14 aprile 2010

A radio popolare il 14-4-2010 su lega, Napolitano a Verona, gay e altro

La Lega ha vinto. Nelle elezioni regionali e in quasi tutti i comuni dove si è votato nelle settimane scorse. Ha vinto quasi dappertutto.
A Vigevano ha vinto persino contro i suoi amici del PdL, del popolo della libertà di Berlusconi.
A Vigevano infatti al ballottaggio di domenica i due concorrenti sindaci rimasti in gara erano un candidato della Lega e uno del PdL.

Ha vinto quello della Lega con il 73% dei voti.

Nel Veneto e a Verona sappiamo come è andata. Dopo il voto stanno litigando per gli assessorati, per le presidenze degli Enti e per i posti nei consigli di amministrazione degli stessi Enti.
Dibattito di alto livello politico ma non c'è di che preoccuparsi i posti sono tanti e tra un paio di giorni saranno di nuovo d'accordo.

La Lega ha surclassato il PdL, l'ha umiliato e ora impone le sue regole.
L'opposizione, praticamente inesistente durante la campagna elettorale, ora è afona.

Un paio di settimane fa, in Municipio, durante la cerimonia per l'inaugurazione di un busto del primo sindaco del dopoguerra, il socialista Aldo Fedeli, la signora che è prefetto di Verona ebbe pari parole di elogio per il socialista Fedeli e il leghista Tosi.
Un paio di giorni dopo il presidente degli industriali Bolla si dichiara entusiasta del trio Tosi, Miozzi, Zaia.

Anche il Presidente della Repubblica Napolitano nella sua visita a Verona non è stato parco di riconoscimenti alla città, alla sua bellezza, alla simpatia dei cittadini che lo applaudivano affettuosamente. Non accennando minimamente ad alcune cose non secondarie che in questa città, come altrove, danno segnali inquietanti come l'esasperazione del timore del diverso sfruttata dal sindaco per la ricerca del consenso, il problema sicurezza usato a danno dei più indifesi, ha pratica consentito al sindaco Tosi la farsa del pentimento per il ritratto del Presidente, il suo ritratto, di Napolitano, lasciato per un paio d'anni nello sgabuzzino.

E Napolitano ha scritto sul libro degli ospiti “E' con vivissimo piacere che visito questa storica città nella quale si è saputo realizzare un alto livello della qualità della vita e auguro pieno successo al suo sindaco e a tutti i suoi amministratori nell'impegno di costante valorizzazione del patrimonio culturale e civile di Verona”.

La segreteria del Presidente era, però, informata della condanna definitiva del sindaco Tosi per propaganda razzista e poi qualcuno gli avrà pur detto che, in fondo, alcuni dei progetti più ambiziosi sono miseramente falliti come il Polo Finanziario al posto del quale faranno un parcheggio e il Parco scientifico Star fallito non senza prima aver collocato alla sua presidenza un leghista correo di Tosi e con lui condannato.

Che, cioè, Verona non è poi così ben governata e che, dire e lasciare scritto di una “costante valorizzazione del suo patrimonio culturale e civile”, appare perlomeno un po' fuori luogo .

Invece la benevolenza di Napolitano ha consentito a Tosi e ai suoi,( il capogruppo della sua lista in Consiglio Comunale si dichiara pubblicamente fascista), di recitare la parte del moderato e dell'efficiente in sintonia con la nuova linea nazionale della Lega che vuol togliere a Berlusconi, nelle regioni e nei comuni, il primato della politica “del fare” .

Hitler e Mussolini hanno fatto anche cose bellissime, autostrade, stadi (il primo), prosciugato le paludi Pontine, istìtuito l'Opera Maternità e Infanzia, fatto correre i treni in orario(il secondo).
Erano maestri nella politica “del fare” però, come si sa, poi hanno fatto anche altre cose.
C'è un qualche istituto di ricerca, o qualche facoltà universitaria, a Verona che ha la voglia di fare non solo le cronache e analisi di quello che sta succedendo (cronache e analisi in alcuni casi già egregiamente fatte) ma anche di fare, che so, una simulazione di quello che, sulla base di quelle cronache, di quelle analisi e dei fatti esistenti, può succedere nell'immediato futuro?

Passiamo ad altro.

Il cardinale Bertone ha detto che all'origine della pedofilia non c'è l'imposizione del celibato ai sacerdoti ma solo l'omosessualità.
Giuste, e fin troppo benevole, le proteste delle associazioni gay.
In questo caso Verona è stata veramente all'avanguardia.
Tre giorni prima, infatti, su “Verona Fedele” don Fasani aveva scritto che gli attacchi a Ratzinger per la pedofilia negli istituti religiosi erano stati inventati e costruiti dalle ”lobby gay”.

Altro argomento.
Il presidente della regione Veneto, Luca Zaia, ha dichiarato, durante l'inaugurazione del Vinitaly, che si può bere tranquillamente due bei bicchieri di vino e mettersi alla guida senza pericolo per sé e per gli altri.

Tutti sappiamo che per moltissime persone, non astemie, basta anche un solo bicchiere di vino per sentirsi diverse, meno controllate, euforiche, pronte a fare cose non usuali , a rinunciare alla abituale prudenza, a premere un po' di più il piede sull'acceleratore, a ridurre la consapevolezza del rischio.

E, poi, due bicchieri di quale vino? Di un leggero Bardolino, di un Valpantena alla spina di meno di undici gradi? O di un Valpolicella d'annata di tredici gradi o di un Amarone da sedici?

Lui, Zaia, il presidente Zaia, è quel tale che, multato perché in autostrada andava a 193 km all'ora, si giustificò dicendo che aveva fretta.

Tutto torna; anche il discorso dei due bicchieri.


Giorgio Bragaja

Nessun commento: