intervento a radio popo 23-3-2012 Star: perché Filippi? piazza Corrubbio, foto di gruppo....
Prima due parole sul governo Monti. Non parlo mai di questioni nazionali perché tanti altri ne parlano ma, ogni tanto, mi vien voglia di fare una eccezione e di dire la mia.
Dunque, secondo me, Monti e i suoi ministri stanno facendo cose che, se Berlusconi avesse anche solo accennato di voler fare, l'opposizione e giornali tipo Repubblica e Corriere, radio e Tv l'avrebbero massacrato.
Invece oggi il partito di Berlusconi e il partito di Bersani, insieme, votano tutto, forse anche l'articolo 18.
Penso perciò che la fine del governo Berlusconi sia stata pensata, progettata e voluta concordemente non per un desiderio di decenza ma per poter fare, decentemente, quelle cose indecenti che a un governo indecente non sarebbe stato consentito di fare.
Parco Star, Parco scientifico e tecnologico Star. E' il luogo, fisico, perché ha anche una sua sede alla periferia di Verona, nel quale, per volontà e con il sostegno economico degli Enti pubblici e privati veronesi si doveva sviluppare ricerca per l'innovazione e lo sviluppo della nostra.
Parchi simili esistono anche a Venezia e a Padova con esiti sembra diversi da quelli del parco veronese.
Infatti il Parco Star è in crisi con perdite annue di centinaia di migliaia di euro.
Di questa vicenda che dura da qualche anno ne ho parlato qui a radio popolare mi pare due anni fa.
Ora le cose sono peggiorate e, in qualche modo Comune e Provincia, dovranno intervenire.
Di chi è la responsabilità?
Premesso che non è sempre vero che se un Ente va male la colpa maggiore è del suo presidente o del suo direttore, voglio porre questa domanda.
Cioè quello che a me risulta ancora misterioso è questo: come mai, per quali motivi hanno messo a presiedere il Parco Star il leghista Maurizio Filippi che non aveva e non ha alcuna competenza ed esperienza in materia e che oltre alla presidenza del Parco ha accumulato, non si sa perché, altri incarichi di prestigio con relative sostanziose prebende?
La Lega a Verona conta su vasti consensi e perciò può fare riferimento su persone che titoli e competenze sicuramente ne hanno.
E allora perché Filippi? E perché, come detto prima, a lui altre importanti responsabilità?
Non è ragionevolmente comprensibile. Ci deve essere un qualche altro motivo.
I lavori per il parcheggio di piazza Corrubbio a san Zeno sono di nuovo fermi e intanto si è riunito il consiglio di Circoscrizione che, praticamente all'unanimità (diciassette voti contrari, quattro astenuti e nessun favorevole) ha detto che il progetto di rifacimento della piazza sopra il parcheggio sotterraneo fa schifo.
Così i consiglieri hanno deciso di interessare la Sovrintendenza.
Stanno freschi. Se in piazza Bra c'è ancora il monumento al Muro, se in piazza Indipendenza mettono quello che vogliono senza che nessuno apra bocca, se tutta la città è tappezzata di ignobili targhe, targhette, busti e bustini, se il Liston è diventato come la riviera romagnola (senza avere in compenso il mare) con i nuovi tendoni zeffirelliani che nascondono i palazzi rinascimentali, se l'Arena sarà nascosta dalla pubblicità, pensate che la sovrintendenza si interessi di piazza Corrubbio?
A proposito di parcheggi sotterranei uno era addirittura progettato in piazzetta Bra Molinari.
Detto cosi uno può dire beh, e allora?
Dire piazzetta Bra Molinari per molti significa poco. Il luogo non viene individuato.
Ma la piazzetta Bra molinari è il luogo più magico di Verona.
E' quel piccolo giardino dietro la chiesa di santa Anastasia, e il liceo Maffei, quel luogo che di fronte ha la più straordinaria visione che la città può offrire: il fiume, il ponte Pietra, il colle di san Pietro con il Teatro romano e il castello.
E lì la maggioranza di qualche anno fa voleva un parcheggio e non fu la Sovrintendenza a bloccarlo.
Su “L'Arena” dell'altro giorno si dava la notizia che l'assessore Di Dio e il consigliere della Zai Mariotti, dell'estrema destra veronese, erano confluiti in quella che sarà la lista Tosi, in pratica nella Lega suscitando le rimostranze degli AN e di altri destri.
Rimostranze che io ritengo del tutto ingiustificate perché la scelta di Di Dio e Mariotti è del tutto coerente.
Perché oggi a Verona la vera destra estrema è la Lega e lo dimostra il fatto che il Sindaco Tosi ha nominato suo capogruppo in consiglio comunale e coordinatore unico della sua campagna elettorale Andrea Miglioranzi dichiaratamente fascista che ancora nel 2004 dopo che da decenni nelle scuole, nei giornali, nella Tv si documentavano le barbarie naziste, cantava le gloriose gesta belliche del capitano Priebke, quello delle Ardeatine.
“L'Arena” corredava il fausto annuncio della decisione di Di Dio e Mariotti con una foto che ritraeva i tre, Tosi, Di Dio e Mariotti abbracciati in piazza Bra davanti a l'Arena.
Mancava Miglioranzi.
Era a casa preso da una botta di nostalgia e aveva messo un CD per riascoltare quello che lui cantava qualche anno fa con il suo gruppo musicale nazirock “Gesta Bellica”: gli sporchi ebrei, la feccia rossa, l'eroico capitano Priebke...
Ha ragione Cazzullo che in un lungo articolo sul Corriere afferma che Verona è la città più fascista d'Italia ma ha torto quando, malgrado ciò, ne traccia un ritratto buonista.
Perché il fascismo non è mai buono.
E, infatti, a Verona sono in vigore le ordinanze comunali più razziste d'Italia e il razzismo è fascismo.
E se Tosi è il sindaco più amato d'Italia dopo quello di Napoli (che è il suo opposto) c'è di che aver paura. Qui a Verona.
giorgio.bragaja@gmail.com
La trascrizione di questo e dei precedenti interventi su: giorgiobragaja.blogspot.com
e su: radio popolare Verona
23 marzo 2012
16 marzo 2012
a radiopop 16-3-2012 su il nuovo di Castelletti, la verde Verona, Fantoni e altro
C'è un nuovo candidato sindaco, l'avvocato Castelletti per il Pdl, già vicepresidente di Unicredit, della Fiera e di altri Enti pubblici.
La sua prima dichiarazione è stata questa: “ Siamo l'officina di un progetto amministrativo che può diventare laboratorio di un progetto nazionale nell'ottica del Partito popolare europeo, che cerchi anche di riavvicinare la politica alla società. Io non sarò il Monti di Verona ma un tecnico a servizio della città ecc, ecc...”.
Il solito melenso ritornello e, per confermare anche visivamente, che lui è il nuovo si è presentato con alla sua destra il noto Aldo Brancher, il ministro più veloce della Repubblica quello che dopo soli diciassette giorni dalla sua nomina è stato gentilmente ma fermamente convinto dal Presidente della Repubblica Napolitano a lasciare l'incarico perché condannato co sentenza definitiva a due anni e tre mesi per falso in bilancio e ricettazione, e alla sua sinistra, di Castelletti, la senatrice Cinzia Bonfrisco anche lei, evidentemente, espressione del nuovo che gira per il Bel Paese.
Si è definito, Castelletti, un tecnico, cioè staccato dai partiti come se le cariche ricoperte negli anni passati gli fossero state date da Gesù bambino.
Spera di prendere voti anche dai leghisti anti Tosi e, mi auguro di no , anche dai cosiddetti moderati del centro-sinistra tipo Fogliardi e compagnia.
Il candidato sindaco del centro-sinistra Bertucco, fa il suo mestiere con calma (forse un po' troppa calma) e dice le cose che vuol fare in incontri pubblici, su “L'Arena”, sul suo sito e in televisione quando lo invitano.
Tosi, invece, è dappertutto e sempre, coccolato e riverito oggetto di domande sembra fatte apposta per fargli fare bella figura.
Mai nessuno che, anche solo per caso o per sbaglio, gli chieda: “...ma, e le sue ordinanze contro i più disgraziati che Lei ha emanato nel suo Comune? ...ma, e la sua condanna per razzismo?...ma, e la nomina a capogruppo della sua lista in consiglio comunale di chi cantava morte agli ebrei e viva il boia delle Ardeatine?”
Nè Santoro, nè Lerner, nè Floris gli hanno mai posto queste domande, domande che, forse, avrebbero messo un po' in difficoltà il troppo sicuro sindaco di Verona.
Il Politecnico di Torino per conto della Fondazione per la sussidiarietà ha fatto una classifica sul verde e i parchi nelle città e ha classificato Verona tra i primi.
Non conosco i parametri usati per comporre la classifica ma penso che tra questi, necessariamente, ci sarà stato anche l'uso, la fruibilità dei luoghi verdi, la loro funzione anche di luoghi per la socializzazione, gli incontri, l'accoglienza.
Sicuramente agli esperti del Politecnico devono essere sfuggiti i dissuasori fatti saldare dal sindaco sulle panchine per non permettere a chi non ha un tetto di riposarsi ma soprattutto non hanno notato che addirittura in alcuni giardini le panchine non ci sono più perché sono state tolte per lo stesso motivo.
Al Politecnico di Torino sono bravi, sono dei tecnici, come Monti, ma un po' disattenti.
Fantoni, consigliere e vicepresidente del consiglio comunale nell'ultima settimana ha colpito ancora per ben due volte.
Dopo aver proposto nel corso degli ultimi due o tre anni una passerella sopraelevata in acciaio tra ponte Pietra e il sagrato della chiesa di santo Stefano per snellire il traffico davanti al Teatro romano, una galleria sotterranea tra san Giorgio e ponte Garibaldi sempre per snellire il traffico, la copertura de l'arena, e altre cose che non ricordo ma dello stesso livello culturale, l'altro giorno ha proposto l'utilizzo di un mezzo anfibio della guerra del Golfo (Irak) per la navigazione turistica dell'Adige.
Cioè una sorta di carro armato che trasporta i turisti navigando sull'Adige , riemerge, per dire, all'alzaia dell'Arsenale e prosegue, grondante fango, su per il ponte di Castelvecchio verso la Bra.
L'altra proposta è quella di fare il museo dell'amore dedicato a Giulietta nella casa di Romeo in via Arche Scaligere .
Ma la cosiddetta casa di Romeo è abitata, ha un inquilino che ne è anche proprietario.
Inquilino difficile da sfrattare perché non è un extracomunitario, è Paolo Biasi, il presidente della Fondazione Cariverona.
Uno a questo punto può dire: l'anfibio, il ponte sul ponte....ma, dai, non è vero.
E' vero, nero su bianco su “L'Arena” e lo stesso Fantoni in diretta in radio e Tv.
Del resto perché non può essere possibile in una città nella quale una sovrintendenza permette che un sindaco senza chiedere permessi a nessuno collochi statue dove e come gli pare come è successo con l'ultima in piazza delle Poste per omaggiare il culto di Giulietta e Romeo?
La squadra di calcio Verona-Hellas è stata multata per 40 mila euro per i cori razzisti che i suoi ti fosi hanno intonato durante l'ultima partita.
Finora sono centomila euro di multe da pagare e mancano ancora dieci partite.
E' un record. La domanda d'obbligo: come mai il Comune di Verona, con la sua azienda principe, la Agsm, sponsorizza e finanzia la squadra con la tifoseria più razzista del campionato?
E, invece, non sponsorizza anche il Chievo che di tifosi razzisti non ne vuol sapere?
giorgio.bragaja@gmail.com
La trascrizione di questo e dei precedenti interventi su: giorgiobragaja.blogspot.com
e su: radio popolare Verona
C'è un nuovo candidato sindaco, l'avvocato Castelletti per il Pdl, già vicepresidente di Unicredit, della Fiera e di altri Enti pubblici.
La sua prima dichiarazione è stata questa: “ Siamo l'officina di un progetto amministrativo che può diventare laboratorio di un progetto nazionale nell'ottica del Partito popolare europeo, che cerchi anche di riavvicinare la politica alla società. Io non sarò il Monti di Verona ma un tecnico a servizio della città ecc, ecc...”.
Il solito melenso ritornello e, per confermare anche visivamente, che lui è il nuovo si è presentato con alla sua destra il noto Aldo Brancher, il ministro più veloce della Repubblica quello che dopo soli diciassette giorni dalla sua nomina è stato gentilmente ma fermamente convinto dal Presidente della Repubblica Napolitano a lasciare l'incarico perché condannato co sentenza definitiva a due anni e tre mesi per falso in bilancio e ricettazione, e alla sua sinistra, di Castelletti, la senatrice Cinzia Bonfrisco anche lei, evidentemente, espressione del nuovo che gira per il Bel Paese.
Si è definito, Castelletti, un tecnico, cioè staccato dai partiti come se le cariche ricoperte negli anni passati gli fossero state date da Gesù bambino.
Spera di prendere voti anche dai leghisti anti Tosi e, mi auguro di no , anche dai cosiddetti moderati del centro-sinistra tipo Fogliardi e compagnia.
Il candidato sindaco del centro-sinistra Bertucco, fa il suo mestiere con calma (forse un po' troppa calma) e dice le cose che vuol fare in incontri pubblici, su “L'Arena”, sul suo sito e in televisione quando lo invitano.
Tosi, invece, è dappertutto e sempre, coccolato e riverito oggetto di domande sembra fatte apposta per fargli fare bella figura.
Mai nessuno che, anche solo per caso o per sbaglio, gli chieda: “...ma, e le sue ordinanze contro i più disgraziati che Lei ha emanato nel suo Comune? ...ma, e la sua condanna per razzismo?...ma, e la nomina a capogruppo della sua lista in consiglio comunale di chi cantava morte agli ebrei e viva il boia delle Ardeatine?”
Nè Santoro, nè Lerner, nè Floris gli hanno mai posto queste domande, domande che, forse, avrebbero messo un po' in difficoltà il troppo sicuro sindaco di Verona.
Il Politecnico di Torino per conto della Fondazione per la sussidiarietà ha fatto una classifica sul verde e i parchi nelle città e ha classificato Verona tra i primi.
Non conosco i parametri usati per comporre la classifica ma penso che tra questi, necessariamente, ci sarà stato anche l'uso, la fruibilità dei luoghi verdi, la loro funzione anche di luoghi per la socializzazione, gli incontri, l'accoglienza.
Sicuramente agli esperti del Politecnico devono essere sfuggiti i dissuasori fatti saldare dal sindaco sulle panchine per non permettere a chi non ha un tetto di riposarsi ma soprattutto non hanno notato che addirittura in alcuni giardini le panchine non ci sono più perché sono state tolte per lo stesso motivo.
Al Politecnico di Torino sono bravi, sono dei tecnici, come Monti, ma un po' disattenti.
Fantoni, consigliere e vicepresidente del consiglio comunale nell'ultima settimana ha colpito ancora per ben due volte.
Dopo aver proposto nel corso degli ultimi due o tre anni una passerella sopraelevata in acciaio tra ponte Pietra e il sagrato della chiesa di santo Stefano per snellire il traffico davanti al Teatro romano, una galleria sotterranea tra san Giorgio e ponte Garibaldi sempre per snellire il traffico, la copertura de l'arena, e altre cose che non ricordo ma dello stesso livello culturale, l'altro giorno ha proposto l'utilizzo di un mezzo anfibio della guerra del Golfo (Irak) per la navigazione turistica dell'Adige.
Cioè una sorta di carro armato che trasporta i turisti navigando sull'Adige , riemerge, per dire, all'alzaia dell'Arsenale e prosegue, grondante fango, su per il ponte di Castelvecchio verso la Bra.
L'altra proposta è quella di fare il museo dell'amore dedicato a Giulietta nella casa di Romeo in via Arche Scaligere .
Ma la cosiddetta casa di Romeo è abitata, ha un inquilino che ne è anche proprietario.
Inquilino difficile da sfrattare perché non è un extracomunitario, è Paolo Biasi, il presidente della Fondazione Cariverona.
Uno a questo punto può dire: l'anfibio, il ponte sul ponte....ma, dai, non è vero.
E' vero, nero su bianco su “L'Arena” e lo stesso Fantoni in diretta in radio e Tv.
Del resto perché non può essere possibile in una città nella quale una sovrintendenza permette che un sindaco senza chiedere permessi a nessuno collochi statue dove e come gli pare come è successo con l'ultima in piazza delle Poste per omaggiare il culto di Giulietta e Romeo?
La squadra di calcio Verona-Hellas è stata multata per 40 mila euro per i cori razzisti che i suoi ti fosi hanno intonato durante l'ultima partita.
Finora sono centomila euro di multe da pagare e mancano ancora dieci partite.
E' un record. La domanda d'obbligo: come mai il Comune di Verona, con la sua azienda principe, la Agsm, sponsorizza e finanzia la squadra con la tifoseria più razzista del campionato?
E, invece, non sponsorizza anche il Chievo che di tifosi razzisti non ne vuol sapere?
giorgio.bragaja@gmail.com
La trascrizione di questo e dei precedenti interventi su: giorgiobragaja.blogspot.com
e su: radio popolare Verona
02 marzo 2012
intervento a radiopop 2-3-2012 ressa di liste, la Passalacqua? Chi è stato? don Milani.
Manca un mese alla presentazione delle liste per le elezioni al Comune di Verona che si terranno il6 e 7 maggio. Termine per la presentazione delle liste il 3 aprile.
Il presidente della Regione Zaia ha presenziato all'assemblea dell'altro giorno alla Gran Guardia per sostenere la candidatura di Tosi.
Il giornale cittadino scrive e titola come se il presidente desse ragione al sindaco nella decisione di fare una lista, come l'altra volta, cioè con il suo nome: Lista Tosi.
Non è così. Zaia ha semplicemente detto che Tosi deve essere il candidato sindaco cioè una ovvietà.
Non c'è nessuno nella Lega che pensi che Tosi non debba essere il candidato sindaco.Almeno per adesso.
Ci sono invece molti, anche a Verona, che sono d'accordo con Bossi che vede come il fumo negli occhi il fatto che Tosi metta il suo nome alla lista. E, sulla lista con il nome del sindaco, Zaia ha solo detto: vedremo.
I bossiani veronesi che contano, Bricolo Montagnoli ecc.. non c'erano alla Gran Guardia perché erano in Parlamento:
C'era solo il consigliere regionale Sandro Sandri che, convinto di aver un posto in prima fila si era avviato fiducioso per accomodarsi ma il posto per lui non c'era e si è accomodato in fondo alla sala, in piedi, in castigo.
Dunque tutto in alto mare anche se il coordinatore e responsabile per la campagna elettorale di Tosi, Miglioranzi, si proprio lui, ha dichiarato che la lista Tosi “va avanti come un missile”.
E cosi non parlano della città di cosa vogliono fare, che progetti hanno ma solo del nome della lista.
Tant'è che uno dei due Giorgetti, non so quale ma è lo stesso, ha detto “Tosi la smetta di fare la Erzigova, la smetta di fare la diva”.
Espressione al femminile che io ho trovato strana e che altri hanno trovato ambigua.
Sullo stesso registro più o meno tutti i candidati sindaci. E con una gran confusione sulle amicizie- Perché c'è chi si dice amico di Brancher, chi si dice amico della Bonfrisco ma anche di Brancher ma non di Bendinelli, chi dice di essere amico di Fratta Pasini ma non dei Giorgetti, chi di Bertacco ma non di Sboarina.però anche di Brancher e qualche volta di uno solo dei Giorgetti. La Cametti non è amica di nessuno e va da sola o forse con il terzo polo.
Un bel giro di amicizie.
Da parte sua il vescovo Zenti continua ad essere buon amico di Tosi perché, dice, Tosi è un leghista buono
Qualcuno dovrebbe mandare al vescovo l'elenco delle ordinanze di Tosi, ancora tutte in vigore, contro i più deboli e diseredati.
Ma no, il vescovo le conosce bene e per lui va bene così..
L'unico candidato sindaco che parla della città è il candidato sindaco del centro sinistra: Bertucco.
Senza colpi di scena, senza teatralità, con buon senso e precisione. Così come dovrebbero fare tutti.
Tiziana Valpiana, ex parlamentare, ha partecipato l'altro giorno, ad un dibattito alla Società Letteraria. Mi raccontava che quando, parlando della società civile veronese, dei comitati, delle associazioni, dei gruppi di lavoro e del loro ruolo positivo citando l'esempio della Passalacqua, la caserma della Nato ora patrimonio della città e di come si sono svolti i fatti, di come un comitato di cittadini si sia imposto dopo una dura lotta contro la stessa giunta comunale che non ne voleva sapere, che quella caserma non la voleva perché “...500 famiglie di militari americani portano benessere e poi cosa ne facciamo...” i presenti, tra i quali alcuni navigati uomini politici, esprimevano meraviglia.
Se ne erano dimenticati. Pensavano che fosse stato il Comune a volerla, che un sindaco (una sindaca in questo caso) illuminato e intelligente si fosse battuto per averla.
Tutto il contrario. E non solo la giunta e il consiglio comunale erano contro, salvo alcune mosche bianche, rosse per la verità, ma anche tutta la stampa e le televisioni veronesi.
Sono bastati pochi anni, dieci? per dimenticare?
Nella storia di questa città, quando se ne scriverà, la Passalacqua sarà diventata un dono piovuto dal cielo?
Quelli che sono stati i protagonisti di questa straordinaria vicenda hanno il dovere di lasciare una testimonianza, scrivano un libro che documenti come si sono svolte le cose, chi furono i protagonisti.
Questa vicenda, è, deve diventare, una testimonianza di democrazia, deve essere conosciuta e non dimenticata.
Ci sono forse tanti altri esempi, come la vicenda della Passalacqua, nella storia di Verona di questi ultimi decenni?
Domani 3 marzo nella scuola primaria Cangrande della Scala di san Giovanni Lupatoto si terrà un corso di formazione e aggiornamento con riferimento alle tematiche di don Milani, il prete degli ultimi.
Bisognerebbe estenderlo a tutti Comuni con sindaci leghisti.
giorgio.bragaja@gmail.com
La trascrizione di questo e dei precedenti interventi su: giorgiobragaja.blogspot.com
e su: radio popolare verona
Manca un mese alla presentazione delle liste per le elezioni al Comune di Verona che si terranno il6 e 7 maggio. Termine per la presentazione delle liste il 3 aprile.
Il presidente della Regione Zaia ha presenziato all'assemblea dell'altro giorno alla Gran Guardia per sostenere la candidatura di Tosi.
Il giornale cittadino scrive e titola come se il presidente desse ragione al sindaco nella decisione di fare una lista, come l'altra volta, cioè con il suo nome: Lista Tosi.
Non è così. Zaia ha semplicemente detto che Tosi deve essere il candidato sindaco cioè una ovvietà.
Non c'è nessuno nella Lega che pensi che Tosi non debba essere il candidato sindaco.Almeno per adesso.
Ci sono invece molti, anche a Verona, che sono d'accordo con Bossi che vede come il fumo negli occhi il fatto che Tosi metta il suo nome alla lista. E, sulla lista con il nome del sindaco, Zaia ha solo detto: vedremo.
I bossiani veronesi che contano, Bricolo Montagnoli ecc.. non c'erano alla Gran Guardia perché erano in Parlamento:
C'era solo il consigliere regionale Sandro Sandri che, convinto di aver un posto in prima fila si era avviato fiducioso per accomodarsi ma il posto per lui non c'era e si è accomodato in fondo alla sala, in piedi, in castigo.
Dunque tutto in alto mare anche se il coordinatore e responsabile per la campagna elettorale di Tosi, Miglioranzi, si proprio lui, ha dichiarato che la lista Tosi “va avanti come un missile”.
E cosi non parlano della città di cosa vogliono fare, che progetti hanno ma solo del nome della lista.
Tant'è che uno dei due Giorgetti, non so quale ma è lo stesso, ha detto “Tosi la smetta di fare la Erzigova, la smetta di fare la diva”.
Espressione al femminile che io ho trovato strana e che altri hanno trovato ambigua.
Sullo stesso registro più o meno tutti i candidati sindaci. E con una gran confusione sulle amicizie- Perché c'è chi si dice amico di Brancher, chi si dice amico della Bonfrisco ma anche di Brancher ma non di Bendinelli, chi dice di essere amico di Fratta Pasini ma non dei Giorgetti, chi di Bertacco ma non di Sboarina.però anche di Brancher e qualche volta di uno solo dei Giorgetti. La Cametti non è amica di nessuno e va da sola o forse con il terzo polo.
Un bel giro di amicizie.
Da parte sua il vescovo Zenti continua ad essere buon amico di Tosi perché, dice, Tosi è un leghista buono
Qualcuno dovrebbe mandare al vescovo l'elenco delle ordinanze di Tosi, ancora tutte in vigore, contro i più deboli e diseredati.
Ma no, il vescovo le conosce bene e per lui va bene così..
L'unico candidato sindaco che parla della città è il candidato sindaco del centro sinistra: Bertucco.
Senza colpi di scena, senza teatralità, con buon senso e precisione. Così come dovrebbero fare tutti.
Tiziana Valpiana, ex parlamentare, ha partecipato l'altro giorno, ad un dibattito alla Società Letteraria. Mi raccontava che quando, parlando della società civile veronese, dei comitati, delle associazioni, dei gruppi di lavoro e del loro ruolo positivo citando l'esempio della Passalacqua, la caserma della Nato ora patrimonio della città e di come si sono svolti i fatti, di come un comitato di cittadini si sia imposto dopo una dura lotta contro la stessa giunta comunale che non ne voleva sapere, che quella caserma non la voleva perché “...500 famiglie di militari americani portano benessere e poi cosa ne facciamo...” i presenti, tra i quali alcuni navigati uomini politici, esprimevano meraviglia.
Se ne erano dimenticati. Pensavano che fosse stato il Comune a volerla, che un sindaco (una sindaca in questo caso) illuminato e intelligente si fosse battuto per averla.
Tutto il contrario. E non solo la giunta e il consiglio comunale erano contro, salvo alcune mosche bianche, rosse per la verità, ma anche tutta la stampa e le televisioni veronesi.
Sono bastati pochi anni, dieci? per dimenticare?
Nella storia di questa città, quando se ne scriverà, la Passalacqua sarà diventata un dono piovuto dal cielo?
Quelli che sono stati i protagonisti di questa straordinaria vicenda hanno il dovere di lasciare una testimonianza, scrivano un libro che documenti come si sono svolte le cose, chi furono i protagonisti.
Questa vicenda, è, deve diventare, una testimonianza di democrazia, deve essere conosciuta e non dimenticata.
Ci sono forse tanti altri esempi, come la vicenda della Passalacqua, nella storia di Verona di questi ultimi decenni?
Domani 3 marzo nella scuola primaria Cangrande della Scala di san Giovanni Lupatoto si terrà un corso di formazione e aggiornamento con riferimento alle tematiche di don Milani, il prete degli ultimi.
Bisognerebbe estenderlo a tutti Comuni con sindaci leghisti.
giorgio.bragaja@gmail.com
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