Intervento a radio pop 15-4-2011 Cultura a Verona, non ci facciamo mancare niente, Quo vadis?
Scrive “L'Arena”: E' ormai guerra aperta tra la presidente della commissione cultura Lucia Cametti (An-Pdl) e l'assessore alla cultura del Comune Erminia Perbellini (Lista Tosi).
La Cametti stigmatizza “ l'indirizzo che ha preso la promozione della cultura in questa città con interventi spot senza alcuna continuità”.
Tutti i componenti della commissione sono d'accordo con la Cametti salvo il consigliere, e commendatore, Andrea Miglioranzi (Fiamma tricolore) che bacchetta tutti perché, dice, “....si è passato il segno e se ci sono divergenze se ne parli prima e poi si arriva in commissione”.
Non ci sarebbe niente di strano in tutto ciò se non fosse che manca l'oggetto del contendere.
Cultura a Verona? Cultura ideata, promossa, organizzata dal Comune di Verona? Ma quando e dove?
Se non fosse per l'Estate teatrale con i suoi spettacoli quasi sempre di considerevole livello e soprattutto per la sua rassegna dedicata a Shakespeare (63 edizioni) che è la più antica e anche la più grande dopo quella della città natale del poeta, a Verona, escluse alcune (non tutte) mostre dei musei cittadini, regnerebbe il vuoto.
E l'Estate teatrale va avanti solo perché è pensata, organizzata, preparata dal suo responsabile, Gianpaolo Savorelli e nonostante negli ultimi due anni il budget sia stato praticamente dimezzato.
A Verona fanno cultura, quando possono e quando ci riescono, solo la Società letteraria, l' Accademia, L'Istituto veronese per la storia della Resistenza e dell'età contemporanea, e poche altre istituzioni e gruppi privati o amatoriali nel teatro e nella musica.
Dimenticavo: durante la seduta della commissione il consigliere della Lega Flego ha detto di aver già concordato con l'assessore Perbellini l'organizzazione di una regata storica sull'Adige durante il Bacanal del gnoco. Avanti così.
Altro argomento.
Noi veronesi non ci facciamo mancare proprio niente.
Nei giorni scorsi ha fatto molto rumore e suscitato giustamente scandalo il fatto che il vicepresidente del Cnr, il Consiglio nazionale delle ricerche, il professore universitario Roberto De Mattei, voluto caparbiamente a quel posto prima dalla Moratti e poi dalla Gelmini, a “Radio Maria”, dopo aver attribuito la caduta dell'impero romano “all'effeminatezza degli invertiti” spiegò che il terremoto e lo tsunami che avevano colpito il Giappone “..sono una voce terribile di Dio” e successivamente su Repubblica “...anche i popoli possono peccare e per questo essere puniti”.
Vecchi, donne, bambini, tutti insieme.
Tutti peccatori tutti puniti, anche i lattanti.
Dicevo che noi veronesi non ci facciamo mancare niente anzi, come in questo caso, spesso siamo anticipatori.
Infatti. Tutti ricordiamo il precedente tsunami, quello che sconvolse l'Indonesia con decine di migliaia di morti qualche anno fa. Bene, in quell'occasione, una professoressa veronese Patrizia, spesso presente sui media veronesi, e in particolare nella pagina delle lettere a “L'Arena”, per sostenere i sani e morali principi della nostra gente, inviò in rete internet un documento della “Associazione dei Genitori Cattolici” raccomandandone la lettura “...data la profondità delle riflessioni contenute”.
Nel documento c'era scritto:”..forse non ci sono oggi nel mondo sufficienti iniquità da meritare le ire del Cielo e della terra? ....il cataclisma che si è scatenato proprio nel giorno di Natale non ci dice nulla?... .il cristiano sa vedere nello tsunami un richiamo di Dio...non dimentichiamo che Dio si è servito di fenomeni ed eventi tragici come il diluvio, Sodoma e Gomorra, pestilenze e guerre come castighi per portare il suo popolo alla conversione del cuore”.
E ancora:” Si narra che durante uno dei bombardamenti sulla città di Verona,San Giovanni Calabria, che dal monte dove abitava assisteva a quella distruzione, mentre pregava per le vittime e invocava la misericordia di Dio, fu sentito sussurrare: un solo peccato veniale è un male più grave e peggiore di questo bombardamento!”
E il documento conclude così: “Così ragionavano i santi e questo ci saremmo aspettati di sentirci dire dagli uomini di chiesa”.
A parte l'inverosimile riferimento a don Calabria, non è su questo delirante documento, ma sulle attuali dichiarazioni del vicepresidente del Cnr che ha risposto molto bene un prelato veronese per il quale non ho eccessive simpatie ma al quale in questa occasione va dato onore al merito.
Il vescovo di Verona Zenti, a proposito delle dichiarazioni del vicepresidente del Cnr di cui sopra, durante un incontro con i militari nella chiesa dei frati di san Bernardino, ha dichiarato: “ La tesi del professor De Mattei offende Dio e offenderebbe me se ve la facessi credere”.
A questo punto cosa penseranno i piccoli alunni delle scuole primarie del Veneto obbligati a leggere anche sulla Bibbia, come ha ordinato che debbano fare l'assessore alla cultura della regione Veneto Elena Donazzan, che Dio si è servito, come “castighi” riparatori per l'umanità, di diluvi, di pestilenze, di serpenti velenosi, di stragi di uomini, donne, vecchi, bambini, innocenti?
L'ho chiesto la settimana scorsa e lo chiedo anche oggi: ma l'assessore alla cultura della regione Veneto Elena Donazzan l'ha letta la Bibbia?
Forse no occupata com'è a promuovere le iniziative dei suoi amici, i fascisti del terzo millennio di Casa Pound, nella università veronese.
Il Quo vadis, l'ospedale miliardario, quello di don Verzè e di Berlusconi, quello che doveva assicurare la vita fino a 120 anni ,quello che doveva dare ricchezza e benessere al comune di Lavagno e a tutta la provincia è svanito nel nulla in una nuvola di debiti. Ne parlerò la prossima settimana.
Domani sabato alle 16.30 nel cortile del Tribunale (piazza dei Signori) lo spettacolo “Voci della memoria”. Canti e canzoni popolari.
Giorgio Bragaja
Per i precedenti interventi cercare su: giorgiobragaja.blogspot.com
o su: Radio popolare Verona
15 aprile 2011
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