Meno male! Meno male che il Vicesindaco e Assessore alla cultura Pedrazza Gorlero ha invitato tutti ad un momento di riflessione. Invito rivolto ai fautori dei traslochi di statue e monumenti.
Il Veronese, ha detto, per adesso, non si muove dalla Giarina e piazza S.Anastasia è, sarà, bella così com’è con S.Giorgeto, la Basilica, l’arca di Castelbarco che Ruskin definiva molto più bella delle Arche Scaligere…..E la Bra è anche troppo affollata di targhe e monumenti.
E, aggiungo, già fin troppo penalizzata dalla brutta fontana e, per cinque mesi, dalle sciagurate scenografie delle opere areniane. Temo per il futuro Liston.
L’inesausto sostenitore dei traslochi di statue e monumenti, applaudito da alcune firme istituzionali, è l’amico Giorgio Gioco che ha già ottenuto un infausto successo, qualche anno fa, riuscendo a far traslocare il Berto da S.Zeno (sua originale e naturale destinazione) in piazza Erbe a far da guardia allo sportello di una importante Banca cittadina.
Bene, dunque, l’invito del vicesindaco ad una riflessione sui luoghi nei quali collocare i monumenti.
Aggiungerei un consiglio se mi è lecito: perché il vicesindaco e la commissione cultura del Consiglio Comunale non programmano un “giro conoscitivo”nei luoghi dove sono già stati collocati negli ultimi anni monumenti, busti, targhe, portali, acquasantiere….in un crescendo impressionante di veri e propri delitt artistici e urbanistici? Alla fine potrebbero anche decidere di togliere anziché aggiungere. Un giro che toccasse il cortile del Tribunale, via Mazzini, corso Cavour, i Portoni della Bra, l’alzaia dell’Adige a Castelvecchio, Valverde, S.Zeno, la tomba(?) di Giulietta con relativo portale…
Possibile che in una città come Verona chiunque abbia voglia, e soldi, per regalare una statua, un portale, una targa, trovi, subito,l’assenso delle autorità e questi regali vengano impiantati, appiccicati nelle piazze e sui palazzi di Verona senza che i cittadini possano dire una parola?
Le mura, i muri, le strade, le piazze, il fiume, i ponti, sono di tutti i cittadini, del “popolo” inteso come comunità, e, allora, perché almeno i suoi rappresentanti non sono chiamati a dire il loro parere?
E’ vero ci sono cose più grandi, terribili, a cui pensare ma forse, io credo, se si ha più attenzione e sensibilità per le cose piccole entro le nostre mura si finisce per avere anche più attenzione e sensibilità per le cose grandi fuori dalle nostre mura
(Pubblicato sul quotidiano "L'Arena" il )
18 marzo 2007
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