Intervento a radiopop 8-7-2011 Tosi, Grillo, parco Star, industriali e jeans
Mai come in queste settimane Tosi, il sindaco di Verona, è stato lodato, coccolato da “L'Arena” e dalle televisioni locali e nazionali.
Un diluvio di interviste, di articoli, di commenti uno più lusinghiero dell'altro.
Dopo il Tosi che doma le tigri e che volteggia sul trapezio (prima c'era stato il Tosi ciclista, tuffatore, calciatore ecc...) ecco il Tosi duro, durissimo critico di Berlusconi.
Lo fa un po' per disturbare Bossi (lui, Tosi, sta con Maroni) e un po' per fare la figura di quello che certe cose non le manda giù.
“Siamo stufi di ingoiare rospi, noi della Lega non ne possiamo più” dice Tosi
Il riferimento è alla bellissima vicenda dell'ultima legge “salva Berlusconi” (i suoi soldi) presentata e poi frettolosamente ritirata perché ritenuta troppo indecente anche dai suoi servi più fedeli.
In due parole: domani, sabato, sarà emessa la sentenza di secondo grado che, molto probabilmente, confermerà quella di primo grado sul cosiddetto Lodo Mondadori che aveva condannato la Fininvest, l'azienda della famiglia Berlusconi, a un risarcimento di centinaia di milioni di euro da corrispondere alla azienda di De Benedetti, per la vicenda della compravendita della Mondadori.
Una vicenda processuale che aveva visto la Fininvest inizialmente vincitrice ma, poi, si scoprì che il giudice era stato corrotto da Cesare Previti, l'avvocato di Berlusconi, e così ora Berlusconi dovrà restituire il maltolto.
A preparare la impresentabile norma salva Berlusconi pare sia stato l'ex ministro della giustizia e ora nominato per acclamazione segretario nazionale del Popolo della Libertà Angelino Alfano Popolo della Libertà da lui definito il partito degli onesti.
E allora Tosi dice che è stufo di ingoiare rospi.
Il suo suggeritore abituale, il suo capo ufficio stampa Roberto Bolis, di solito prodigo di suggerimenti intelligenti, deve essere in ferie o ha deciso di sabotarlo perché è un bel po' di tempo che Tosi è sopra le righe, che esagera, che oltrepassa il limite del ridicolo aiutato anche dai media molto servili ma non per questo sempre utili.
Come si fa a criticare Berlusconi e Alfano e poi, a Verona, nella sua giunta, tenersi i servi fedelissimi di Berlusconi e Alfano, i quali servi, di ritorno da Roma dopo l'assemblea nazionale, dichiarano alla stampa il loro straripante entusiasmo per il premier e per il nuovo segretario?
Come fa a dichiararsi soddisfatto perché la Lega ha finalmente ottenuto il federalismo fiscale quando invece il Comune di Verona, il suo, il nostro Comune è costretto a vendere le proprie quote in Fiera per decine di milioni di euro perché con la nuova legge finanziaria del suo governo non ha più i soldi per le spese correnti, cioè per la salute dei cittadini, per i trasporti, per l'assistenza all'handicap, per la cultura, per l'istruzione, per il lavoro....?
Altro che federalismo fiscale, siamo all'agonia dei Comuni e di tutti gli Enti locali.
Via dalla guerra in Libia proclama e, ieri, il governo dice: no restiamo.
Di rospi ne sta ingoiando a chili.
Altro argomento.
Uno dei due Giorgetti di alleanza nazionale, non mi ricordo quale, se il vice ministro o l'assessore regionale, tanto fa lo stesso, ha chiesto al Comune di Verona di non concedere spazi pubblici a Beppe Grillo per le sue manifestazioni perché Beppe Grillo ha definito eroi i manifestanti della Val Susa contrari alla Tav, la ferrovia che distruggerà la loro valle.
No a Grillo perché ha definito eroi quelli della Val Susa, si, qualche anno fa, a quelli del gruppo nazirock Gesta Bellica che negli spazi comunali dei Magazzini Generali cantavano l'eroe Priebke ( Fosse Ardeatine) e invocavano ancora i forni crematori per gli ebrei.
Del resto uno di quei cantori è in Consiglio comunale come capogruppo della lista Tosi.
Gli industriali veronesi per bocca dei loro rappresentanti riuniti in assemblea hanno detto che a Verona le istituzioni, Comune e Provincia devono fare meno chiacchiere e più fatti.
Quelli della Valpantena poi, quelli del consorzio marmisti come Campedelli e quelli dei jeans come Tacchella riunitisi in un ristorante a Grezzana hanno preteso anche loro più attenzione e, dopo l'ultimo bicchiere, hanno chiesto anche un altro tunnel, oltre a quello delle Torricelle, un tunnel che unisca la Valpantena con la Valle dell'Adige.
A parte i tunnel non hanno forse tutti i torti ma qualcosa potrebbero fare anche loro.
Per esempio modificare alcuni parametri nei costi di produzione.
Una rivista specializzata pubblica come risultato di una ricerca alcuni dati su come viene ripartito il valore di un prodotto, per esempio i jeans. Anche quelli di Tacchella. Cioè come vanno ripartiti i soldi che noi spendiamo per comprarci un paio di jeans.
Ecco: il 50% va ai negozianti e all'Iva, il 24% va alla pubblicità, il 13% va al trasporto, il 12% va alle materie prime e costi di produzione, l'1% va agli operai, a chi lavora in fabbrica. L'1% !
Questo è un fatto che spetta agli industriali modificare altrimenti hanno poco titolo per chiedere interventi pubblici più qualificati a sostegno dell'economia dato che gli interventi pubblici, come si sa, vengono pagati con i soldi che i cittadini si guadagnano nelle loro fabbriche.
Ultima: l'altro giorno è arrivato a Verona il giro d'Italia femminile.
Arrivate in piazza Bra, sotto i portoni capitombolo generale causato dalle buche. Cicliste infuriate.
L'assessore Pisa chiamato in causa ha detto: cercherò di capire cosa si può fare.
Assessore Pisa, non è difficile: basta tappare le buche.
Tifosi Hellas-Verona hanno devastato una festa sportiva a Caprino.
La Lega calcio ha rilasciato l'attestato di “Tifoseria corretta” all'Hellas -Verona. Da “L'Arena” di ieri.
Giorgio Bragaja
precedenti interventi si trovano su: giorgiobragaja.blogspot.com
e sul sito di Radio popolare Verona
08 luglio 2011
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