intervento a radiopop 25-3-2011 guerra, migranti in Veneto e a Verona, e altro
Siamo in guerra però non spariamo. Ameno fino a questa mattina.
Il ministro Ignazio La Russa ha detto: i nostri aerei Tornado hanno compiuto già molte missioni ma non hanno sparato un colpo.
Cioè noi siamo si in guerra ma siamo buoni.
Vediamo un po'. La missione affidata agli aerei italiani è quella di verificare la possibilità di reazione della difesa contraerea libica e, nel caso questa possibilità ci fosse, neutralizzarla.
Gli aerei italiani hanno verificato che non c'era pericolo di reazione e i bombardieri francesi e inglesi hanno potuto agire indisturbati senza correre rischi.
Cioè noi teniamo fermo il nemico e gli altri giù botte.
Che differenza c'è?Francesi e inglesi e americani cattivi e noi siamo buoni?
Italiani brava gente come sempre?
Le dichiarazioni del ministro La Russa hanno un che di poco limpido, di furbastro, di tristo.
Quando si dice l'importanza de le physique du role.
A Lampedusa arrivano migliaia di persone che scappano dalla Libia, dalla Tunisia e da altri paesi del continente africano.
La stima che fa il governo è che in breve ne arriveranno circa 50 mila e pensano di distribuirli nelle varie regioni in proporzione al numero degli abitanti e tenendo conto di alcune particolarità.
Pare che al Veneto ne tocchino circa 5 mila.
La reazione del presidente della regione Veneto, Zaia, non si fa attendere: “ Siamo disponibili ad accogliere eventuali profughi dalla Libia, in particolare rifugiati politici, ma non accetteremo clandestini dal Maghreb, come quelli che stanno sbarcando in questi giorni nell'isola di Pantelleria”. Pantelleria?
Poi precisa: “Quelli di Lampedusa però sono clandestini, di profughi libici per ora ce ne sono zero”.
Perciò, in pratica, in Veneto niente.
Tosi dice: noi ne possiamo accogliere non più di trenta. Generoso.
La differenza tra profughi e clandestini oramai è impossibile perché è inesistente, non c'è più differenza tra chi fugge dalla guerra e chi fugge da una miseria omicida.
In queste ore stanno cercando un barcone con 380 eritrei a bordo che ha lanciato l'S.O.S da un qualche punto del Mediterraneo.
Eritrei. Li considerati profughi, clandestini, migranti, turisti...?
Io faccio un po' della mia spesa settimanale in un supermercato vicino a casa mia.
Ci sono intere scaffalature con cibo per cani e gatti. No, non sto facendo demagogia a buon mercato. Voglio solo fare un ragionamento che, spesso, ci rifiutiamo di fare.
Allora, crocchette di salmone, polpettine con verdure al vapore, lettiere disegnate da noti artisti...
E questi prodotti vengono anche reclamizzati in TV.
In Italia e a Verona ci sono associazioni per la protezione degli animali.
A Verona la vice ministra leghista Marini è giustamente nota per i suoi interventi a tutela degli animali (un po' meno a tutela dei mendicanti rom che rincorre per le strade del centro).
La presidente della commissione cultura del consiglio comunale di Verona, la AN Lucia Cametti è, altrettanto giustamente nota, come la Marini, per essersi sempre interessata alla tutela degli animali.
La ministra per il turismo Brambilla propone leggi con punizioni per chi maltratta gli animali, il Governo fa spot televisivi per proteggergli e, avvicinandosi il tempo delle vacanze, risentiremo i pressanti e commoventi inviti a non abbandonare cani e gatti....
In gran parte dei paesi africani che si affacciano sul Mediterraneo la fame non è una sconosciuta.
Ma nei paesi subsahariani la fame, la sete, le epidemie, la spaventosa mortalità infantile per denutrizione sono i compagni di ogni giorno della miserabile vita di quelle popolazioni che, tuttavia, hanno immense ricchezze sotto i loro piedi ricchezze che noi da tempo immemorabile rubiamo.
E come contropartita vendiamo loro le armi con le quali si massacreranno in guerre tribali e fin che
si ammazzano tra di loro noi possiamo stare tranquilli.
Però, però...
Magari non hanno cibo o acqua ma di sicuro qualcuno in quelle città e in quei villaggi ha la televisione o il cellulare o internet e tra una sparatoria e l'altra ci guardano e allora qualcuno, per esempio una donna, una madre, comincia a riflettere e pensa: se la, in Europa, in Italia, a Verona ci sono associazioni per proteggere gli animali, ci sono leggi che condannano chi li maltratta, c'è cibo in abbondanza per cani e gatti perché mio figlio deve morire di fame?
E parte, lei con il suo uomo e suo figlio e nessuno li può fermare perché, pensa, se proteggono e accolgono gli animali a maggior ragione accoglieranno, sfameranno e proteggeranno mio figlio e tutti noi.
Arriveranno, stanno arrivando. Saranno cacciati? Torneranno, sempre di più e più risoluti a restare.
E vinceranno loro perché sono tanti e hanno ragione e quando sono in tanti ad aver ragione, prima o dopo vincono.
E allora? Perché dobbiamo lasciare la soluzione del problema a Zaia a Tosi a Bricolo, a Maroni, a La Russa?
Non servono cervelli fangosi, otturati da pregiudizi e idiozie razziste, ma menti libere, qui e in tutto il mondo, ma soprattutto qui perché noi siamo a un giorno di barcone da loro e allora cominciamo a ragionare in grande a pensare a un mondo per i nostri nipoti e i loro nipoti, i nipoti di quelli dei barconi, appena un po' migliore di questo.
Ci riusciremo? Di sicuro no se non ci poniamo il problema.
Precedenti interventi a Radio Popolare e altro si trovano su:
giorgiobragaja.blogspot.com
25 marzo 2011
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