Intervento a radiopop 8-10-2010 su “solo per disinfettare”, Quo Vadis , giardini e altro
Il prete Floriano Abrahamowicz. quello che “le camere a gas sono esistite almeno per disinfettare, ma non so dire se abbiano fatto morti oppure no” e i suoi amici dei vari comitati integralisti veronesi hanno vinto facile.
La Curia ha infatti sfrattato la comunità luterana di Verona dalla chiesa di San Pietro Martire, avuta in uso dal precedente vescovo Carraro, e l'ha costretta in quella sconsacrata di S.Domenico così come chiedevano con tridui, veglie e cortei i fanatici dei comitati integralisti e così come ha deciso, senza fare una piega, il vescovo Zenti.
Anche in disaccordo con le indicazioni del Papa che ha fatto visita alla chiesa luterana della capitale richiamandosi all'ecumenismo della Chiesa.
E il comitato, per ricordare la battaglia di Lepanto, voleva celebrare giovedì, con il prete di cui sopra, una messa nella basilica di Santa Anastasia rivolgendo in particolare una preghiera di ringraziamento alla Vergine Maria per la cacciata dei luterani dalla chiesa di San Pietro Martire.
La notizia di questa celebrazione, riportata con grande evidenza dai media, ha provocato la reazione di alcuni parroci della città tanto che la Diocesi è stata costretta a rifiutare l'uso della basilica affermando, poco credibilmente, di non essere stata informata, di non aver avuto comunicazione riguardo all'uso che se ne voleva fare.
A proposito dello svolgersi di questa triste vicenda don Carlo Vinco scrive su “L'Arena”: “Davvero non c'è altra soluzione che soccombere a chi fa la voce più grossa e minaccia? Mi fa molto pensare la parola della pastora luterana quando dice che la chiesa veronese ha avuto paura. Questa vicenda-prosegue don Vinco-certo piccola e marginale rispetto a tante altre questioni, sembra tuttavia emblematica di un clima che si respira in questi tempi, un clima triste...sembra impossibile che non ci sia altra soluzione che accettare la provocazione e la durezza di alcuni tradizionalisti...”.
Don Vinco è un prete generoso e intelligente e coraggioso ma più di tanto non può.
Posso io e do la mia spiegazione dei fatti.
Il vescovo Zenti è molto amico del sindaco Tosi (condannato in via definitiva per propaganda razzista), il sindaco Tosi è molto amico di Maurizio Ruggiero, presidente dei comitati integralisti che in Comune gira come a casa sua, e dunque la spiegazione è semplice.
Si dice che ogni città ha il sindaco che si merita cosi come ogni diocesi ha il vescovo che si merita.
Non può essere, per caso, che ci sia stato dato al di sopra dei nostri meriti?
Ieri sera, alla Gran Guardia, parlavano quelli di Nigrizia, i Comboniani, padre Alex Zanotelli, Gad Lerner e Roberto Saviano che è anche cittadino onorario di Verona. Sala stracolma. La lunga fila di poltrone riservata alle autorità comunali, deserta. Pure il vescovo Zenti assente.
Altro argomento.
La volta scorsa ho parlato del nuovo sponsor della squadra di calcio Hellas Verona e delle sue cariche in un certo Ordine di Malta e della distribuzione a pioggia di cavalierati e commende a consiglieri comunali della lista Tosi. ( la trascrizione di quel intervento di una settimana fa si può trovare sul mio blog).
Alcuni cittadini mi hanno fatto osservare che l'Ordine di Malta è una cosa seria.
Certo che lo è. Ma lo è quello che si chiama esattamente “Sovrano Militare Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme, di Rodi e di Malta” la cui Delegazione veronese ha la sua sede a Santa Toscana e che, assieme a l' “Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme” è uno dei due soli Ordini cavallereschi religiosi riconosciuti dal Vaticano e che, naturalmente, non ha niente a che vedere con quello, stravagante, del nuovo sponsor dell'Hellas-Verona così prodigo di onorificenze agli amici di Tosi.
Per associazione di idee mi torna alla memoria un fatto divertente di alcuni anni fa.
Un giorno un tizio, don Qualcosa, arriva a Verona si sistema in un prestigioso alloggio del centro cittadino e afferma di essere il pretendente al trono del Portogallo. Organizza ricevimenti per la “Verona bene” e distribuisce titoli nobiliari dietro compenso. Naturalmente i soldi servono per la santa causa della riconquista del trono del Portogallo.
I postulanti sono molti, l'anticamera del suo alloggio è molto frequentata.
Tra questi il potente direttore della più grande banca della città, la Cassa Di Risparmio, che viene insignito del titolo di marchese di Fatima. si, proprio di Fatima. Dopo qualche giorno il pretendente al trono si dilegua e il direttore resta senza marchesato e senza 80 milioni delle vecchie lire.
Altro argomento
Non ho testimoni che lo possano confermare perché ero solo davanti alla TV perciò non dovrei dirlo ma lo dico lo stesso.
Quando, giorni fa, ho sentito del fallito attentato al direttore di “Libero”, Belpietro, delle modalità dell'azione, del racconto dell'uomo della scorta, mi son detto: “Ma questa è una patacca, una balla!”
Naturalmente mi posso sbagliare e, come si usa dire in questi casi, attendo fiducioso la conclusione delle indagini. Tuttavia ho poi constatato che molti altri hanno avuto la mia stessa immediata reazione.
Giorgio Bragaja
08 ottobre 2010
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