intervento a radiopop 11-11-11 se ne va? davvero? c'è una sovrintendenza a Verona? e altro.
Il direttore de “L'Arena” Maurizio Cattaneo ieri, dopo le quasi dimissioni di Berlusconi, scriveva: “Berlusconi è stato un leader che ha giocato la sua parabola politica sulla possibilità, anche economica, di beneficiare gli amici e cancellare il dissenso. Il risultato? Dopo vent'anni un partito ancora adolescente, una insufficiente selezione dei vertici e l'infanticidio di ogni delfino che potesse dargli ombra.”
E prosegue “Il premier nel momento peggiore per il Paese si è trovato così circondato da troppi eletti decisi a tavolino da tropi yes man o donnine rampanti che per rimanere nelle grazie del sovrano tolleravano ogni tipo di stravaganze e da troppi furbi che offrivano fedeltà in cambio di prebende”.
Cattaneo come Travaglio?
Però qualche tempo fa era, più o meno, come Feltri e Sallusti. Berlusconi per il direttore de “L'Arena” era il meglio sulla piazza.
Del resto nessuna meraviglia, ora sta arrivando il “governo tecnico” di larga maggioranza e un po' tutti si mettono alla porta. Non per andarsene ma bussano per chiedere qualche posticino.
Persino i più arrabbiati berlusconiani come Cicchito e Lupi e capirete se non busseranno anche i vari Giorgetti veronesi.
Ci siamo liberati, ci stiamo liberando, di Berlusconi e, ora, dovrebbe essere giunto il tempo di fare veramente politica di affrontare problemi come il lavoro, l'ambiente...ma un governo”tecnico” come li affronterà? Come un governo tecnico, è ovvio, si dirà.
Solo che non esistono governi tecnici. Sono sempre, tutti, governi politici e quando si chiamano, quando si autodefiniscono “tecnici”, sono sempre spostati a destra.
Soprattutto quando sono di larga maggioranza sono i più pericolosi.
Cioè governi che vedono insieme Alfano e Franceschini, Brunetta e la Bindi e che sono benedetti dal viatico di Berlusconi.
Per bene che vada saranno dolori per i soliti noti cioè per quelli che hanno sempre pagato mentre quelli che non hanno mai pagato continueranno a non pagare.
Che sia in settembre, in novembre, in agosto, in aprile non importa ma verrà anche per noi un 14 luglio da festeggiare come festa nazionale assieme al 25 aprile?
Per i pochissimi (mi auguro) che non lo sanno il 14 luglio del 1789 i cittadini francesi demolirono la Bastiglia, il simbolo della tirannia, senza fare vittime e cambiò la loro vita.
La Bastiglia di oggi è la convinzione che chi ha provocato il danno, il potere economico e finanziario, sia anche in grado di ripararlo.
Altro argomento.
Allora in piazza Bra abbiamo un nuovo monumento. Due massi di cemento alti tre metri e ricoperti di scritte e figurazioni separati da un alberello di bronzo.
Nel giudicare i fatti, le cose, le persone bisogna sempre usare la prudenza soprattutto quando si tratta di opere di artisti.
Bene con tutta la prudenza di cui sono capace affermo che si tratta di una della cose più brutte che, a mia memoria, io abbia mai visto.
Fosse in un magazzino o in un giardino privato non ne parlerei ma l'hanno messa nella più grande piazza della mia città tra l'Arena e la Gran Guardia e dunque ne parlo.
Ideata dalla cultura un po' labile dell'assessore Polato è stata realizzata dal gruppo “Aktiva” diretto dalla scultrice Lorenza Pagano Bonvicini insegnante all'Accademia Cignaroli e autrice, tra l'altro, delle “sanguisughe volanti” (secondo una felice definizione dell'amico Arrigo Rudi) che ornano il monumento ai marinai nei giardini di Valverde.
La consigliera Cametti che, è proprio vero credeteci, è anche presidente della commissione cultura, scomoda Beethoven e delira: “...è un inno alla gioia e io trasformerei in un parco tutta la piazza per farci stare le opere d'arte e, invece, mi piace meno il monumento ai deportati di Castagna, tanto osannato, che c'è in piazza Isolo”.
Basterebbe quest'ultima affermazione per riconfermarla a pieno titolo nell'incarico che il sindaco Tosi le ha conferito.
Pacifisti vari abbozzano e dicono: ”..ben, insomma..”
Più chiari alcuni artisti, Scarato ,Legnaghi che dice “ sono allibita”, Zucconelli che scrive: “...ora in piazza Bra mancano solo i nanetti” e Innocente che afferma: ”...io chiederei al sovrintendente che ha dato il suo benestare se metterebbe nel salotto di casa sua una copia di quest'opera visto che piazza Bra è il salotto di tutti i veronesi.....fa lo stesso effetto di scritte fatte dai tifosi della curva...e poi si arrabbiano contro coloro che scrivono sui monumenti o sui muri”.
Innocente va al nodo vero.
Conosco la sovrintendente . Per raggiungere il suo grado nelle strutture del ministero ha superato esami, concorsi, accumulato esperienze sul campo, affrontato confronti, dibattiti e si è meritato il suo posto.
E ora ha la fortuna, ripeto meritata, di vivere e lavorare in una città come Verona.
E allora le chiedo: come è possibile che in una città come Verona nella sua più bella piazza ci sia una “cosa” come quella inaugurata qualche giorno fa?
Il ripensamento è una delle espressioni dell'intelligenza. Dica che si è sbagliata e per la “cosa” suggerisca un'altra collocazione.
Giorgio Bragaja
mail: giorgio.bragaja.com
La trascrizione di questo e dei precedenti interventi su: giorgiobragaja.blogspot.com
e su: radio popolare Verona
11 novembre 2011
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