14 gennaio 2011

intervento a radiopopo 14-1-11 banche vr-hellas turismo sanitario

Parlerò di banche, dei tifosi dell' Hellas- del turismo sanitario

Per parlare di banche veronesi comincerò da un parcheggio.
Giorni fa tutti i giornali e le televisioni locali davano la notizia della inaugurazione del megaparcheggio davanti alla Fiera.
L'accento era posto, oltre che sulle dimensioni del parcheggio, 60 mila metri quadrati per 2600 posti auto, anche e soprattutto sui tempi di realizzazione come se dipingere stalli sull'asfalto fosse una impresa tecnologicamente avanzata.

Si ricordava così, come per caso, che quell'area, originariamente, aveva una destinazione diversa: vi doveva sorgere il Polo finanziario, il grande polo finanziario da far invidia a Milano.

Si sa come andò a finire: le grandi menti delle banche e delle assicurazioni veronesi portarono i loro istituti sull'orlo del fallimento mandando in fumo i soldi dei risparmiatori tanto che ancora in questi giorni un noto avvocato veronese che vi ha perso un po' del suo ha scritto su “L'Arena” di aver avuto, allora, la tentazione di usare la mazza da baseball e una signora, sempre sul giornale, si è chiesta perché mai i responsabili di quei disastri siano ancora in giro.

Naturalmente l'idea del polo finanziario svanì e il Comune, con generosità sospetta, accettò di riprendersi il terreno restituendo alle banche (Cariverona) una trentina di milioni di euro sotto forma di edifici storici.

Da lì cominciò il rapporto tra Tosi e banche e Fondazioni e con il riconoscente presidente Biasi.
Rapporto che ha portato la Lega, poco più di un mese fa, ad occupare posti importanti nella Fondazione Cariverona seguendo l'indicazione di Bossi “ Dobbiamo occupare le Banche del Nord”.
Però non tutti quei posti che Tosi voleva e ora il sindaco torna all'assalto con la proposta di entrata della Fondazione (cioè anche della Lega) nel Banco Popolare che vuole procedere ad un aumento di capitale.
E si fa forte di un Biasi in difficoltà perché sotto processo per bancarotta e che perciò ha bisogno dell'aiuto dei leghisti per modificare lo Statuto della sua Fondazione statuto che lo vedrebbe dimissionario in caso di condanna anche solo di primo grado.

In questa vicenda si assiste ad una strana alleanza tra il Partito Democratico e la Lega che, insieme, a Roma, appoggiano una proposta di un deputato veronese del PD che consentirebbe questa operazione anche se con forti contrasti nello stesso partito e tra gli alleati nell'opposizione.
Vedremo come andrà a finire e fin dove arriverà questa strana alleanza.



La squadra di calcio Hellas-Verona è stata, ancora una volta, multata e dovrà pagare 10 mila euro perché i suoi tifosi in trasferta a Como per l'ultima partita hanno intonato i soliti cori razzisti contro un giocatore di colore della squadra avversaria.

Niente di nuovo. Questa, oramai, non è neanche più una notizia.
La notizia vera è invece una non notizia e cioè il fatto che mentre della sanzione contro la società Hellas-Verona hanno scritto altri giornali tra cui “La Gazzetta dello Sport”, silenzio assoluto da parte de “L'Arena”
Alcuni miei amici tifosi (perbene) mi dicono che alcuni tifosi (non perbene) della curva sud, quella delle svastiche e altro, tempo fa avrebbero fatto sapere ai giornalisti sportivi che per loro sarebbe meglio non parlare male della squadra.
“Uomo (giornalista) avvisato mezzo salvato”.

Turismo sanitario.

Gli albergatori, i commercianti, gli operatori del turismo veronesi hanno denunciato un calo degli affari e sono, più o meno, tutti d'accordo nel dire che a Verona, soprattutto nel periodo invernale, mancano eventi culturali di spessore, che non siano le banali manifestazioni enogastronomiche, tali da richiamare un turismo anche di qualità e non il solito visitatori mordi e fuggi.

E portano l'esempio (come ha fatto più volte Radio Popolare) di altre città vicine come Modena, Brescia, Mantova, Rovereto, Ferrara....

L'assessora alla cultura e al turismo del Comune di Verona Mimma Perbellini, punta sul vivo, ha replicato affermando che di iniziative culturali ce ne sono a sufficienza e che poi, via! cos'è questo continuo parlare di cultura per incrementare il turismo?
E' ora di correre con i tempi “Verona deve puntare anche sul turismo sanitario per il quale è particolarmente vocata”.
Non ci volevo credere e ho riletto l'articolo. Proprio così: turismo sanitario.

Cioè, se ho capito bene: siccome la nostra città è fortunatamente dotata di buone strutture sanitarie ospedaliere e da anni conosce un consistente flusso di ammalati e famigliari che da un Meridione infelice, disorganizzato, con strutture sanitarie spesso a dir poco da terzo mondo, arrivano, disperati, negli organizzati ed efficienti ospedali veronesi chiamati anche da primari e cattedrattici provenienti dal Sud, occorre incrementare questo flusso “turistico” e predisporre adeguate strutture di accoglienza.

Naturalmente per incrementare sempre più questo flusso di “turisti” sarà bene che al Sud la sanità funzioni sempre peggio e al Nord sempre meglio.

Visto come stanno andando le cose penso che siamo sulla strada giusta, altro che eventi culturali, quelli se li tengano città provincialotte come Ferrara, Modena, Mantova....a noi bastano la casa di Giulietta, la festa della birra e, appunto, il nuovo “turismo sanitario”.

Parliamo di buste.

“L'Arena” ci avverte che tra poche settimane il Comune esaminerà le proposte, i progetti e i piani economici delle cinque ditte partecipanti al bando di gara per la filovia.
Il titolo in testa all'articolo di prima pagina era: “Filovia, è ora di aprire le buste”. Le buste?
Titolo infelice o inconsapevole riferimento ad altro tipo di buste, quelle che, spesso, circolavano e circolano nel Bel Paese quando si tratta di gare di appalto?
Se è vero che la maggioranza dei lettori de “L'Arena”, della prima pagina, leggono solo i titoli l'idea che passa è proprio quella suggerita, inconsciamente, dal titolo.

Giorgio Bragaja

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