27 gennaio 2010

A radio popolare il 27-1 10 il giorno della memoria, Hack-Zenti, via Dante e altro

Oggi è il Giorno della Memoria e viene celebrato al palazzo della Gran Guardia.

Il 27 gennaio perché in quella data, nel 1945, l'Armata Rossa entrò nel campo di sterminio di Auschwitz e rivelò al mondo le atrocità del nazismo.

I superstiti erano pochi così come negli altri campi. Milioni di persone, di esseri umani, scomparsi.
Ebrei, soprattutto, ma non solo ebrei, anche prigionieri politici comunisti, socialisti, democratici, sacerdoti, zingari, omosessuali, testimoni di Geova, prigionieri di guerra, semplici cittadini.
Sarà presente anche il Sindaco Tosi (o chi per lui) e, certamente, avrà parole adatte alla circostanza.

Ma è bene ricordare, proprio in questo giorno, che lui e la sua Giunta sono stati eletti e si sostengono anche con i voti di una estrema destra xenofoba e intollerante e che il capogruppo della Lista Tosi in Consiglio Comunale è un esponente di primo livello di questa destra che si richiama ai principi più reazionari e razzisti e che nelle sue canzoni inneggiava all'eroico capitano Priebke, quello dell'eccidio delle Fosse Ardeatine.

E, tra qualche giorno, la assessora alla cultura della sua Giunta, Erminia Perbellini, eletta in quella stessa Lista Tosi di cui sopra, parteciperà ad una iniziativa della associazione “Casa Pound”, iniziativa cacciata dall'Università, ma accolta nella Biblioteca comunale. Casa Pound è una associazione di estrema destra il cui nome, quello del poeta americano Ezra Pound, non è stato scelto in omaggio alle sue (belle) poesie ma piuttosto per quello che lui diceva alla radio dell'Asse nel 1944 e cioè che ” Hitler è come Giovanna d'Arco e salverà l'Europa”. A guerra finita Ezra Pound fu punito in maniera feroce dai suoi connazionali.

Proprio in occasione della Giornata della Memoria un gruppo di cittadini ha diffuso una lettera aperta al Prefetto di Verona invitandola ad intervenire per evitare che si ripeta, oggi, la intollerabile situazione degli anni passati quando la Polizia impedì a molti giovani di entrare nel luogo della cerimonia.

Ora qualcosa sull'incontro di qualche giorno fa tra la astrofisica Margherita Hack e il vescovo dì Verona Giuseppe Zenti.

L'incontro è avvenuto in campo avverso, la Verona di Tosi e di Zenti, e con manifesta disparità numerica tra le squadre.

Infatti sul campo, sul palco, da una parte il presentatore, un sacerdote direttore della Fondazione “Toniolo”, poi il moderatore Michele Brambilla giornalista de “La Stampa” già vicedirettore di “Libero”, autore di alcuni libri come “In nome del Padre”, “Gesù spiegato a mio figlio”ecc, poi il medico-ricercatore cattolico Caviraghi, il preside dell'istituto “Stimmate” noto polemista cattolico e, infine, don Fasani editorialista di “Verona Fedele” e portavoce del vescovo, dall'altra parte la Hack e la filosofa Adriana Cavarero. Cinque a due.

Ciononostante, come era largamente prevedibile, il risultato è stato quello che, non tanto pietosamente, il giornale “il Verona”, unico, in questa occasione, a scriver chiaro, ha sinteticamente riassunto così :”Hack-Zenti uno a zero”.

Momento da ricordare: don Fasani fa un intervento che vorrebbe essere polemico ma risulta un po' ingarbugliato e la Hack, serafica : “non ho capito niente” e costringe l'irritatissimo don Fasani a ripetere la domanda

In conclusione il vescovo Zenti, gentile, dice alla Hack “ci rivedremo in paradiso”.

Io non me ne intendo molto ma il vescovo è proprio sicuro di andarci in paradiso? Amico di
di Tosi, che non è amico dei diseredati, silente sulle malefatte dello stesso, consente che il suo giornale, “Verona Fedele” sostenga, che “non è giusto prendersela con Berlusconi solo perché gli piacciono le donne”.
Fossi in lui, sull'ingresso in paradiso, avrei qualche dubbio.

Tre giorni dopo il vescovo ha scritto su “L'Arena” il consueto articolo però questa volta quasi totalmente condivisibile fin dal titolo “La disoccupazione è una polveriera sociale”.
Il testo era conseguente al titolo. Effetto Hack? Hack taumaturga?

Parliamo di via Dante. E' quella via, larga e corta, che univa piazza dei Signori a piazza Viviani.
Dico univa, e non unisce, perché alcuni anni fa fu scavata e resa impraticabile per un intervento che avrebbe dovuto riqualificare tutto il complesso dei cortili scaligeri.

Intervento, per quel che riguarda via Dante, a parer mio, sbagliato. Ha interrotto un percorso e un collegamento tra le piazze e ha addirittura alzato il piano stradale di quel che resta di via Dante resa ora impercorribile.

Il progetto era di un bravo architetto veronese autore di altri pregevoli interventi ma, quello, fu un intervento sbagliato.

Ne parlo ora perché, è notizia dell'altro giorno, l'assessore Di Dio ha detto che, per rendere percorribile, via Dante faranno una passerella in cemento armato parallela al palazzo della Ragione, larga circa due metri e mezzo, da piazza dei Signori fino a piazza Viviani.

Vorrei ricordare che il Consiglio Comunale della nostra città, alcuni anni, fa ha approvato all'unanimità una proposta per il ripristino di via Dante così come era prima di quell'intervento cioè aveva deciso la copertura del buco e il ritorno del piano stradale al livello precedente.
Mi rivolgo agli amministratori della città:

Non spendete altri soldi per imbruttire ancor di più una cosa già molto brutta.
Aspettate di averne di più di soldi oppure chiedetene alle banche che, quando vogliono, danno soldi anche per interventi intelligenti.

Giorgio Bragaja

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