19 maggio 2010

a radio pop 19-5-2010 banche e Forti: un buon affare? per chi? e altro

I banchieri veronesi e l'Amministrazione comunale, davanti al notaio, hanno concluso l'affare.

Palazzo Forti a Cariverona con il vincolo di mantenervi gratis la Galleria d'arte moderna per 20 anni e il Comune torna in possesso dell'85% dell'area dell'ex Mercato per farne un parcheggio con 5000 posti per la Fiera che resterà desolatamente vuoto per gran parte dell'anno. Il restante 15% lo acquisterà la Fiera stessa.

La notizia su “L'Arena” era corredata da una bella foto di gruppo con tutti sorridenti e felici: Paolo Biasi presidente di Cariverona, il sindaco Tosi, Ettore Riello presidente della Fiera, Paolo Bedoni presidente di Cattolica, Carlo Fratta Pasini presidente di Banco Popolare.

Fratta Pasini dice: “Scelta lungimirante dell'Amministrazione comunale”. Bedoni: “L'Amministrazione ha saputo risolvere i problemi guardando avanti”. Riello: “Tappa epocale nella strada per attuare progetti importanti per la città”. Nel coro si intrufola anche la Perbellini: “ Inizia così una stretta collaborazione con Cariverona per l'arte e il turismo”.
Mancavano solo Rana per la promozione dei tortellini e Tamassia per il club di Giulietta.

Più di due anni fa riuscii, dopo più di un mese di proteste, a vedere pubblicata su “L'Arena” questa mia lettera:

“ Tempo fa il Comune di Verona in accordo con Cariverona, Cattolica Assicurazioni e Banco Popolare, decise che Verona dovesse avere il suo Polo Finanziario, un luogo, cioè, dove concentrare attività finanziarie, bancarie, assicurative e di programmazione avanzata.

E, siccome le Banche e le Assicurazioni veronesi hanno un peso non solo provinciale, si pensava ad un Polo di livello interregionale, nazionale, da fare invidia, si diceva, persino a Milano e il Piano di Assetto Territoriale (PAT) ne individuò il sito: di fronte alla Fiera.

Banche, Assicurazioni, privati acquistarono i terreni per realizzare il Polo e il Comune incassò i soldi. Succede, però, che alcuni dei soggetti impegnati nella iniziativa (Popolare e Cattolica) cadano, come si usa dire con un eufemismo, “in sofferenza” cioè, per dirla con parole semplici, a causa di decisioni sbagliate perdono un sacco di soldi tanto da dover ridurre personale e sportelli, le loro azioni crollano e, per loro, l'idea del Polo svanisce e chiedono al Comune di riavere i soldi, all'incirca 40 milioni di euro.

Il Comune ubbidisce, non fa una piega, cambia il Piano e così il Polo Finanziario, vanto della Verona del futuro, va in fumo.

Ma per il Comune è un colpo duro, i soldi li ha già spesi e allora riprende con più vigore la decisione di vendere i gioielli di famiglia: Palazzo Forti, Palazzo Gobetti e altri.

Così le destinazioni urbanistiche di Verona, sia per quanto riguarda Verona Sud sia per il centro storico, il futuro della città, non vengono decise dai cittadini ma, in questo come in altri casi, (Castel san Pietro, Palazzi Scaligeri...) dalle Banche sia quando hanno i soldi sia, come in questo caso, quando non li hanno..”

Fin qui quello che scrivevo allora su “L'Arena”.
Un anno dopo, cioè un anno fa, da Radio Popolare chiedevo : “ se è vero che sono stati i soci del Polo Finanziario, Banche e Assicurazioni, in particolare Banco Popolare e Cattolica, trovatesi in braghe di tela per interventi sbagliati e spericolati, a non voler più, d'accordo anche con Cariverona, la realizzazione del Polo, perché il Comune si sente costretto a restituire circa 40 milioni di euro? Perché il Comune è così buono? Non sappiamo qualcosa che, invece, sarebbe bene sapere? “.

Come si usa dire in certi casi facciamo una ipotesi “al contrario”: le Banche sono proprietarie di un terreno, il signor Caio lo compera, il signor Caio è in difficoltà e chiede alle Banche di riprendersi il terreno e di dargli di ritorno i soldi. Le Banche in questa ipotesi “al contrario” si sarebbero tenuti i soldi e avrebbero fatto fallire il signor Caio e tutti i suoi eredi.

Oggi,19 maggio 2010, ad affare concluso, rivolgo gli stessi interrogativi ai consiglieri comunali di opposizione.


Già che ci sono pongo un altro interrogativo sempre agli stessi destinatari ma su un altro argomento.

Gli abitanti di piazza Santi Apostoli protestano per la devastazione provocata dagli scavi per il parcheggio sotterraneo.
Il Comune e la Regione hanno sborsato un bel po' di soldi per contribuire alla riparazione dei danni subiti dalla chiesa romanica e un anno fa chiesi: “ perché i soldi li dovrebbe mettere il Comune, cioè noi, e non la ditta che sta costruendo il parcheggio anche se è la stessa fortunata ditta che si è aggiudicata i lavori per il tunnel sotto le Torricelle? “

“L'Arena” pubblica la foto del progetto per il monumento che vogliono mettere in piazza Bra e fa un sondaggio. L'85% risponde che è una schifezza.
Il giorno dopo il risultato si capovolge: il 55% dice che è bello.
Tutti capiscono che c'è stata una mobilitazione da parte dei promotori del monumento.
Così vanno le cose e del resto anche il sovrintendente ha dato parere favorevole .

E' morto il poeta Edoardo Sanguineti.
Ho avuto la fortuna di conoscerlo quando lui scrisse la prefazione critica e io quella storica al bel primo libro su Borgo Nuovo di Enzo e Raffaello Bassotto.
Ammirava Verona e conosceva le opere raccolte nei musei cittadini.
Chissà cosa avrebbe detto del muro che vogliono mettere in piazza Bra.

Giorgio Bragaja

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