, si procura un punteruolo, torna e buca tutte le gomme della macchina dell'invalido.
Così ne scrive “il manifesto”: “....se domani si deplorerà che qualcuno abbia messo mano ai forconi non bisognerà andare a chiederne conto agli incazzati, agli umiliati, ai depredati, agli offesi, ma rivolgersi gentilmente ai signori Piazza, Fiorito, Polverini, Turano e agli altri come loro...perché non vorremmo, un domani, trovarci a deplorare, contriti, un tragico passare alle vie di fatto, che, forse, in altri luoghi, in altre latitudini, in altri contesti meno ottenebrati, sarebbe già avvenuto”.
Commento e giudizio troppo pessimisti, addirittura catastrofici?
Io, per consolidate abitudini, spesso giro per il centro e poi mi fermo in corte Sgarzarie dove trovo vecchi e nuovi amici.
Fino ad un paio di anni fa ci si trovava in piazza Erbe all'angolo con corso santa Anastasia, proprio sotto l'affresco di cui sopra, ma poi anche quel posto, come tanti altri, si era autopromosso di rango diventando un “quasi ristorante” ai tavolini del quale non è più consentito sedersi per gustare una sola modesta consumazione cioè un bianco o un rosso e così ci siamo trasferiti nella più accogliente corte Sgarzarie.
Ebbene i commenti di questi miei vecchi e nuovi amici, quasi tutti di idee politiche diverse dalle mie e appartenenti a categorie sociali le più diverse, concordano con il commento de “il manifesto”.
Anzi, per qualcuno di loro i forconi non bastano.
L'Istat, l'Istituto di statistica nazionale, rileva che il 98% degli italiani si informa solo con la Tv.
Anni e anni fa a Verona c'era una emittente radiofonica di sinistra, “Radio Centrale” diventata poi, per breve tempo prima di scomparire, una rete televisiva ,”Tele centrale”, sostenute finanziariamente, la radio e la televisione, dalla generosità dell'avvocato radicale veronese Bruno Kovarich.
Io collaboravo per i commenti politici.
Le difficoltà erano enormi e la generosità di Kovarich non sarebbe stata eterna.
E infatti fu così e ora a Verona l'informazione alternativa è praticamente affidata solo a questa radio, a Radio Popolare Verona....che non è una televisione e che funziona solo grazie al lavoro volontario e all'impegno di pochi.
Un esposto denuncia di un gruppo di cittadini di Veronetta ha indotto la magistratura ad aprire un fascicolo per verificare la possibile presenza e dispersione nell'aria di polveri di amianto durante i lavori in corso alla Passalacqua.
Naturalmente il Comune per bocca dell'assessore Giacino ha detto che amianto non ce n'è.
Vedremo.
Giorgio Bragaja
Questo e i precedenti interventi si trovano digitando: Radio Popolare Verona.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento