intervento a radio popo 15-7-11 Passalacqua, 14 luglio 1995, tifosi premiati, cantanti
Tra poco, dicono, cominceremo i lavori per realizzare il ”Progetto Passalacqua” e prima, dicono, dovremo tagliare qualche centinaio di alberi per poter fare un parco.
Gruppi di cittadini e associazioni si stanno organizzando per impedire che si faccia un parco tagliando gli alberi e per vederci chiaro su quello che hanno intenzione di fare gli allegri boscaioli della giunta di centro-destra quando diventeranno operosi muratori.
Cioè cosa e per chi costruiranno? E quanto?
Quando si parla di Passalacqua è sempre opportuno fare un passo indietro e ricordare alcune cose a chi non vuol ricordare, stampa e televisione comprese.
Perché il vasto comprensorio della caserma Passalacqua divenne patrimonio della città di Verona, della nostra città, solo per la volontà e l'impegno dei cittadini, di un loro comitato, di gruppi di personalità della cultura, di pochissime mosche bianche (più rosse che bianche) in consiglio comunale, contro tutte le istituzioni, militari, politiche, religiose e soprattutto contro la maggioranza di centro destra che governava la città allora e che la governa tuttora. Furono soprattutto i cittadini organizzati. Raccolsero 5000 firme, pubblicarono dossier, contattarono tutti, dai consiglieri di circoscrizione al presidente della Repubblica, ai ministri, ai segretari nazionali dei partiti e, soprattutto, non lasciarono respirare, per mesi, il consiglio comunale, la giunta, la sindaca Sironi con una presenza fisica costante, poco educata secondo i media di allora ma, invece, molto educata alla democrazia, una presenza dura, senza alcuna violenza, per mesi.
E vinsero e la città ebbe in dono da questi cittadini, e non da altri, un patrimonio di spazi, di opportunità urbanistiche, di opportunità sociali inestimabile.
Il vicesindaco Giacino dice che il costruito sarà molto meno di quello esistente di quello cioè che potrebbero costruire rispettando la legge.
Ma i metri cubi esistenti sono quelli edificati dagli americani al di fuori di ogni pianificazione contro ogni regola e senza tener conto dei vincoli monumentali e che perciò, dal punto di vista urbanistico dovrebbero essere abbattuti senza essere conteggiati come credito edilizio.
Facciamo un esempio: supponiamo che qualcuno, anni fa, un prepotente, avesse costruito, fuori da ogni regola, un condominio di sei piani sul Liston in piazza Bra.
Passano un po' di anni e un sindaco fa abbattere quel condominio e al suo posto ne fa costruire uno di cinque piani assumendosi il merito di aver diminuito la cubatura esistente.
Questo è quanto sta succedendo alla Passalacqua.
Veronetta è un quartiere abituato ad essere dimenticato, ad essere ritenuto di seconda categoria.
Una scelta per la Passalacqua che penalizzasse ancora il quartiere rispetto all'Università e agli interessi del mattone sarebbe l'ennesimo rifiuto di comprendere i bisogni di un quartiere, complesso ma vitale che potrebbe trasformarsi in laboratorio avanzato di convivenza civile e di partecipazione.
I cittadini del quartiere e non solo si stanno organizzando. Siamo ancora in tempo.
Il 14 luglio del 1995 il consiglio comunale di Verona, giunta Sironi, a maggioranza di centro destra, approva le vergognose mozioni omofobe dopo una discussione che vede i protagonisti della Verona bene esibirsi in consiglio comunale con espressioni come “i gay bisogna farli capponi” “le donne? allargano troppo facilmente le gambe” tra le risate di assessori e sindaca Sironi.
Dopo 16 anni di tentativi per annullarle quelle mozioni sono ancora lì malgrado questi sedici anni siano composti anche dai cinque della giunta di centro sinistra del cattolico Zanotto.
Il circolo Pink ieri ha annunciato che ricorrerà presso la corte Europea dei Diritti dell'uomo di Strasburgo. E fa bene.
Altro argomento
La settimana scorsa avevo accennato al premio che la Lega calcio ha assegnato alla squadra di calcio Hellas-Verona “per la correttezza dei suoi tifosi”.
Incredulo non avevo fatto tanti commenti perché la notizia mi sembrava frutto di uno scherzo.
Incredulo perché la squadra di calcio Hellas Verona è tra le più multate per il comportamento violento dei suoi tifosi.
Su trentotto partite di campionato è stata multata per ben venti volte per un totale di più di 80 mila euro e le motivazioni sempre quelle : violenza e cori e striscioni razzisti.
Il presidente dei calcio-club del l'Hellas-Verona, cioè dei tifosi, è Alberto Lo Mastro inventore del manichino nero appeso, impiccato, sugli spalti dello stadio.
Ma ero stato impreciso. A dare il premio “ un attestato di certificazione di qualità per la correttezza della tifoseria e per l'attività del club” non era stata la Lega calcio ma il Viminale, il Ministero degli Interni.
Si proprio così il Ministero degli interni ha premiato “per la sua correttezza” una tifoseria tra le più violente d'Italia.
I cui appartenenti compaiono nelle cronache giudiziarie quasi giornalmente. Dall'assassinio di Tommasoli all'aggressione al bar Posta, dalla devastazione della festa sportiva a Caprino, alle notti di violenza in centro storico.
Uno si chiede: come è potuto succedere?
Avanzo una ipotesi: Tosi, il sindaco Tosi, è tifoso dell' Hellas Verona (per carità non del Chievo, l'ha detto lui) è della corrente di Maroni che è il ministro degli Interni e cosi si arriva al premio che probabilmente sarà consegnato dalla prefetta Perla Stancari emanazione del ministero di Maroni e estimatrice dichiarata di Tosi.
Se fosse così cioè se in qualche modo il premio fosse dovuto ad un qualche intervento di Tosi, si tratterebbe di una volgare bravata, una offesa alla città, alla gente perbene, allo sport, ma non lontana dallo stile del sindaco.
Una domanda: cosa ne pensa il questore di Verona che ha dichiarato di non andare più a vedere partite di calcio perché non sopporta il tifo violento?
Cosa ne pensano i sindacati di polizia i cui iscritti passano le domeniche a vedersela con la tifoseria premiata dal loro ministro?
Giorgio Bragaja
questo e i precedenti interventi si trovano su
giorgiobragaja.blogspot.com
e su Radio Popolare Verona
15 luglio 2011
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