intervento a radiopop 30-12-2011 su dopo le primarie niente,commercianti, banche e altro.
Prima di tutto auguri per il nuovo anno e ce ne sarà proprio bisogno.
Tra sei mesi circa si voterà a Verona per il sindaco e per il consiglio comunale.
Il centro sinistra ha fatto le primarie e ha scelto Bertucco come candidato sindaco da contrapporre a Tosi. Per Bertucco impresa non facile ma non impossibile.
La lega non sta passando un gran bel periodo e non avrà un governo centrale amico pronto a elargire doni elettorali alla città.
Anche se qualcuno, un po' fuori di testa, nei dintorni del centro sinistra le sta dando una mano. A ben vedere non ha fatto un granché Tosi. Ha parlato molto, si è fatto vedere molto ben diretto dal suo responsabile della comunicazione, Bolis.
Non si vede e non si sente invece Bertucco. Dopo le primarie niente salvo una fugace apparizione l'altro ieri in via Mazzini e due righe su “L'Arena”.
Forse pensa che la campagna elettorale duri solo il mese prima del voto?
Spero di no. La campagna elettorale comincia molto prima. E' già cominciata.
E allora avanti fate proposte e fatevi sentire. Soprattutto fate vedere e sentire Bertucco perché, come si sa, il voto dipende molto da cosa dirà e farà il candidato sindaco.
Verona è razzista? Domanda ricorrente in questi giorni.
Le risposte che danno i cittadini intervistati dai giornali e dalla TV sono, quasi sempre: no, Verona non è razzista.
Sarà, però mi dovrebbero spiegare perché questa città ha votato un sindaco condannato per razzismo, ha votato il rappresentate del partito di maggioranza in consiglio comunale, condannato pure lui per razzismo.
Altrimenti si è autorizzati a pensare che i veronesi vanno a votare senza sapere quello che fanno ma è difficile prendere per buona una eventualità come questa.
Secondo quanto deciso dal consiglio comunale su proposta della giunta di destra e con il voto contrario dell'opposizione, Verona nei prossimi anni vedrà una colata di cemento impressionante.
Due milioni di metri cubi per settemila nuovi appartamenti che andranno ad aggiungersi alle migliaia a tutt'oggi invenduti e 725 mila metri quadrati coperti da edifici commerciali.
Su questo argomento avanzo una proposta partendo un po' da lontano.
Le banche hanno tanti soldi. Soldi che non sono piovuti dal cielo come forse qualcuno dell'Opus Dei pensa, ma sono arrivati nelle loro casseforti dalle tasche dei cittadini.
Dopo giri più o meno lunghi e tortuosi ma sempre dalle tasche dei cittadini.
Le banche ricevono i soldi dalla banca centrale europea. 500miliardi di euro pagando solo l'1% di interesse. 116 di questi miliardi sono stati accaparrati dalle banche italiane che li cedono poi ai rispettivi governi o ai cittadini, facendosi dare il 6 o 7% di interesse.
Le banche ci sono anche a Verona. Molto forti e molto ricche.
E a Verona ci sono circa 10 mila appartamenti sfitti e da ristrutturare.
Spendono, hanno speso, le banche veronesi, molti soldi per riqualificare palazzi storici, il palazzo del capitanio, nei prossimi mesi, dicono, cominceranno i lavori a castel san Pietro per un altro museo, mi pare anche ai magazzini generali...
Perché non investono un bel po' di soldi anche e soprattutto per acquistare e ristrutturare gli appartamenti sfitti, per esempio a Veronetta, ma anche altrove, e concordare poi con il Comune come darli, a chi darli e a che prezzo, in vendita o in affitto?
Si eviterebbe così la nuova cementificazione del nostro territorio decisa dalla masnada berlusconiana e leghista che ancora governa Verona.
I commercianti veronesi si lamentano perché i loro incassi nel periodo natalizio sono calati del 30%.
Se le cose andassero bene si potrebbe anche pensare che non è poi un gran male se la gente ha imparato a consumare un po' meno.
Ma le cose non stanno così.
C'è la crisi, pochi soldi in giro, non c'è crescita anzi siamo in recessione e le previsioni non sono rosee e così meno acquisti di cose superflue e anche, purtroppo, di quelle necessarie.
L'euro sta giocando brutti scherzi sia a chi è a reddito fisso, a causa dell'inflazione, sia a chi è nel commercio.
Quando fu introdotto l'euro, a Verona e in Italia, ma non così in Francia e in Germania o in Belgio,
i numeri sui cartellini dei prezzi al Pam, come in via Cappello o in via Nuova, restarono quasi gli stessi solo che avevano cancellato la parola “lire” sostituendola con “euro” cioè i prezzi praticamente raddoppiarono e nessuno intervenne, né governo né prefetti.
Chi aveva il magazzino pieno s'è fatto un po' di soldi in più.
Ora ci stanno rimettendo anche i commercianti.
I salariati ,quelli del lavoro dipendente insomma, ci rimisero allora e ci rimettono anche adesso.
A proposito di crisi e mancata crescita: il fatto che più di duemila aziende italiane, e molte tra queste sono veronesi, si siano trasferite all'estero per pagare meno tasse e salari più bassi, ha forse contribuito alla crescita? E la colpa di tutto è sempre e comunque della FIOM?
Conferenza stampa di Monti. Parlata lenta con molte pause studiate riempite da molti ehm...ehm... parlata definita molto brithis dai cronisti. Tanto inglese che neanche un vero inglese è così.
Per usare il linguaggio dello spettacolo siamo passati dal guitto di prima al caratterista di oggi.
giorgio.bragaja@gmail.com
La trascrizione di questo e dei precedenti interventi su: giorgiobragaja.blogspot.com
e su: radio popolare Verona
30 dicembre 2011
23 dicembre 2011
intervento a radiopop 23-12-11 su un convegno, cronache leghiste, manganelli...
In Fiera affollato convegno organizzato da Comunione e Liberazione di Verona.
Il titolo non lo ricordo esattamente ma, più o meno, doveva essere “Come salvare l'Europa”.
Relatore principale il veronese Carlo Pelanda che insegna in un università americana e che spesso firma gli editoriali su “L'Arena”.
Inizia così: “Non ha molto senso litigare sui punti della manovra Monti, il problema è molto più grande”.
Già la premessa fa capire che qui pensionati, precari e simili non sono di casa perché quando si comincia dicendo che il problema è molto più grande i piccoli sono fregati.
E continua:” Le potenze di matrice democratica e cristiana devono fare blocco unico per contenere l'espansione dell'Asia dove il centro non è l'individuo”. Già, mentre da noi come sappiamo l'individuo e i suoi problemi sono al centro dei pensieri della Banca Centrale europea, delle grandi finanziarie e dei governi
Prosegue: “Dell'Asia dobbiamo aver paura, più ancora che dell'Islam ( del quale però, e sottinteso, dobbiamo continuare ad aver una gran paura) devono quindi accordarsi su scala globale l'Europa cattolica, l'Europa protestante, la Russia ortodossa (di Putin!)”.
“Solo così-continua-unendo le forze si potrà mantenere il potere tecnico, finanziario e militare(!) tener testa all'Asia”. Insomma prepariamoci alla terza guerra mondiale.
Un altro relatore, il presidente di Comunione e Liberazione di Verona, ha detto che la colpa di tutto quel che succede al mondo è del '68.
Basaglia il grande medico che ha voluto la chiusura dei manicomi forse ha un pochino esagerato.
Naturalmente no. Però...
Nuova breve puntata delle cronache leghiste.
A conclusione delle indagini, tre giorni fa, la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio per “aver impiegato denaro, beni o utilità di provenienza illecita” la sindaca leghista di San Stefano di Zimella Alessia Segantini che è anche responsabile locale della Lega, e la madre Marisa.
L'accusa è di riciclaggio per aver utilizzato i soldi incassati da Filiberto Segantini padre della sindaca sotto forma di tangenti quando era funzionario dell'ufficio delle Entrate ad Arzignano. A pagare erano stati gli industriali della concia della valle del Chiampo che così evadevano tasse per milioni di euro.
Secondo i magistrati la sindaca avrebbe utilizzato i soldi, avuti dal padre, per comprarsi due appartamenti e per acquistare una macchina. Macchina e appartamenti che ora sono sotto sequestro.
La sindaca intervistata ha detto:”Non ho nulla da nascondere e sono estranea alla vicenda”. Un po' come l'ex ministro Scajola che si trovò ad avere un appartamento con vista sul Colosseo senza sapere chi lo avesse pagato. Anche lui si dichiarava estraneo alla vicenda. E di dimettersi, la sindaca, non ne parla.
Un po' anche come il suo collega sindaco di Sommacampagna, pure lui leghista, Gianluigi Soardi che dopo la condanna per vari reati non ne voleva sapere di andarsene ed è dovuto intervenire il prefetto per sloggiarlo dal Comune.
A Verona pure il vice presidente della Provincia, il leghista e tosiano di ferro, Fabio Venturi. è stato rinviato a giudizio l'altro giorno perché, saputo dagli uffici che era in programma una ispezione di controllo su alcuni bar non in regola, si era premurato di avvertire per tempo il proprietario di uno di questi bar suo amico.
A Roma la magistratura chiede l'arresto del deputato berlusconiano Cosentino per i suoi rapporti con la delinquenza camorrista e la Lega, assieme ai deputati di Berlusconi, dice no e lo salva.
Ora brevemente sulla aggressione in via “4 novembre”.
Come si sa tre ragazzi, due di questi minorenni, aggrediscono, picchiano e insultano con “sporco negro di merda”, un tredicenne dello Sry Lanka.
“L'Arena” ne scrive con quattro giorni di ritardo. Aspetta che si calmino le acque.
In televisione un esagitato ufficiale dei carabinieri, il colonnello Paolo Edera, sproloquia: “Non è razzismo, è solo una stupidaggine di ragazzini, ripeto non è razzismo” smentito poche ore dopo dai magistrati che parlano di episodio razzista.
I genitori dei tre, come c'era da aspettarsi, negano ogni propensione xenofoba nei loro figli.
Però, se è vero quello che riporta la stampa e cioè che durante la perquisizione della stanza di uno degli aggressori è stata trovata una bandiera nazista, un opuscolo sulla X Mas, il reparto distintosi nella più feroce repressione antipartigiana, adesivi di Lotta studentesca, movimento giovanile di Forza Nuova, associazione di estrema destra, e non meglio definiti “oggetti appuntiti” se è vero tutto ciò i genitori, se non sono deficienti o consenzienti, qualche domanda dovrebbero porsela.
E il colonnello comandante dei carabinieri dovrebbe imporsi il fioretto di riflettere un po' prima di parlare perché se è comprensibile che Andrea Miglioranzi, capogruppo della lista Tosi in Consiglio Comunale e fino a poco tempo fa dirigente di Forza Nuova, si rifiuti di votare, solo lui, un ordine del giorno che deprecava l'episodio di violenza, da un responsabile dell'ordine pubblico si ha il diritto di pretendere, su questioni cosi delicate, compostezza, riflessione e, se non è chiedere troppo, un po' di intelligenza.
Per finire una domanda ai colleghi giornalisti della carta stampata e della TV: del ragazzino tredicenne vittima dell'aggressione si sa tutto, avete scritto e detto tutto, dove abita, che scuola frequenta e altro. Niente privacy
Degli aggressori solo il nome del maggiorenne . Degli altri, di diciassette anni, niente.
Del tredicenne tutto, perfettamente rintracciabile.
Siete sicuri di aver fatto un buon lavoro?
giorgio.bragaja@gmail.com
La trascrizione di questo e dei precedenti interventi su: giorgiobragaja.blogspot.com
e su: radio popolareVerona
In Fiera affollato convegno organizzato da Comunione e Liberazione di Verona.
Il titolo non lo ricordo esattamente ma, più o meno, doveva essere “Come salvare l'Europa”.
Relatore principale il veronese Carlo Pelanda che insegna in un università americana e che spesso firma gli editoriali su “L'Arena”.
Inizia così: “Non ha molto senso litigare sui punti della manovra Monti, il problema è molto più grande”.
Già la premessa fa capire che qui pensionati, precari e simili non sono di casa perché quando si comincia dicendo che il problema è molto più grande i piccoli sono fregati.
E continua:” Le potenze di matrice democratica e cristiana devono fare blocco unico per contenere l'espansione dell'Asia dove il centro non è l'individuo”. Già, mentre da noi come sappiamo l'individuo e i suoi problemi sono al centro dei pensieri della Banca Centrale europea, delle grandi finanziarie e dei governi
Prosegue: “Dell'Asia dobbiamo aver paura, più ancora che dell'Islam ( del quale però, e sottinteso, dobbiamo continuare ad aver una gran paura) devono quindi accordarsi su scala globale l'Europa cattolica, l'Europa protestante, la Russia ortodossa (di Putin!)”.
“Solo così-continua-unendo le forze si potrà mantenere il potere tecnico, finanziario e militare(!) tener testa all'Asia”. Insomma prepariamoci alla terza guerra mondiale.
Un altro relatore, il presidente di Comunione e Liberazione di Verona, ha detto che la colpa di tutto quel che succede al mondo è del '68.
Basaglia il grande medico che ha voluto la chiusura dei manicomi forse ha un pochino esagerato.
Naturalmente no. Però...
Nuova breve puntata delle cronache leghiste.
A conclusione delle indagini, tre giorni fa, la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio per “aver impiegato denaro, beni o utilità di provenienza illecita” la sindaca leghista di San Stefano di Zimella Alessia Segantini che è anche responsabile locale della Lega, e la madre Marisa.
L'accusa è di riciclaggio per aver utilizzato i soldi incassati da Filiberto Segantini padre della sindaca sotto forma di tangenti quando era funzionario dell'ufficio delle Entrate ad Arzignano. A pagare erano stati gli industriali della concia della valle del Chiampo che così evadevano tasse per milioni di euro.
Secondo i magistrati la sindaca avrebbe utilizzato i soldi, avuti dal padre, per comprarsi due appartamenti e per acquistare una macchina. Macchina e appartamenti che ora sono sotto sequestro.
La sindaca intervistata ha detto:”Non ho nulla da nascondere e sono estranea alla vicenda”. Un po' come l'ex ministro Scajola che si trovò ad avere un appartamento con vista sul Colosseo senza sapere chi lo avesse pagato. Anche lui si dichiarava estraneo alla vicenda. E di dimettersi, la sindaca, non ne parla.
Un po' anche come il suo collega sindaco di Sommacampagna, pure lui leghista, Gianluigi Soardi che dopo la condanna per vari reati non ne voleva sapere di andarsene ed è dovuto intervenire il prefetto per sloggiarlo dal Comune.
A Verona pure il vice presidente della Provincia, il leghista e tosiano di ferro, Fabio Venturi. è stato rinviato a giudizio l'altro giorno perché, saputo dagli uffici che era in programma una ispezione di controllo su alcuni bar non in regola, si era premurato di avvertire per tempo il proprietario di uno di questi bar suo amico.
A Roma la magistratura chiede l'arresto del deputato berlusconiano Cosentino per i suoi rapporti con la delinquenza camorrista e la Lega, assieme ai deputati di Berlusconi, dice no e lo salva.
Ora brevemente sulla aggressione in via “4 novembre”.
Come si sa tre ragazzi, due di questi minorenni, aggrediscono, picchiano e insultano con “sporco negro di merda”, un tredicenne dello Sry Lanka.
“L'Arena” ne scrive con quattro giorni di ritardo. Aspetta che si calmino le acque.
In televisione un esagitato ufficiale dei carabinieri, il colonnello Paolo Edera, sproloquia: “Non è razzismo, è solo una stupidaggine di ragazzini, ripeto non è razzismo” smentito poche ore dopo dai magistrati che parlano di episodio razzista.
I genitori dei tre, come c'era da aspettarsi, negano ogni propensione xenofoba nei loro figli.
Però, se è vero quello che riporta la stampa e cioè che durante la perquisizione della stanza di uno degli aggressori è stata trovata una bandiera nazista, un opuscolo sulla X Mas, il reparto distintosi nella più feroce repressione antipartigiana, adesivi di Lotta studentesca, movimento giovanile di Forza Nuova, associazione di estrema destra, e non meglio definiti “oggetti appuntiti” se è vero tutto ciò i genitori, se non sono deficienti o consenzienti, qualche domanda dovrebbero porsela.
E il colonnello comandante dei carabinieri dovrebbe imporsi il fioretto di riflettere un po' prima di parlare perché se è comprensibile che Andrea Miglioranzi, capogruppo della lista Tosi in Consiglio Comunale e fino a poco tempo fa dirigente di Forza Nuova, si rifiuti di votare, solo lui, un ordine del giorno che deprecava l'episodio di violenza, da un responsabile dell'ordine pubblico si ha il diritto di pretendere, su questioni cosi delicate, compostezza, riflessione e, se non è chiedere troppo, un po' di intelligenza.
Per finire una domanda ai colleghi giornalisti della carta stampata e della TV: del ragazzino tredicenne vittima dell'aggressione si sa tutto, avete scritto e detto tutto, dove abita, che scuola frequenta e altro. Niente privacy
Degli aggressori solo il nome del maggiorenne . Degli altri, di diciassette anni, niente.
Del tredicenne tutto, perfettamente rintracciabile.
Siete sicuri di aver fatto un buon lavoro?
giorgio.bragaja@gmail.com
La trascrizione di questo e dei precedenti interventi su: giorgiobragaja.blogspot.com
e su: radio popolareVerona
16 dicembre 2011
Intervento a radiopop-16-12-11 iniquo, quella del Vajont, quelli di Pound, ca' del Bue
Iniquo. E' il vocabolo più scritto, più detto in questi giorni.
Ogni pagina di giornale ne è piena, ogni telegiornale ne è pieno, tiene banco in ogni dibattito televisivo .
Usato soprattutto dai sindacati, tutti, per accusare, per condannare le scelte della manovra del governo definita, appunto, iniqua. Usato da Confindustria e Governo per negare le accuse di iniquità.
I vocabolari della lingua italiana danno questa definizione di iniquo: “volto deliberatamente al male con volontà cosciente di sopraffazione e di ingiustizia”.
E se è giusta la definizione di “iniqua” riferita alla manovra del governo Monti-Marchionne, governo probabilmente integerrimo ma sicuramente reazionario, la risposta dei tre sindacati di nuovo uniti, tre ore di sciopero generale, è stata adeguata?
O è stata una risposta ritenuta doverosa ma timida e del tutto inefficace?
Così tanto per non fare del tutto brutta figura?
A Firenze un neo nazista, abituale frequentatore dell'associazione Casa Pound, ha ammazzato due ambulanti senegalesi e ne ha ferito altri tre.
“L'Arena” il giorno dopo scrive della vicenda riferendosi a Casa Pound come un qualsiasi centro sociale di destra senza un cenno ai contenuto ideologico e politico di questo “indistinto” centro sociale, poi, però, siccome tutti i giornali nazionali (o quasi tutti ) dicono come stanno le cose e cioè che Casa Pound è un ricettacolo di idee e simboli del cosiddetto fascismo del terzo millennio, si adegua ma molto timidamente perché Casa Pound a Verona ha sostenuto, e sostiene, il centro destra che amministra la città.
Inoltre l'assessore regionale alla cultura, la signora Donazzan, quella che, quando c'è una manifestazione di omosessuali, espone davanti all'ingresso di casa sua una cassetta di finocchi, è una assidua frequentatrice di Casa Pound Verona.
Si adegua timidamente, “L'Arena”, ma abbastanza. Tanto da pubblicare una foto di un paio di anni fa nella quale si vede Maurizio Boccacci, il veronese capo della estrema destra arrestato ieri a Roma con le accuse di associazione a delinquere finalizzata all'apologia del fascismo, alla diffusione dell'odio razziale ed etnico, accolto affettuosamente a Verona da Andrea Miglioranzi l'attuale capogruppo della lista Tosi in Consiglio Comunale.
L'occasione era quella di un raduno pseudo culturale in una località periferica. Per aiutare i convenuti a raggiungere quella località avevano installato una segnaletica stradale provvisoria con la scritta “Camelot 88”.
“88” perché la numero 8 nell'alfabeto italiano è la lettera H e 88 sta per HH e HH sta per Heil Hitler.
Del resto lo stesso Miglioranzi riferendosi alla stima che hanno per lui in Comune, dichiara:” Sanno che siamo alleati seri con una nostra identità, sanno che siamo camerati e fascisti e lo apprezzano”.
Più chiari di così.
Bossi almeno una giusta l'ha detta e cioè quando ha definito Tosi uno stronzo perché a Verona ha fatto entrare i fascisti nella Lega.
Cambiamo argomento.
La casa editrice veronese CR ha pubblicato un libro sul Vajont ma non è la storia della tragedia che provocò migliaia di vittime, è la storia della giornalista che, snobbata da tutti, denunciò per anni il pericolo incombente e, per questo, fu portata in tribunale per diffusione di notizie false e tendenziose dalla SADE la potente Società Adriatica Di Elettricità.
Si intitola “Quella del Vajont: una donna contro”. L'autrice è Adriana Lotto. Quella del Vajont è Tina Merlin la giornalista de”L'Unità” che, nata in quelle montagne, a contatto con la gente del posto aveva capito quello che stava succedendo ne scrisse e, inutilmente, cercò qualcuno che le desse ascolto per evitare la tragedia.
Scrisse che il monte Toc, quello che smottando all'interno dell'invaso della diga avrebbe provocato l'esondazione, si chiamava in realtà patoc, patocco che per la gente del posto. e anche per noi, significa marcio.
A Verona nella nostra Università c'è una facoltà di Scienze della informazione.
Se non l'hanno già fatto dovrebbero indicare questo libro come testo indispensabile alla formazione dei futuri informatori, dei futuri giornalisti.
Ca' del Bue. Ottomila firme di ottomila cittadini contro l'inceneritore portate in Consiglio Regionale.
Non serve, è fuori tempo, è uno spreco, è dannoso per la salute. Fermatelo.
Un paio di giorni fa un tale mi ha fermato per strada e un po' arrabbiato mi ha detto “Perché ce l'ha con Ca' del Bue e poi quella bugia sull'impianto che sarebbe stato innalzato di cinque metri dopo la sua denuncia che l'impianto era stato costruito in un area esposta a possibili esondazioni!”
Era un po' arrabbiato ma educato e io gli risposto altrettanto educatamente che, se non mi credeva, non doveva far altro che riflettere sul perché i camion che si vedono arrivare all'impianto devono fare un tratto in salita e ove questa considerazione da sola non lo convincesse andasse in Agsm e si facesse vedere i primi progetti e quelli definitivi e li confrontasse.
Il progetto per Ca' del Bue era sbagliato fin dall'inizio, non si doveva neppure cominciare.
Non buttate altri soldi, fermatevi.
Da domenica 18 fino all'otto gennaio alla libreria “pagina 12” di corte Sgarzarie mostra e vendita di opere offerte da artisti veronesi in sostegno di radio popolare.
giorgio.bragaja@gmail.com
La trascrizione di questo e dei precedenti interventi su: giorgiobragaja.blogspot,com
e su: radio popolare Verona
.
Iniquo. E' il vocabolo più scritto, più detto in questi giorni.
Ogni pagina di giornale ne è piena, ogni telegiornale ne è pieno, tiene banco in ogni dibattito televisivo .
Usato soprattutto dai sindacati, tutti, per accusare, per condannare le scelte della manovra del governo definita, appunto, iniqua. Usato da Confindustria e Governo per negare le accuse di iniquità.
I vocabolari della lingua italiana danno questa definizione di iniquo: “volto deliberatamente al male con volontà cosciente di sopraffazione e di ingiustizia”.
E se è giusta la definizione di “iniqua” riferita alla manovra del governo Monti-Marchionne, governo probabilmente integerrimo ma sicuramente reazionario, la risposta dei tre sindacati di nuovo uniti, tre ore di sciopero generale, è stata adeguata?
O è stata una risposta ritenuta doverosa ma timida e del tutto inefficace?
Così tanto per non fare del tutto brutta figura?
A Firenze un neo nazista, abituale frequentatore dell'associazione Casa Pound, ha ammazzato due ambulanti senegalesi e ne ha ferito altri tre.
“L'Arena” il giorno dopo scrive della vicenda riferendosi a Casa Pound come un qualsiasi centro sociale di destra senza un cenno ai contenuto ideologico e politico di questo “indistinto” centro sociale, poi, però, siccome tutti i giornali nazionali (o quasi tutti ) dicono come stanno le cose e cioè che Casa Pound è un ricettacolo di idee e simboli del cosiddetto fascismo del terzo millennio, si adegua ma molto timidamente perché Casa Pound a Verona ha sostenuto, e sostiene, il centro destra che amministra la città.
Inoltre l'assessore regionale alla cultura, la signora Donazzan, quella che, quando c'è una manifestazione di omosessuali, espone davanti all'ingresso di casa sua una cassetta di finocchi, è una assidua frequentatrice di Casa Pound Verona.
Si adegua timidamente, “L'Arena”, ma abbastanza. Tanto da pubblicare una foto di un paio di anni fa nella quale si vede Maurizio Boccacci, il veronese capo della estrema destra arrestato ieri a Roma con le accuse di associazione a delinquere finalizzata all'apologia del fascismo, alla diffusione dell'odio razziale ed etnico, accolto affettuosamente a Verona da Andrea Miglioranzi l'attuale capogruppo della lista Tosi in Consiglio Comunale.
L'occasione era quella di un raduno pseudo culturale in una località periferica. Per aiutare i convenuti a raggiungere quella località avevano installato una segnaletica stradale provvisoria con la scritta “Camelot 88”.
“88” perché la numero 8 nell'alfabeto italiano è la lettera H e 88 sta per HH e HH sta per Heil Hitler.
Del resto lo stesso Miglioranzi riferendosi alla stima che hanno per lui in Comune, dichiara:” Sanno che siamo alleati seri con una nostra identità, sanno che siamo camerati e fascisti e lo apprezzano”.
Più chiari di così.
Bossi almeno una giusta l'ha detta e cioè quando ha definito Tosi uno stronzo perché a Verona ha fatto entrare i fascisti nella Lega.
Cambiamo argomento.
La casa editrice veronese CR ha pubblicato un libro sul Vajont ma non è la storia della tragedia che provocò migliaia di vittime, è la storia della giornalista che, snobbata da tutti, denunciò per anni il pericolo incombente e, per questo, fu portata in tribunale per diffusione di notizie false e tendenziose dalla SADE la potente Società Adriatica Di Elettricità.
Si intitola “Quella del Vajont: una donna contro”. L'autrice è Adriana Lotto. Quella del Vajont è Tina Merlin la giornalista de”L'Unità” che, nata in quelle montagne, a contatto con la gente del posto aveva capito quello che stava succedendo ne scrisse e, inutilmente, cercò qualcuno che le desse ascolto per evitare la tragedia.
Scrisse che il monte Toc, quello che smottando all'interno dell'invaso della diga avrebbe provocato l'esondazione, si chiamava in realtà patoc, patocco che per la gente del posto. e anche per noi, significa marcio.
A Verona nella nostra Università c'è una facoltà di Scienze della informazione.
Se non l'hanno già fatto dovrebbero indicare questo libro come testo indispensabile alla formazione dei futuri informatori, dei futuri giornalisti.
Ca' del Bue. Ottomila firme di ottomila cittadini contro l'inceneritore portate in Consiglio Regionale.
Non serve, è fuori tempo, è uno spreco, è dannoso per la salute. Fermatelo.
Un paio di giorni fa un tale mi ha fermato per strada e un po' arrabbiato mi ha detto “Perché ce l'ha con Ca' del Bue e poi quella bugia sull'impianto che sarebbe stato innalzato di cinque metri dopo la sua denuncia che l'impianto era stato costruito in un area esposta a possibili esondazioni!”
Era un po' arrabbiato ma educato e io gli risposto altrettanto educatamente che, se non mi credeva, non doveva far altro che riflettere sul perché i camion che si vedono arrivare all'impianto devono fare un tratto in salita e ove questa considerazione da sola non lo convincesse andasse in Agsm e si facesse vedere i primi progetti e quelli definitivi e li confrontasse.
Il progetto per Ca' del Bue era sbagliato fin dall'inizio, non si doveva neppure cominciare.
Non buttate altri soldi, fermatevi.
Da domenica 18 fino all'otto gennaio alla libreria “pagina 12” di corte Sgarzarie mostra e vendita di opere offerte da artisti veronesi in sostegno di radio popolare.
giorgio.bragaja@gmail.com
La trascrizione di questo e dei precedenti interventi su: giorgiobragaja.blogspot,com
e su: radio popolare Verona
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02 dicembre 2011
Intervento a radiopop 2-12-11 su Diario leghista, aeroporto, Alfano, primarie...
Cronache leghiste. L'altra sera a Sommacampagna, importate comune a pochi chilometri da Verona, tempesta in consiglio comunale. Il motivo? La minoranza vuole che il sindaco si dimetta. E perché mai?
Perché il sindaco è tale Gianluigi Soardi quello che quando era anche presidente della Azienda Trasporti, ATV, si intascava soldi che non avrebbe potuto intascare, che usava i mezzi della azienda che presiedeva per scarozzare sé stesso e la famiglia in villeggiatura, che usava gli autisti della azienda pubblica che presiedeva per accompagnare la figlia all'università.
Per questo e per altri reati s'è dovuto dimettere dalla carica di presidente della Azienda trasporti ed è stato condannato in prima istanza a tre anni e due mesi.
Pensate che, tra l'altro, da un suo amico, gestore di un bar in piazza Erbe, si faceva consegnare pacchetti di scontrini per consumazioni non ritirati dai clienti e poi questi pacchetti, ben stretti con un elastico, li consegnava in Azienda per avere il rimborso spese per cappuccini e brioches consumati da altri.
Ripeto si è dimesso da presidente dell'Azienda Trasporti ma non vuole dimettersi da sindaco come giustamente chiedono i cittadini di Sommacampagna e, naturalmente, ha la piena solidarietà del sindaco di Verona Tosi ed è partito per un mese di ferie questa volta con la sua macchina.
Piena solidarietà anche al sindaco leghista di Oppeano. Solidarietà non espressa pubblicamente questa volta perché questo sindaco fa parte del cosiddetto “cerchio magico”, bossiano mentre Tosi è maroniano.
Il sindaco di Oppeano si chiama Alessandro Montagnoli che è anche deputato e per chi ogni tanto segue i dibattiti parlamentari in televisione è quello con la faccia un po' da uovo sodo in seconda o terza fila con grande fazzoletto verde che esce dal taschino e relativa cravatta ancora più verde, che non ha mai fatto niente, né una proposta di legge né un intervento su argomenti di rilievo ma però si sbraccia e urla sempre. Impossibile non notarlo.
Un anno fa circa questo sindaco aveva deciso l'estromissione dal consiglio comunale di Oppeano di sei consiglieri che non erano d'accordo con la sua politica.
Cioè aveva deciso che non potevano più stare in consiglio e li aveva sostituiti con altri sei cittadini che non erano stati eletti.
Una cosa da baracconi, da circo con tutto il rispetto per il circo nel quale però i pagliacci fanno ridere per onesto mestiere.
E tale la devono aver ritenuta anche i giudici perché per ben due volte con due sentenze, l'ultima è dell'altro giorno, hanno deciso che il sindaco leghista di Oppeano era fuori di testa e che i sei consiglieri dovevano essere reintegrati nella loro carica. E così è stato e adesso tutte le delibere votate dal consiglio in loro assenza saranno invalidate.
Per oggi le cronache leghiste finiscono qui.
Qualche sera fa durante uno dei soliti confronti televisivi l'ex ministro della giustizia Angelino Alfano è subito partito all 'attacco accusando di imbecillità quanti affermavano che via Berlusconi tutto sarebbe andato meglio, conti pubblici, situazione economica e la nostra credibilità in Europa sarebbe risalita a livelli accettabili.
I presenti, esponenti del PD, dell' Udc e di altri partiti rappresentati in Parlamento(la sinistra in Parlamento non c'è più) ammutoliti, quasi impauriti hanno balbettato giustificazioni incomprensibili.
Nessuno che abbia avuto la prontezza di replicare al prestanome di Berlusconi: “ ...caro Angelino forse noi siamo stati troppo ottimisti ma considera il fatto che, si, è vero, Berlusconi non c'è più ma ci siete ancora tutti voi in maggioranza in Parlamento e l'Europa ricorda bene che siete gli stessi, tu compreso Angelino, che avete detto di credere che il vostro capo era veramente convinto che Ruby fosse la nipotina di Mubarak ragion per cui l'Europa non è ancora sicura che qui la storia sia cambiata perché voi siete sempre li anche se Monti fa di tutto per far credere che le cose stiano cambiando”.
Nessuno ha saputo dire queste semplici verità. D'altra parte adesso Alfano, Bersani, Casini sono tutti nella stessa maggioranza e per chi prima era all'opposizione deve essere una sensazione tra l'euforico e l'ottundimento, un po' come un effetto oppio (Marx non c'entra).
Torniamo a Verona.
Un anno fa i carabinieri dei Nas, i nuclei antisofisticazioni, scoprirono che in uno stabilimento di Vigasio specializzato per la conservazione di sostanze alimentari c' erano dieci milioni di uova destinate alla commercializzazione per gran parte putrefatte e tenute in ambiente igienicamente non adatto tra topi e sporcizia.
Da radio popolare avanzai una richiesta: e cioè che era diritto dei cittadini sapere la fine che abitualmente facevano le uova conservate in quel stabilimento cioè se, per caso, finissero impastate sulle nostre tavole.
Allora non ci fu risposta.
Ieri l'iter giudiziario si è concluso e la proprietaria dello stabilimento finirà per cavarsela con una oblazione di 40 mila euro.
Però ora si sa per certo, l'ha detto il giudice, che quelle uova erano destinate alla produzione di dolci natalizi.
Rinnovo la richiesta.
Per piacere, in questi giorni nei quali le nostre belle piazze sono imbarbarite da enormi alberi di natale di plastica pagati dalle più note ditte produttrici di quel tipo di dolci, pandori e panettoni, potete dirci quali sono le ditte che si rifornivano in quel tal stabilimento?
Così, tanto per sapere cosa mangiamo.
E' chiedere troppo?
Il sindaco, per legge, è responsabile della salute dei cittadini.
Ha qualcosa da dire?
giorgio.bragaja@gmail.com
La trascrizione di questo e dei precedenti interventi su: giorgiobragaja.blogspot.com
e su: radio popolare Verona
Cronache leghiste. L'altra sera a Sommacampagna, importate comune a pochi chilometri da Verona, tempesta in consiglio comunale. Il motivo? La minoranza vuole che il sindaco si dimetta. E perché mai?
Perché il sindaco è tale Gianluigi Soardi quello che quando era anche presidente della Azienda Trasporti, ATV, si intascava soldi che non avrebbe potuto intascare, che usava i mezzi della azienda che presiedeva per scarozzare sé stesso e la famiglia in villeggiatura, che usava gli autisti della azienda pubblica che presiedeva per accompagnare la figlia all'università.
Per questo e per altri reati s'è dovuto dimettere dalla carica di presidente della Azienda trasporti ed è stato condannato in prima istanza a tre anni e due mesi.
Pensate che, tra l'altro, da un suo amico, gestore di un bar in piazza Erbe, si faceva consegnare pacchetti di scontrini per consumazioni non ritirati dai clienti e poi questi pacchetti, ben stretti con un elastico, li consegnava in Azienda per avere il rimborso spese per cappuccini e brioches consumati da altri.
Ripeto si è dimesso da presidente dell'Azienda Trasporti ma non vuole dimettersi da sindaco come giustamente chiedono i cittadini di Sommacampagna e, naturalmente, ha la piena solidarietà del sindaco di Verona Tosi ed è partito per un mese di ferie questa volta con la sua macchina.
Piena solidarietà anche al sindaco leghista di Oppeano. Solidarietà non espressa pubblicamente questa volta perché questo sindaco fa parte del cosiddetto “cerchio magico”, bossiano mentre Tosi è maroniano.
Il sindaco di Oppeano si chiama Alessandro Montagnoli che è anche deputato e per chi ogni tanto segue i dibattiti parlamentari in televisione è quello con la faccia un po' da uovo sodo in seconda o terza fila con grande fazzoletto verde che esce dal taschino e relativa cravatta ancora più verde, che non ha mai fatto niente, né una proposta di legge né un intervento su argomenti di rilievo ma però si sbraccia e urla sempre. Impossibile non notarlo.
Un anno fa circa questo sindaco aveva deciso l'estromissione dal consiglio comunale di Oppeano di sei consiglieri che non erano d'accordo con la sua politica.
Cioè aveva deciso che non potevano più stare in consiglio e li aveva sostituiti con altri sei cittadini che non erano stati eletti.
Una cosa da baracconi, da circo con tutto il rispetto per il circo nel quale però i pagliacci fanno ridere per onesto mestiere.
E tale la devono aver ritenuta anche i giudici perché per ben due volte con due sentenze, l'ultima è dell'altro giorno, hanno deciso che il sindaco leghista di Oppeano era fuori di testa e che i sei consiglieri dovevano essere reintegrati nella loro carica. E così è stato e adesso tutte le delibere votate dal consiglio in loro assenza saranno invalidate.
Per oggi le cronache leghiste finiscono qui.
Qualche sera fa durante uno dei soliti confronti televisivi l'ex ministro della giustizia Angelino Alfano è subito partito all 'attacco accusando di imbecillità quanti affermavano che via Berlusconi tutto sarebbe andato meglio, conti pubblici, situazione economica e la nostra credibilità in Europa sarebbe risalita a livelli accettabili.
I presenti, esponenti del PD, dell' Udc e di altri partiti rappresentati in Parlamento(la sinistra in Parlamento non c'è più) ammutoliti, quasi impauriti hanno balbettato giustificazioni incomprensibili.
Nessuno che abbia avuto la prontezza di replicare al prestanome di Berlusconi: “ ...caro Angelino forse noi siamo stati troppo ottimisti ma considera il fatto che, si, è vero, Berlusconi non c'è più ma ci siete ancora tutti voi in maggioranza in Parlamento e l'Europa ricorda bene che siete gli stessi, tu compreso Angelino, che avete detto di credere che il vostro capo era veramente convinto che Ruby fosse la nipotina di Mubarak ragion per cui l'Europa non è ancora sicura che qui la storia sia cambiata perché voi siete sempre li anche se Monti fa di tutto per far credere che le cose stiano cambiando”.
Nessuno ha saputo dire queste semplici verità. D'altra parte adesso Alfano, Bersani, Casini sono tutti nella stessa maggioranza e per chi prima era all'opposizione deve essere una sensazione tra l'euforico e l'ottundimento, un po' come un effetto oppio (Marx non c'entra).
Torniamo a Verona.
Un anno fa i carabinieri dei Nas, i nuclei antisofisticazioni, scoprirono che in uno stabilimento di Vigasio specializzato per la conservazione di sostanze alimentari c' erano dieci milioni di uova destinate alla commercializzazione per gran parte putrefatte e tenute in ambiente igienicamente non adatto tra topi e sporcizia.
Da radio popolare avanzai una richiesta: e cioè che era diritto dei cittadini sapere la fine che abitualmente facevano le uova conservate in quel stabilimento cioè se, per caso, finissero impastate sulle nostre tavole.
Allora non ci fu risposta.
Ieri l'iter giudiziario si è concluso e la proprietaria dello stabilimento finirà per cavarsela con una oblazione di 40 mila euro.
Però ora si sa per certo, l'ha detto il giudice, che quelle uova erano destinate alla produzione di dolci natalizi.
Rinnovo la richiesta.
Per piacere, in questi giorni nei quali le nostre belle piazze sono imbarbarite da enormi alberi di natale di plastica pagati dalle più note ditte produttrici di quel tipo di dolci, pandori e panettoni, potete dirci quali sono le ditte che si rifornivano in quel tal stabilimento?
Così, tanto per sapere cosa mangiamo.
E' chiedere troppo?
Il sindaco, per legge, è responsabile della salute dei cittadini.
Ha qualcosa da dire?
giorgio.bragaja@gmail.com
La trascrizione di questo e dei precedenti interventi su: giorgiobragaja.blogspot.com
e su: radio popolare Verona
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