17 gennaio 2014

Intervento a radiopop 17-1-2014 Zenti, Tosi, S.Anastasia, Ruskin.

Intervento a radiopop 17-1-2014 Zenti, Tosi, S.Anastasia, Ruskin. Comincio da S. Anastasia, la chiesa, la basilica di S. Anastasia che è, secondo me, la più bella chiesa di Verona anche se, lo ammetto, questo giudizio è dettato anche dal fatto che io sono nato e ho vissuto i primi anni della mia vita a una cinquantina di passi dal suo sagrato e lì in quella chiesa sono stato battezzato. Ne conosco ogni sito, ogni angolo, i sotterranei con gli scheletri, il campanile con la cella campanaria dalle cui campane scendevano le funi fin sotto nella cappella a fianco della sacrestia, funi grosse o sottili a seconda della campana alla quale erano collegate, e a noi ragazzini era affidato il compito di tirare quelle più sottili obbedendo ai segni del sacrestano che era anche il campanaro. Nelle feste importanti venivano campanari anche di altre città, veri e propri concertisti. La notte di Natale è successo un fatto che merita di essere raccontato. Durante la messa il vescovo di Verona Zenti ha chiesto con un affettuoso invito al sindaco di Verona di salire al posto suo, sul pulpito della basilica di Santa Anastasia per fare gli auguri di Natale ai fedeli. Tosi, naturalmente, non se l'è fatto dire due volte e dal pulpito della basilica di Santa Anastasia ha fatto gli auguri di Natale a tutti i veronesi. Cioè un condannato per razzismo in via definitiva con tre sentenze, non pentito (anche l'altro ieri ha inveito contro lo “ius soli” ) dal pulpito di una chiesa ha fatto gli auguri di Natale ai veronesi. Zenti e Tosi non mi stupiscono. Mi ha stupito invece il fatto che nessuno quella sera o dopo abbia detto qualcosa in proposito. Il razzismo è, oggi, quanto di più anticristiano possa esistere. Come fa un vescovo, come può un vescovo invitare un razzista a rappresentarlo davanti ai fedeli? Zenti lo ha fatto. Zenti c'è riuscito. E come hanno fatto i fedeli veronesi a non dire niente, a non protestare? Verona è certamente una tra le più belle città del mondo ma altrettanto certamente, secondo alcuni, tra le peggio abitate. Lo scrittore e pittore scozzese Ruskin in una lettera da Verona alla madre cosi si esprimeva nel giugno 1869: “Questo luogo sarebbe troppo pieno di bellezza e di delizia se solo fosse completamente disabitato ma le sue creature umane sono orribili, vivono in una perpetua rabbia verso i loro vicini verso le loro bestie, verso se stessi......” Questo 150 anni fa, scritto da una persona che a Verona soggiornava spesso, che amava questa città anche se non amava i suoi cittadini. Da allora le cose, le persone, sono migliorate? Con Zenti e Tosi, sono migliorate? I cittadini penso di sì, penso che siano migliorati. Chi li rappresenta penso proprio di no. Giorgio Bragaja

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