25 luglio 2010

intervento a radiopop 22-7-19 su intercettazioni, ass, Di Dio, don Fasani e Zenti

Alcune settimane fa, qui da Radio Popolare, azzardai un ipotesi: con questa proposta della maggioranza sulle intercettazioni andrà a finire come andavano a finire le trattazioni tra i contadini che tanti anni fa, il lunedì mattina, affollavano piazza Erbe per concludere i loro affari.

Il venditore offriva la sua merce, campi, bestiame, attrezzi, vigneti o altro ad un prezzo talmente esorbitante da suscitare le plateali proteste del compratore.
Tale era la distanza tra i due che pareva remota ogni possibilità di accordo.

Allora interveniva il mediatore e dopo estenuanti e folcloristiche trattative l'affare si concludeva.
A guadagnarci veramente era, dei due (oltre al mediatore) colui che aveva più capacità di resistere, il più forte anche economicamente, che poi se ne andava magari scuotendo la testa e lamentandosi: “g'ho rimesso”.

Berlusconi ha messo sul tavolo una proposta talmente fuori dal mondo, ben sapendolo, che tutti, ONU, Consiglio d'Europa, editori, giornalisti, anche i suoi (e ciò avrebbe dovuto far drizzare le orecchie all'opposizione), la Magistratura, la Consulta, l'hanno dichiarata non accoglibile, antidemocratica, liberticida....

E allora ecco che anche qui interviene il mediatore, il presidente della Camera Fini.
La proposta viene ridimensionata, Berlusconi, che ha già pronta la proposta per la riforma della giustizia che prevede la dipendenza dei pubblici ministeri dal Governo con la quale si annullerebbero i “miglioramenti” del mediatore Fini, se ne lamenta magari anche lui scuote la testa ma incassa comunque un guadagno, Fini incassa le lodi di tutti e una cambiale in bianco per il suo futuro politico, tutti si dichiarano un po' vincitori, più o meno soddisfatti o meno indignati.

L'ipotesi di cui parlavo qualche giorno fa sta diventando realtà?
Vedremo come andrà a finire. Temo il peggio ma spero di sbagliarmi.

Altro argomento.

Per rendere ancora più triste, più loffio, l'attuale panorama politico cittadino ci mancava solo la lite tra l'assessore alle pari opportunità del Comune di Verona Di Dio e il fotografo Toscani.
Motivo della lite la campagna pubblicitaria che reclamizza cibo per cani e gatti con immagini di donne e uomini nudi dall'ombelico in su e con volti di cani e gatti.

“Quelle immagini-afferma l'assessore sollecitato, dice lui, da un gruppo di giovani, possono essere dannose per il normale sviluppo psichico dei giovani e così ho fatto togliere i manifesti”.

Toscani lo manda a quel paese e precisa che i manifesti sono stati tolti perché la campagna pubblicitaria era terminata e solo per quello e non per l'intervento dell'assessore.

A me Toscani, quel che fa, quel che fotografa, quel che dice, a volte piace e volte no.
Però trovo che sollevare tanto rumore da parte dell'assessore alle pari opportunità, che è sempre quello che al momento del suo insediamento dichiarò: “...pari opportunità? Si ma per gli uomini perché le donne di opportunità ne hanno avute anche troppe” , sia stato solo un voler accattivarsi un certo elettorato anche se, come dice lui, è stato sollecitato da un gruppo di giovani.

Quali giovani? Forse quelli di casa Pound. Quelli fieramente antisistema e anticapitalisti e altrettanto fieramente sostenitori di Berlusconi.

L'assessore è lo stesso che, sul caso Brancher, il ministro sotto processo per appropriazione indebita fatto dimettere dopo che aveva chiesto il legittimo impedimento per non presentarsi in Tribunale, ha dichiarato: “Le dimissioni di Brancher? Nobile gesto che dimostra il suo alto senso delle istituzioni”.
E se la prende con Toscani per quattro manifesti. Recano più danno ai giovani le foto di Toscani o le sue dichiarazioni in lode di Brancher?

Su “Verona Fedele” il direttore Margoni ha scritto in prima pagina un durissimo intervento su Brancher e all'interno pubblica una intera pagina sempre sullo stesso argomento molto critica.

Invece silenzio assoluto del vescovo Zenti e di don Fasani che pure parlano e scrivono su tutto e su tutti.
La voce della Diocesi, Zenti, afona, il suo megafono, don Fasani, guasto. Come mai?

Quest'ultimo, don Fasani, dopo aver criticato Cgil e Fiom per la vertenza Fiat, fa una confessione.
Si rimprovera per aver celebrato una messa con grande distrazione a causa della poca educazione dei fedeli che parlavano, si muovevano, disturbavano...e scrive: “ ...non so se questa cosa mi costerà qualche anno di Purgatorio”.
Purgatorio?

Giorgio Bragaja

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