04 marzo 2011

intervento a radiopop 4-3-2011 su Verona 2029, la Lega è serena, case sfitte e altro

Correva l'anno 2029, Verona con poca gente per le strade. Africani, islamici, slavi, zingari, al pari degli investitori, sono emigrati in massa verso i nuovi mercati cinesi e indiani.
La città è svuotata, spettrale, perlustrata, la sera, da minacciose ronde armate.
E' sindaco Swirner, l'attuale direttore di Telenuovo ed è molto influente monsignor Fagiani.

Verona, divisa in due dal fiume lo è anche socialmente e politicamente in opposte fazioni: destra Adige e sinistra Adige, come dopo la pace di Luneville del 1801, quando l'occupante francese, a destra Adige, chiamava spregiativamente Veronette la parte di Verona, a sinistra Adige, occupata dagli austriaci.
Le due parti, nel 2029, finiranno per scontrarsi violentemente. L'epilogo si scopre con la lettura del libro.

Il libro, uscito da pochi giorni, è: “Adieu pearà”. L'autore mantiene l'anonimato sotto il falso nome di Giulio Meazza.
Il libro è stato voluto dalla redazione de “L'ombroso” periodico veronese (semiclandestino) di “miserie umane e misurazioni maxillofacciali”.

Leggendolo si ride? Direi proprio di no. Neppure amaro si ride. Ci si arrabbia e, poi, si vorrebbe far qualcosa perché il 2029 che verrà sia diverso da quello descritto dal libro. E' un libro che è bene leggere
Parafrasando una celeberrima e orrenda canzone: “...meno male che “L'ombroso” c'è”.

Altro argomento.

Dopo mesi di indagini si avvia a conclusione la vicenda giudiziaria della sindaca leghista del comune veronese San Stefano di Zimella, vicenda che trattammo già qualche mese fa.

Però ieri il nucleo di Polizia tributaria della Finanza ha posto i sigilli su due immobili di Cologna intestati, dall'ex funzionario delle imposte Filiberto Segantini, alla figlia Alessia che, appunto, è la sindaca del comune di Zimella e alla quale sono state contestate le accuse di “riciclaggio e di impiego di danaro, beni o utilità di provenienza illecita”.

Per la Finanza e per il pubblico ministero la sindaca avrebbe avuto un ruolo attivo nell'impiego di danaro per l'acquisto dei due appartamenti, danaro frutto di tangenti incassate dal padre dagli industriali conciari per “ammorbidire i controlli fiscali”.

Il padre, che era anche esponente di Forza Italia, avrebbe così incassato, secondo gli inquirenti, circa 500 mila euro di mazzette in parte girati alla figlia per l'acquisto degli appartamenti.

La sindaca ha detto che non sapeva da dove venivano i soldi e si è detta serena e si capiva che crede nella Befana.

Il segretario provinciale della Lega Nord, Bragantini, dichiara “...suo padre le ha regalato quei due appartamenti ma Alessia non sapeva da dove provenissero i soldi”. E anche lui è sereno.

E sereno è pure Gianluca Soardi, già presidente dell'azienda trasporti di Verona, costretto alle dimissioni perché accusato di vari reati commessi, anche in concorso con la moglie, proprio nella sua veste istituzionale ma che, però continua a fare, serenamente, il sindaco del comune di Sommacampagna. Del resto come si fa a non sentirsi sereni se il più sereno di tutti è il nostro presidente del Consiglio?

E pure il senatore Bricolo che, appresa la notizia che, forse lui, proprio lui, farà il ministro dell'Agricoltura e, ascoltata la dichiarazione di Bossi: “..Bricolo ministro? bene, ha proprio la faccia da agricoltore”, benché qualcuno abbia sollevato dubbi sul vero senso delle parole di Bossi, ha subito risposto, da Ginevra, che, in attesa della nomina, si sente sereno.

Poi Bossi ha aggiunto che, in quel Ministero, anche un siciliano va bene purché risolva il problema delle quote latte cioè, in pratica, penalizzando gli allevatori onesti, per esempio quelli della Lessinia che, invece, avevano aderito alle direttive europee a differenza degli allevatori leghisti della Lombardia, e che dovranno, incolpevoli, addossarsi parte delle onerosissime multe.

Meno sereno, forse, deve essere il deputato, ministro per soli diciannove giorni e poi costretto alle dimissioni, il veronese Aldo Brancher, deputato del Pdl che, questa mattina, la Corte di appello gli ha confermato la condanna a due anni di reclusione per appropriazione indebita e ricettazione nella vicenda della piratesca scalata alla banca Antonveneta. Condanna confermata anche per sua moglie.

Sarebbe utile tenere un preciso aggiornamento dell'elenco delle sentenze che riguardano i bossiani e i berlusconiani di questa bella Italia.
Sarebbe un modo intelligente per capire meglio chi è che pretende di governarci.

Incendi e case sfitte.

Dunque, in via Mazzini ci sono solo 12, dico dodici, residenti. Vuol dire che circa solo l'uno per cento delle case di via Mazzini è occupato. Il resto disabitato, in decomposizione, in pericolo di incendi, più o meno spontanei, come nell'adiacente via Cattaneo.
In città ci sono circa diecimila appartamenti sfitti, vuoti. Solo in borgo Venezia sono circa 400 le abitazioni nuove vuote, invendute e l'associazione dei costruttori e la giunta comunale propongono, invece, nuovi quartieri, nuove cementificazioni.
Ma che idea di città hanno?


Lunedì 7 marzo al teatro Camploy in via Cantarane, con ingresso libero, organizzato dall'Istituto veronese per la storia della Resistenza e dell'Età contemporanea, si terrà lo spettacolo, parlato e cantato, “Se viene Garibaldi soldato mi farò”. E' divertente e intelligente.

Giorgio Bragaja

giorgiobragaja.blogspot.com

giorgio.bragaja@gmail.com

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