27 maggio 2011

intervento a radiopop 27-5-2011 un cortile di bugie, artisti in fuga, le scelte di Vr-Fedele

Una breve premessa: conosco molte persone e molte di queste persone quando in questi ultimi giorni mi incontrano mi dicono di sperare che domenica e lunedì i ballottaggi vadano bene.
Bene per chi, conoscendomi, non trovano necessario dirlo.

Molte di queste persone, non molte veramente perché siamo a Verona, mi dicono: “Sono astemio ma se va bene farò un brindisi”.
La cosa mi rallegra per due motivi. Il primo è che se i ballottaggi andranno bene forse qualcosa comincerà a cambiare davvero e sarà un bene per tutti. La seconda è che sapere che persone che abitualmente non toccano vino forse dopo un primo brindisi può darsi decidano di continuare a godere, moderatamente, di un piccolo ma rasserenante piacere, non mi dispiace.

In questi giorni ha tenuto banco una notizia significativa nella sua banalità. Uno dei luoghi più belli di Verona è stato chiuso da mattina a tarda sera per il pranzo di nozze del figlio dell' industriale del vino Bolla già assessore regionale e candidato sindaco del centro destra sconfitto nelle passate elezioni. Si tratta del Cortile Mercato Vecchio, e del Palazzo della Ragione in pieno centro, interdetto, con eleganti cordoni rossi e guardie private, che ne impedivano l'accesso a turisti e abitanti da piazza dei Signori, da piazza Erbe e da via Cairoli.

Durante il banchetto la sposa e le invitate, queste con cappellini come quelli che hanno trionfato al matrimonio reale di Kate e William però in versione pearà, si avvicinavano agli ingressi sbarrati per farsi fotografare da turisti e giornalisti. Un po' come allo zoo.

Proteste da parte dei cittadini e relativo scarica barile da parte di assessori e vigili urbani.

L'assessore Sboarina, si smarca subito prevedendo la bufera “io in quella seduta di Giunta che ha dato l'autorizzazione non c'ero” Gli altri assessori, tutti, dichiarano “Il pranzo si ma la chiusura no. Non potevano chiudere. Senza alcuna autorizzazione gli accessi al cortile non potevano essere chiusi impedendo così anche l'accesso alla Torre dei Lamberti.”

Il padre dello sposo replica che lui ha chiesto e gli è stato dato quello che aveva chiesto; la richiesta l'aveva inoltrata l'assessore Perbellini e lui si era attenuto a quanto aveva chiesto e ottenuto.

Ma gli assessori non si danno per vinti e continuano a dire che no non si poteva chiudere.
A questo punto la cosa pareva finita lì senza troppo danno per l'amministrazione se non per la stranezza di vigili urbani sempre presenti in piazza Erbe e che tuttavia non si erano accorti di niente.

Ma un giornalista del “Corriere”, Aldegheri, fa quello che avrebbero potuto e dovuto fare anche gli altri suoi colleghi cioè fa bene il suo mestiere e va alla fonte. Che è l'Agec, l'Agenzia gestione edifici comunali che, lo dice il nome, ha in gestione gli edifici comunali e perciò anche il Palazzo della Ragione e relativo cortile Mercato Vecchio.

E intervista il direttore, l'ingegnere Sandro Tartaglia, il quale così risponde:”...noi abbiamo in mano una regolare delibera della Giunta comunale di Verona che ci autorizza a chiudere il cortile per la cerimonia; tutto assolutamente regolare quindi”.

Conosco l'ingegnere Tartaglia da sempre, è una persona seria e responsabile e naturalmente nessuno ha smentito le sue dichiarazioni.
Come la mettiamo cari assessori?
Perché continuate a raccontare bugie?
Domanda retorica. Fossero bugiardi solo su cose così.

Si sta avvicinando l'inizio della stagione lirica in arena.
Nei cartelloni preparati con un giusto anticipo per dare la consueta risonanza pubblicitaria all'evento c'erano i nomi degli artisti che avrebbero, come si usa dire, calcato il vasto palcoscenico dell'anfiteatro.
Tenore tal dei tali, soprano tal dei tali, baritono tal dei tali ecc, ecc ..

Come è come non è un certo giorno, pochi giorni fa, il sovrintendente Girondini, pupillo di Tosi, onestamente ammette-come riferisce L'Arena- che ci sono defezioni e alcuni artisti importanti non ci saranno malgrado siano già statipubblicizzati nei cartelloni.
Si sono resi irrecuperabili.

Si era annunciata una Traviata pirotecnica e si sono venduti biglietti sui nomi annunciati degli interpreti famosi per poi venir a sapere che quelli annunciati non ci saranno e la produzione verrà affidata a una schiera di “volenterosi “ interpreti raccattati un po' qua e un po' là in giro per l'Europa.
Così per altre opere che vengono svilite e declassate.
Scompaiono gli artisti e scompare la credibilità di una tradizione centenaria.

Bambino andavo all'opera in arena con mio padre sulle gradinate sotto l'ala perché la leggenda diceva che l'acustica lì sotto era perfetta e anche perché costava meno: Beniamino Gigli, Mafalda Favero....e poi, con gli anni, Placido Domingo, la Callas...grandi nomi, grandi artisti.
E ora gli artisti scappano. Non ci vogliono venire. Però in piazza Bra c'è la festa della birra e delle salsicce

Don Fasani opinionista principe di “Verona Fedele”continua nella sua battaglia.
Dopo aver difeso Berlusconi:”... ce l'hanno con lui solo perché gli piacciono le donne”, ha chiesto la privatizzazione della Rai, l'ostracismo per Santoro, Floris e la Gabanelli, difende il nucleare e, in questi giorni, anche la privatizzazione dell'acqua.
Una domanda al vescovo Zenti: Vescovo Zenti ma non l'aveva nominato, immeritatamente, direttore della biblioteca Capitolare proprio per levarselo di torno?

Giorgio Bragaja

i precedenti interventi si possono trovare su: giorgiobragaja.blogspot.com e sul sito di Radio Popolare Verona

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