30 dicembre 2011

intervento a radiopop 30-12-2011 su dopo le primarie niente,commercianti, banche e altro.

Prima di tutto auguri per il nuovo anno e ce ne sarà proprio bisogno.

Tra sei mesi circa si voterà a Verona per il sindaco e per il consiglio comunale.

Il centro sinistra ha fatto le primarie e ha scelto Bertucco come candidato sindaco da contrapporre a Tosi. Per Bertucco impresa non facile ma non impossibile.
La lega non sta passando un gran bel periodo e non avrà un governo centrale amico pronto a elargire doni elettorali alla città.
Anche se qualcuno, un po' fuori di testa, nei dintorni del centro sinistra le sta dando una mano. A ben vedere non ha fatto un granché Tosi. Ha parlato molto, si è fatto vedere molto ben diretto dal suo responsabile della comunicazione, Bolis.

Non si vede e non si sente invece Bertucco. Dopo le primarie niente salvo una fugace apparizione l'altro ieri in via Mazzini e due righe su “L'Arena”.
Forse pensa che la campagna elettorale duri solo il mese prima del voto?
Spero di no. La campagna elettorale comincia molto prima. E' già cominciata.
E allora avanti fate proposte e fatevi sentire. Soprattutto fate vedere e sentire Bertucco perché, come si sa, il voto dipende molto da cosa dirà e farà il candidato sindaco.

Verona è razzista? Domanda ricorrente in questi giorni.
Le risposte che danno i cittadini intervistati dai giornali e dalla TV sono, quasi sempre: no, Verona non è razzista.

Sarà, però mi dovrebbero spiegare perché questa città ha votato un sindaco condannato per razzismo, ha votato il rappresentate del partito di maggioranza in consiglio comunale, condannato pure lui per razzismo.
Altrimenti si è autorizzati a pensare che i veronesi vanno a votare senza sapere quello che fanno ma è difficile prendere per buona una eventualità come questa.

Secondo quanto deciso dal consiglio comunale su proposta della giunta di destra e con il voto contrario dell'opposizione, Verona nei prossimi anni vedrà una colata di cemento impressionante.
Due milioni di metri cubi per settemila nuovi appartamenti che andranno ad aggiungersi alle migliaia a tutt'oggi invenduti e 725 mila metri quadrati coperti da edifici commerciali.

Su questo argomento avanzo una proposta partendo un po' da lontano.
Le banche hanno tanti soldi. Soldi che non sono piovuti dal cielo come forse qualcuno dell'Opus Dei pensa, ma sono arrivati nelle loro casseforti dalle tasche dei cittadini.
Dopo giri più o meno lunghi e tortuosi ma sempre dalle tasche dei cittadini.

Le banche ricevono i soldi dalla banca centrale europea. 500miliardi di euro pagando solo l'1% di interesse. 116 di questi miliardi sono stati accaparrati dalle banche italiane che li cedono poi ai rispettivi governi o ai cittadini, facendosi dare il 6 o 7% di interesse.

Le banche ci sono anche a Verona. Molto forti e molto ricche.
E a Verona ci sono circa 10 mila appartamenti sfitti e da ristrutturare.
Spendono, hanno speso, le banche veronesi, molti soldi per riqualificare palazzi storici, il palazzo del capitanio, nei prossimi mesi, dicono, cominceranno i lavori a castel san Pietro per un altro museo, mi pare anche ai magazzini generali...

Perché non investono un bel po' di soldi anche e soprattutto per acquistare e ristrutturare gli appartamenti sfitti, per esempio a Veronetta, ma anche altrove, e concordare poi con il Comune come darli, a chi darli e a che prezzo, in vendita o in affitto?

Si eviterebbe così la nuova cementificazione del nostro territorio decisa dalla masnada berlusconiana e leghista che ancora governa Verona.

I commercianti veronesi si lamentano perché i loro incassi nel periodo natalizio sono calati del 30%.
Se le cose andassero bene si potrebbe anche pensare che non è poi un gran male se la gente ha imparato a consumare un po' meno.

Ma le cose non stanno così.
C'è la crisi, pochi soldi in giro, non c'è crescita anzi siamo in recessione e le previsioni non sono rosee e così meno acquisti di cose superflue e anche, purtroppo, di quelle necessarie.
L'euro sta giocando brutti scherzi sia a chi è a reddito fisso, a causa dell'inflazione, sia a chi è nel commercio.

Quando fu introdotto l'euro, a Verona e in Italia, ma non così in Francia e in Germania o in Belgio,
i numeri sui cartellini dei prezzi al Pam, come in via Cappello o in via Nuova, restarono quasi gli stessi solo che avevano cancellato la parola “lire” sostituendola con “euro” cioè i prezzi praticamente raddoppiarono e nessuno intervenne, né governo né prefetti.
Chi aveva il magazzino pieno s'è fatto un po' di soldi in più.

Ora ci stanno rimettendo anche i commercianti.
I salariati ,quelli del lavoro dipendente insomma, ci rimisero allora e ci rimettono anche adesso.

A proposito di crisi e mancata crescita: il fatto che più di duemila aziende italiane, e molte tra queste sono veronesi, si siano trasferite all'estero per pagare meno tasse e salari più bassi, ha forse contribuito alla crescita? E la colpa di tutto è sempre e comunque della FIOM?

Conferenza stampa di Monti. Parlata lenta con molte pause studiate riempite da molti ehm...ehm... parlata definita molto brithis dai cronisti. Tanto inglese che neanche un vero inglese è così.
Per usare il linguaggio dello spettacolo siamo passati dal guitto di prima al caratterista di oggi.

giorgio.bragaja@gmail.com

La trascrizione di questo e dei precedenti interventi su: giorgiobragaja.blogspot.com
e su: radio popolare Verona

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