15 ottobre 2010

a radiopop 15-10-2010 su un libro ignorato, il festival areniano e altro

Circa un anno fa è uscito un volume: “Spazi per camminare. Camminare fa bene alla salute” scritto da Armando Barp e Domenico Bolla professori alla Facoltà di Architettura di Venezia nell'ambito di una convenzione tra quella Università e la ULSS 20 di Verona, con la collaborazione del dottor Massimo Valsecchi, degli architetti Andrea Lauria e Giuseppe Caldarola e delle dottoresse Susanna Morgante e Lucia De Noni.

E' un volume di un centinaio di pagine con molti disegni, fotografie, mappe, planimetrie.
Non è in vendita; è stato distribuito alle unità sanitarie del Veneto, ai Comuni, alle Province, ad altri Enti pubblici.
Barp è di Belluno, Bolla è veronese.

E' un testo, impegnativo, sul metodo e sulle concrete possibilità per rendere veramente abitato un luogo abitato. Con cittadini che si muovono, camminano, si incontrano, respirano, parlano tra loro, osservano e capiscono i luoghi della loro esistenza.
Di lettura non sempre facile ma utile, utilissimo. Per tutti, naturalmente, ma soprattutto dovrebbe esserlo per chi, votato, ha il compito di amministrare i beni e i luoghi della nostra vita.

Perché ne parlo? Vedo di spiegarmi.
In questi ultimissimi anni assistiamo nella nostra città, per quel che riguarda la vivibilità dei centri urbani, il traffico, la salute, ad un vero e proprio “Festival dei fuori di testa”.

Dal forzaitaliota che propone in Consiglio Comunale un terrazzamento in cemento armato sporgente un paio di metri su l'Adige lungo le Regaste Redentore da Ponte Pietra alla Giarina, con annessa passerella aerea tra il ponte e piazzetta Santo Stefano, per agevolare il traffico nella strettoia di fronte al Teatro Romano.

Alla gentile consigliera comunale che propone uguale balcone su l'Adige da ponte Catena fino a Parona e lo scavo di tutti i valli sotto le mura sanmicheliane e austriache per fare chilometri di parcheggi sotterranei.

All'assessore Corsi e al sindaco Tosi che, giustificandosi anche con errori delle precedenti Giunte (che ci sono stati, e grossi) scavano dappertutto con chiese che si crepano e reperti archeologici, definiti “quattro sassi”, buttati al macero, piazze alberate distrutte come a San Zeno e giardini senza panchine desolatamente vuoti come in lungadige Matteotti.
Alle panchine con i deterrenti anti immigrati e senzatetto.
A piazza Bra ridotta a becera sagra paesana con rotoli di carta igienica pubblicitari più alti del monumento a Vittorio Emanuele II°.

Allora avevo pensato: questo libro se lo staranno leggendo, i nostri amministratori e tra un po' ne vedremo i benefici effetti; in fondo è stato pagato con i soldi di una azienda pubblica, cioè nostri, e con lo scopo di dare utili indicazioni per migliorare per quanto possibile la nostra vita.

Così mi sono informato e ho avuto le informazioni: la Ussl 20 ha fatto promozione presso tutti gli Enti anche verso il Comune di Verona ma non ha avuto risposte né dalla maggioranza né dalla opposizione mentre altre Ussl sparse per il Veneto e altri Enti pubblici hanno risposto e così gli autori e i loro collaboratori e i dirigenti dell'azienda hanno girato per la regione a fare conferenze e il libro ha avuto successo e apprezzamenti tranne che a Verona.

Così, forse, in qualche altra parte del Veneto le cose miglioreranno mentre da noi continuerà il “Festival dei fuori di testa”.

Altro argomento.

Il sovrintendente della Fondazione Arena, quella degli spettacoli lirici, ha lanciato un grido di allarme perché i soldi calano insieme con gli spettatori e i commercianti e gli industriali veronesi non tirano fuori un euro malgrado, come dice il sovrintendente Girondini, si riempiano le tasche con il famoso indotto. Spalleggiato dall'assessore alla cultura Perbellini fa notare che in altre parti del mondo, che lui ha visitato come la Germania il Giappone, Dubai, gi Stati Uniti..., la cultura è sostenuta e generosamente finanziata.

Girondini potrebbe far risparmiare alla Fondazione Arena i soldi per i suoi viaggi in terre lontane e con l'auto o con il treno o in corriera andare molto più vicino, a Ferrara, a Modena, a Mantova dove ai festival della letteratura, della filosofia, dell'opera lirica nelle strade e nelle piazze, ci vanno, e partecipano attivamente, artisti, letterati, premi Nobel da tutto il mondo e fiumane di gente soprattutto giovani entusiasti e veri protagonisti degli eventi.
E ogni anno va sempre meglio.

Oppure andare al Mart di Rovereto a gustarsi la stupenda collezione di quadri (di impressionisti, e non solo) che recentemente un noto e colto imprenditore veronese ha lasciato in uso a quel museo e non a Verona ritenuta non meritevole.
E poi riflettere e capire che, forse, il trionfo de l'Aida e il balcone di Giulietta non sono il massimo e che occorre fare qualcosa di diverso. Avendone la voglia e la capacità, s'intende.

Ultimo argomento.

L'assessore Di Dio ha detto che lui e la Giunta non sono andati all'incontro con Saviano, padre Alex Zanotelli e i comboniani, che parlavano della tragica realtà del Sud e dei diseredati del mondo, perché era una iniziativa di parte.
Come dire: io sono di un altra parte. Di Dio, lo sapevamo!

Giorgio Bragaja

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