26 novembre 2009

a radio pop 200901124 “Manifestazioni di Interesse” sulla città e altro


Mentre i cittadini vengono storditi, istupiditi da pagine intere de “L'Arena” e dalle televisioni locali sui test antidroga per i pubblici amministratori, inventati e proposti dal torvo terzetto composto dal viceministro Giovanardi, dal presidente del Consiglio Provinciale Pastorello e dal direttore del Centro Antidroga Serpelloni.

Mentre decine di sindaci leghisti del veronese con un bigottismo ostentato e rozzo minacciano multe e sanzioni a chi non mette il crocefisso negli uffici e altri sindaci sempre leghisti, che. con blasfema ferocia sociale, inventano un inedito Bianco Natale, bianco perché quei Comuni vengono ripuliti, con una ordinanza, da tutta quella parte di umanità dalla pelle scura o, comunque, straniera che viene cacciata .

Mentre tiene campo nei mezzi di informazione cittadini la polemica sul cavallo di terra e plastica postato in via Mazzini come opera d'arte e, invece, classificato come immondizia dall'AMIA e buttato in discarica.

Mentre scorre tutto questo mix di inettitudine e rissoso autoritarismo apprendiamo che, pare, siano più di mille le adesioni giunte negli uffici del settore Urbanistica del Comune di Verona dopo la chiusura dei termini, pochi giorni fa, del Bando pubblico per la “ Raccolta di Manifestazioni di Interesse” relativo al primo “Piano degli Interventi” sul territorio.

Qui occorre un minimo di spiegazione. Si tratta di Pianificazione urbana, di interventi sul territorio, di case, verde, spazi per la cultura, il tempo libero, la salute, la viabilità, l'istruzione, l'accoglienza, la scuola ....
Il Bando è connesso al primo “Piano degli Interventi” successivo e conseguente al più generale primo “Piano di Assetto del Territorio” (PAT).

Chi ha aderito al Bando ha “manifestato interesse” cioè si è dichiarato disponibile ad intervenire sul territorio. Imprese, società, privati, cioè tutti coloro che hanno possibilità progettuali, economiche, organizzative hanno presentato richieste, proposte per eseguire interventi, corredate da elaborati grafici, per realizzare progetti su parti piccole e grandi del territorio veronese.

Mille e più richieste che si tradurranno in mille e più interventi e oggi l'urbanistica più che regolamentata è diventata contrattata cioè con più margini di discrezionalità nell'acquisizione delle aree e nella loro utilizzazione sia da parte di chi concede licenze sia da parte di chi poi utilizzerà, realizzerà gli interventi con mattoni e cemento.

I luoghi definiti dal Bando cioè quelli nei quali sono possibili interventi sono i più importanti, i più strategici, i più appetibili e i più delicati di tutto il nostro territorio.
Sono Verona Sud, i centri storici, la collina, la campagna, i parchi....

Se mettiamo insieme le numerosissime “manifestazioni di interesse” presentate e raccolte, le esperienze passate in fatto di urbanistica tutt'altro che rassicuranti, l'ultima legge sulla casa con i demenziali permessi per aumenti di volume e alcune dichiarazioni di importanti personaggi del mondo della grande impresa come quelle rilasciate dal presidente dei costruttori veronesi Marani “ Verona Sud deve essere demolita e ricostruita e le demolizioni vanno estese alla città, non dico ai monumenti (bontà sua!) ma a tutto quello che c'è di decadente....” c'è di che preoccuparsi e molto.

E preoccupata deve essere, e di sicuro lo è, l'opposizione in Consiglio Comunale e in Consiglio Provinciale che, però, come si usa dire poco educatamente ma molto efficacemente, dovrebbe darsi una mossa magari promuovendo una iniziativa comune per informare i cittadini su quello che sta succedendo sul loro, su nostro territorio prima che sia troppo tardi, prima che le ruspe entrino in funzione prima che mani pesanti calino sulla città e sul territorio.
Un po' come fa il comitato contro il traforo.

A proposito, domenica pomeriggio tutti in piazza Braalla manifestazione contro il traforo.

La nostra terra veronese, la nostra città, sono colme di tesori naturali, monumenti, manufatti straordinari, segni inimitabili dell'intelligenza umana, lasciatici nel tempo, e dalla natura e, spesso inconsapevolmente, dai nostri avi.

Non voglio, non vogliamo, dover constatare tra qualche anno la eccezionalità del lascito e la miseria del restituito, Tanto abbiamo avuto dai nostri avi e poco restituiamo ai nostri figli.

Passiamo ad altro.
Dopo anni di impegno eravamo riusciti a far sgomberare dalle auto piazza Sant'Anastasia.
Con altrettanto impegno e con tutta la sua intelligenza di assessore Corsi è riuscito a intasarla di nuovo. Macchine fin sotto l'Arca di Castelbarco. E la sovrintendenza cosa dice?

Don Fasani; ancora? si, ancora; perché scrive su un foglio, “Verona Fedele”,che viene letto da migliaia di veronesi e dunque, cerchiamo di capire attraverso lui quel che pensa il vescovo Zenti.
Perché don Fasani è il portavoce autorizzato del vescovo e quel che dice o scrive don Fasani è quel che pensa il vescovo Zenti.

Era direttore di “Verona Fedele” ma il precedente vescovo l'aveva sostituito tuttavia mentre il nuovo direttore occupa una sola colonna in prima pagina, lui, don Fasani si è riservata tutta la seconda pagina con anche le risposte alle lettere che non sono più ”al direttore “ma sono “ a don Fasani”.
Parla di Berlusconi e della Magistratura che, mentre prima dormiva, ora è diventata fin troppo sveglia e “ usa il proprio potere in chiave politica con evidente peccato di protagonismo politico” e conclude, sponsorizzando il Lodo Alfano modificato, quello che manda al macero i processi nei quali è implicato Berlusconi, perché “ consentirebbe a chi governa di governare e a chi applica la giustizia di giudicare senza fare un altro mestiere”.

Il titolo era già un programma “Ogni potere al suo posto” dato che, come aveva scritto un mese fa, da vero uomo di mondo: “ non si può chiedere le dimissioni di un capo del Governo solo perché gli piacciono le donne”.
Ora sappiamo cosa pensa di Berlusconi il vescovo Zenti.


Giorgio Bragaja

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